Storie di donne e di poesia

 di Leo Spanu Mi ha colpito molto la storia del ragazzo che ha ferito la sua insegnante. Ovvio che il suo comportamento è totalmente sbagliato, la violenza non è mai una risposta tuttavia la violenza può essere un segnale di disagio, una richiesta d'aiuto specialmente quando viene da un ragazzo di sedici anni. Ma la nostra bella società, noi, sappiamo comprenderlo? Non sono in grado di fare analisi o pseudo analisi e tantomeno di giudicare i comportamenti altrui; ci sono già troppi tuttologi televisivi , con la verità in tasca, che ogni giorno ci riempiono la testa di banalità e  bugie. Io faccio lo scrittore e racconto favole e storie, racconto i sogni e le paure, le emozioni e il dolore, racconto la vita degli altri cercando di capire e di amare la loro sofferta umanità. In questa storiaccia mal raccontata dalla stampa, ci sono due vittime: il ragazzo, poco più che un bambino, spaventato, confuso che avrebbe bisogno di qualcuno che sappia accarezzare il suo viso e i suoi pensieri

 di Leo Spanu L'ultima volta che sono stato in Sicilia (con la mia signora) ho scattato mote fotografie che poi ho regolarmente scaricato in una penna o pennino o come cavolo si chiama. Che bella la tecnologia! Conserva tutto come la pubblicità (di una volta) della Cirio ma purtroppo come i pomodori della benemerita industria anche la conserva, pardon la conservazione, delle mie fotografie ha avuto qualche problema: svanite L'Etna, Catania, Taormina e Piazza Armerina. E' proprio vero che si stava meglio quando si stava meglio, per dirla alla Catalano. Chi era costui? (queste domande mi fanno sentire molto Alessandro Manzoni). Massimo Catalano era un musicista filosofo che regalò al mondo terracqueo una favolosa perla di saggezza: E' meglio essere ricchi e sani che poveri e malati. Se fosse vivo, visto quello che passa il convento, oggi lo avrebbero fatto Ministro della Cultura. Amen. Comunque qualche immagine della Sicilia m'è rimasta. Palermo Cefalù Monreale Agri

 di Leo Spanu Nel 1970, a maggio,  lasciai definitivamente Brescia, destinazione non lo so, magari in Sardegna dove erano rientrati i miei genitori, dopo una vita in giro per l'Italia. Brescia era stata tutto per me ma ora partivo pieno di rancore; gli studi fermi per colpa mia, gli amici andati. Di tutta la mia giovinezza mi  sembrava che non fosse rimasto niente, nella testa avevo solo confusione e rabbia, contro tutto e tutti e specialmente contro di me.  Alla stazione dei pullman mi accompagnò il padrone di casa (un camera con cucina e bagno nella zona di via Garibaldi). Strano tipo, una ventina d'anni più di me, ufficialmente disoccupato ma di fatto  contrabbandiere di sigarette. Una vita alquanto movimentata la sua (e anche la moglie):; avevano una figlia che frequentava la scuola media con ottimi voti, grazie anche anche alle ripetizioni di matematica e italiano che io le facevo e che il padre pagava (molto più del loro valore) con pacchetti di sigarette. Mi aveva preso

 di Leo Spanu Loretta Lux (Dresda 1969) è una fotografa tedesca che per le sue opere utilizza solo bambini ma non per fare dei normali ritratti, li veste vintage e li rappresenta come se fossero sogni o immagini che vengono da un'altra dimensione. E infatti come arrivano nel nostro mondo smettono di sorridere, forse intuiscono che qui da noi non è facile essere bambini. E neppure vecchi ma forse sono solo io  a pensarlo, forse perchè comincio ad essere stanco. Piccola riflessione. Quando pubblicai il mio primo romanzo, un amico che aveva apprezzato il mio racconto di un'infanzia lontana,  mi chiese: " Ma come fai a ricordare le cose di tanto tempo fa ?" Non ho risposto, forse perchè non ho capito bene la domanda. Nella mia memoria sono sempre presenti tutte le età della mia vita; non capisco quelli che vivono solo dell'oggi,  non capisco quelli che non si ricordano più di quando erano bambini. Loretta. Autoritratto (2000) I bambini Lois 2 (2000) Il giardino delle