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Visualizzazione dei post da agosto, 2023

Morti dal ridere: Laurie Lipton

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 di Leo Spanu Ho già pubblicato un articolo su questa bravissima artista: penso meriti un bis con opere nuove  che insistono a raccontare con umorismo macabro un mondo che non fa ridere. Secondo uno slogan degli anni della contestazione "una risata vi seppellirà"  ma non era vero, così come il sogno di Martin  Luther King che non si è mai realizzato. Del resto i nostri sogni giovanili sono svaniti tutti o quasi strada facendo; oggi sono qui a ridere amaro di un tempo che sopporto a malapena per la sua incommensurabile e ignorante stupidità.  No, non moriremo ridendo. Laurie Lipton (USA 1953) Seconda infanzia (1989) Matita su carta Wanda, padrona del sesso (1991) Matita su carta Le tre parche (1997) Matita su carta Goblins (2002) Carboncino e matita su carta Guardando (2006) Carboncino e matita su carta La famiglia (2007) Matita su carta Maschere (2008) Carboncino e matita su carta La venditrice di dolci (2008) Carboncino e matita su carta Automobilismo (2009) Carboncino e mat

Ha stata la mafia

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di Leo Spanu  Quando Pippo Franco aveva ancora tutti i suoi neuroni e il senso dell'ironia, scriveva canzoni profetiche sull'Italia di oggi. Vediamo un esempio. A proposito il senatore Gasparri, vicepresidente del Senato, è stato ancora più incomprensibile nell'uso della lingua italiana. Hai stata tu ( 1971) Hai stata tu che s'è infranto er nostro amore hai stata tu, chi lo sarebbe mai creso lo darebbe chissà che se tu dicessi ancor si vediamo si vediamo questa sera. Di cui io sarebbe assai felice la quale, se tu mi telefonando direbbi che mi ami che torneressi entrambi da me. Ho stato io che disse vadi pure hai stata tu che sei chiusa quella porta. Ribadiscimi che tu rivivendo un'alba tragica te sei strutta pe' l'amore mio di me. Semo stati tutt'e due che si abbiamo fatto male siamo stati un pò per uno che corressimo sul filo sul rasore dell'amore. Nun ce cresce erba fugace tutto tace. E la luce si spegnò. Fonte: TWITTER Paolo Amorico.  Gli autori

Ex libris: Julian Jordanov

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 di Leo Spanu Gli "ex libris" sono marchi di proprietà costituiti da un timbro o da un'etichetta che compare sulla copertina di un libro o sul suo retro e riporta il nome del proprietario preceduto dalla scritta latina "ex libris". Generalmente presentano qualche immagine, a volte un simbolo araldico, una figura allegorica, un motto. Julian Jordanov (Bulgaria 1965) è un artista che si è dedicato a questa antica arte e lo fa con grande maestria e con una fantasia incredibile dove miscela particolari architettonici con  immagini di fauna e di  flora che vanno oltre il surreale. Anche le figure femminili, disegnate con un erotismo spregiudicato ma mai volgare, rappresentano un mondo onirico, a volte sconvolgente per l'osservatore, ma andare oltre i limiti è tipico dei grandi artisti e quindi si deve accettare  l'opera in toto senza nessuna censura o pregiudizio. NOTE Le iniziali indicano i proprietari delle immagini PVW. Biblioteca dell'eternità (1999)

I lotofagi

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 di Leo Spanu I lotofagi o mangiatori di loto erano, secondo Omero (vedi Odissea) gli abitanti di un'isola del Mediterraneo che mangiavano il frutto dell'albero del loto. Le proprietà di questo frutto erano stupefacenti in tutti i sensi, le persone si dimenticavano di  tutto, familiari, amici e parenti. Anche di se stessi. Erano talmente fatti che perdevano anche la cognizione del tempo così  vagavano nel paradiso dei  sogni e vivevano (e morivano) felici e contenti. Qualcuno pensa che si trattasse non un'isola ma di un territorio preciso: la Libia, la Tunisia, forse L'Italia. Quest'ultima sembra  la più probabile anche per via del gran numero di smemorati che ci abitano: la  loro sede si trova tra Montecitorio, palazzo Madama e palazzo Chigi ma amano vagare anche in sedi televisive, in redazioni di giornali fasulli e ovunque ci sia un adoratore dei fiori di loto. Recentemente i lotofagi hanno scoperto che i poveri mangiano meglio dei ricchi. Mio nonno materno, quan

Obsolescenza programmata: Paula Rosa

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 di Leo Spanu In un romanzo di fantascienza degli anni 60 si parlava di "obsolescenza pianificata" (o programmata) come mostra l'ultima immagine. Sto facendo una citazione a memoria e quindi potrei anche sbagliarmi, comunque mi sembra che questo argomento sia ben raccontato nel romanzo " Ed egli maledisse lo scandalo" di Mack Reynolds (Urania 1966). Se anche la citazione fosse sbagliata cercate di leggere questo romanzo che è uno dei più straordinari della storia della fantascienza , un romanzo che anticipa molti dei problemi della realtà attuale. Per i distratti l'obsolescenza  programmata è quel "fenomeno" che colpisce elettrodomestici e altri macchinari due giorni dopo la scadenza della garanzia:  smettono di funzionare. Se penso che i primi televisori, in bianco e nero e ingombranti come armadi, smettevano di funzionare solo se li prendevi a martellate, mi viene qualche dubbio sui vantaggi della tecnologia attuale. Paula Rosa (Portogallo 1970)