Storie di donne e di poesia

Amico fragile: Eugenio Muroni di Leo Spanu “Come ti senti amico fragile, se vuoi potrò occuparmi un'ora al mese di te”. Comincia un nuovo anno e ormai non ho più un minuto, neppure per pensarti. Sono qui che colleziono parole per usarle come pietre. Nascosto nell'ombra della mia tana, come un animale impaurito, sono pronto a colpire e a far male invece di raccogliere gli ultimi avanzi della mia  umanità per capire quelli come  te, amico fragile, quelli che ormai non hanno neanche la forza di parlare o di piangere. Così il tuo ricordo mi urla nella coscienza come un atto d'accusa. Sono innocente ne sono sicuro, più che sicuro ma perchè mi sento colpevole? Mi confondo e mi perdo nelle storie di tutti i giorni; mi chiudo nel mio metro quadrato di illusoria libertà e mi armo per controllare e combattere il nemico che mi spia. La mia casa è diventata una prigione per lasciare il male fuori. Almeno credo, voglio sperarlo. Ecco perchè non ho tempo per aiutarti, amico frag

Ci sono persone: Anna Grazia Moreno di Leo Spanu Ci sono persone che vivono un’esistenza normale, lontano dal clamore e dai palcoscenici della vita. Ci sono persone che scelgono di vivere nell’ombra perché la luce la portano dentro. Una luce brillante e viva come un faro che rassicura i marinai perduti. Ci sono persone dolci e fragili ma con un cuore così forte che sopporta tutto: le esperienze spesso difficili e il dolore. Talvolta raccolgono anche il dolore degli altri. Così finiamo per appoggiarci a loro: sono un porto sicuro quando il mare è agitato, un rifugio quando fuori è tempesta, un punto d’appoggio e di conforto quando siamo spaventati e non sappiamo cosa fare. Siamo talmente convinti della loro forza che spesso ci scordiamo che sono persone come noi: anche loro soffrono e piangono anche se non fanno vedere le loro lacrime. Poi un giorno se ne vanno e non ci sembra vero. Una malattia, una causa qualunque. Il mondo ci sembra improvvisamente diverso, il ciel

Giro d’Italia in cartolina di Leo Spanu In un precedente articolo ho parlato delle cartoline “Gruss  aus” che in lingua tedesca vuol dire “Saluti da”. Nate in Germania alla fine del 1800, queste cartoline ebbero all'epoca un enorme successo e così, a fianco della frase originale, molti editori  aggiunsero una frase nella lingua della nazione dove la cartolina era destinata.  Nascono così i ”Saluti da “e “Un saluto da” oppure “Ricordo di”. Le cartoline sono delle piccole opere d’arte in miniatura e sono normalmente una composizione di più elementi che raffigurano monumenti, panorami, paesaggi, scene di vita quotidiana e personaggi in costume locale. Le cartoline sono decorate con motivi floreali, disegni geometrici, nastrini. Qualche volta vi è anche l’immagine di un albergo che finanzia la pubblicazione della cartolina a scopo pubblicitario. Viene lasciato anche un piccolo spazio bianco per i saluti essendo  la parte retro riservata all’indirizzo del destinatario.  Ma l

Piacenza vista da Ottorino Romagnosi (1881-1950) Cartoline 1950 ca.

Libri antichi. Fratelli Limbourg: Les tres riches heures du Duc de Berry di Leo Spanu I fratelli Limbourg ( Paul, Jean Hannequin, Hermann) sono gli autori di una delle più belle opere di tutti i tempi nel campo della miniatura. Non si hanno notizie sulla loro biografia salvo che dal 1404 al 1416 sono a Digione (Francia) al servizio del duca Jean de Berry. I tre fratelli morirono nel 1416 per un’epidemia di peste e la loro opera rimase incompleta. Fu completata, nelle restanti miniature, tra il 1485 e il 1489 da Jean Colombe de Bourges Oltre a “ Le tres riches heures heures du Duc de Berry” i fratelli Limbourg sono anche autori di una Bibbia (1402)  realizzata per Filippo l’Ardito duca di Borgogna. “ Les tres riches heures du Duc de Berry” sono un libro di preghiere formato da due parti: quella dedicata ai salmi e alle preghiere e quella, più famosa, dedicata ai mesi dell’anno. Le miniature, a piena pagina ( dimensioni 14x22 cm.) rappresentano una delle massime espressioni

Gente strana di Leo Spanu Certo che c'è gente strana a Torino. Ad Aosta invece sono più normali! Poi ci sono io che mi incasino con la macchina. Giuro che volevo fotografare un particolare di un mobile. E' apparso un fantasma da film dell'orrore della serie dentro lo specchio.