Il raccontastorie: Hiroki Kakinuma

 di Leo Spanu

Hiroki Kakinuma (Tokio 1985) è un artista giapponese che non si limita a dipingere, lui racconta storie; mi piacerebbe tanto farvele conoscere purtroppo ho qualche difficoltà con la lingua giapponese anzi, per dirla tutta, non ci capisco niente. Neanche con la lingua inglese  ho molta confidenza, non ci diamo neppure del lei ma vivo benissimo lo stesso. Comunque proverò a raccontare le storie di Hiroki a modo mio anche se non possiedo la sua fantasia surreale e neanche il suo taglio di capelli degno di un fumetto manga.

Dalla torre di ferro con amore (2014) Olio e tempera su tela
Cominciamo col personaggio più famoso del Giappone: Godzilla. Il lucertolone, dall'alto della torre di Babele, di cui parleremo poscia, lancia il suo urlo di guerra: BANZAI ! Poi con l'arrivo degli americani il grido è diventato: GERONIMO! Alzi la mano chi da bambino (della mia generazione) non ha  combattuto con gli indiani facendo la parte dell'ultimo Apache e dell'ultimo dei Mohicani. Sono gli unici film  a favore degli indiani fino all'arrivo del Soldato Blu. Per la cronaca  i soldatini USA sono quelli in fondo a destra: ma questi non fanno altro che sparare!

Futuro Giappone (2007) Olio e penna su tavola
L'opera seguente dovrebbe rappresentare il futuro del Giappone ma mi pare che vada già abbastanza male adesso. Tokio ha quasi 14 milioni di abitanti (su circa 127 milioni complessivi).  Se  pensiamo che il Giappone  non è molto più grande dell'Italia, c'è da preoccuparsi (non per l'Italia che ha problemi di natalità). Certo che avere macchine che ti sfrecciano sopra la testa e sotto le chiappe non è un bel sentire. Ho avuto qualche sensazione spiacevole a Genova con quel nastro di asfalto e cemento che ferisce la città.

La Grande Muraglia (2008) Olio e tempera su tavola
Vicini di casa sono gli amici della Cina e,  come minacciava uno slogan del 68, " La Cina è vicina";  il fatto è davvero preoccupante. In realtà Giappone e Cina non sono mai stati molto amici, si sono affettati per secoli a colpi di katana e derivati e anche oggi si guardano in cagnesco. Intanto i cinesi sono quasi un miliardo e mezzo, quindi circa dieci a uno, non c'è partita. Certo che se vanno tutti insieme a fare il week-end sulla muraglia, povera muraglia!

Intrappolato tra l'incudine e il martello (2010) Olio e tempera su tavola.
Mi sembra la  condizione degli italiani, intrappolati tra Meloni e Salvini con contorno di Tajani. Ora la signora presidente potrebbe essere il martello (speriamo non di Thor) ma Salvini dà più l'idea di un tappeto da sbattere o già sbattuto mentre il forzaitaliota sta alla politica nazionale come una mosca alla carta moschicida. I giapponesi mi sembrano invece più  intrappolati  che attaccati (alla roccia) forse per via dei terremoti che ogni tanto li fanno ballare. Il loro futuro sarà quello di diventare delle patelle umane?

Titolo non tradotto (2011)
Facciamo che il titolo sia "Tutti al mare" non a mostrare le chiappe chiare perchè secondo gli americani USA (e getta) i giapponesi erano musi gialli quindi immagino sia colorato anche il lato B. Sono strani questi americani, hanno problemi con i colori e tendono a sparare a tutti quelli, americani o no, appena più scuri. O forse sono solo razzisti, del resto, da gente che vota uno come Trump non c'è da aspettarsi molto. Tornando al Giappone c'è da dire che la loro costa rassomiglia, cascate a parte, alla costa amalfitana: hanno pure il ponticello sul fiume dei guai (in giapponese Kwai). 

La torre (2012) Olio e tempera su tavola
Ecco la famosa torre di Babele, luogo di tutte le confusioni del mondo, luogo dove a tutti quelli che arrivano in cima viene chiesto: chi butteresti giù? La maggioranza degli italiani, dopo un lunghissimo secondo di riflessione, risponde: Non saprei. Mi dia un aiutino. Poi si butta giù (dalla torre).

Solo se i galli da combattimento non piangessero (2014) Olio e tempera su tavola
Ora è notorio che la gallina non è un animale intelligente, lo si capisce da come guarda la gente (Cochi e Renato)  ma la vera domanda è: Perchè invece il gallo dovrebbe essere intelligente? Intanto è un animale incazzoso come certi giornalisti di Libero che beccano a destra e a manca (no, a destra no) alla ricerca di qualcosa da mangiare tipo un chicco di riso, un chicco di grano, un chicco di granturco, un vermicello, un avanzo di avanzi  per raccontare l'Italia di oggi che, a differenza di quella Enzo Jannaci, Dario Fo, Cochi e Renato (ancora loro), piace tanto al re, al ricco e al cardinale. Invece a noi poveri, sempre allegri ci tocca stare perchè il nostro pianto fa male al re, fa male a ricco e al cardinale, diventan tristi se noi piangiam.

Commenti

Post popolari in questo blog

Cantanti italiane. Parte prima

Cantanti italiane. Parte seconda

Donne di Sardegna 2

Modello Giuditta

Attrici francesi di ieri

Case chiuse, tariffe e sconti per i militari (R)

Il Re Travicello

Gente di Sorso-1-

Una canzone per te: Nella mia città

Platamona 1951-2014. Nascita e declino