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Visualizzazione dei post da maggio, 2020

Notturno italiano

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di Leo Spanu In questi strani giorni di polemiche assurde e opinioni surreali dove ti chiedono il passaporto per viaggiare in Italia, io che mi sono sempre definito un sardo-lombardo-veneto con qualche radice marchigiana sono entrato in crisi. Non so più chi sono e neppure dove andare; credevo di aver risolto i miei problemi di identità definendomi "italiano" ma oggi mi domando, come Giorgio Gaber, "L'Italia, dove l'ho messa?" Non riesco più a ritrovarmela perchè il cattivo sergente messicano dei telefilm di Zorro è diventato governatore della Sardegna; il sindaco di Milano, con quella faccia triste di sala d'aspetto di una stazione abbandonata, minaccia i sardi di ritorsioni e vendette. Ma che colpa abbiamo noi? (The Rokes). Io poi non l'ho neppure votato! Figuriamoci: un sardista leghista è come un cane a due teste, non sai mai qual'è quella vera. Ma consoliamoci sfogliando qualche bel libro che racconti un'altra Italia, magari di nott

A proposito di giornalismo

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di Leo Spanu Mi dice sempre un amico che sono troppo severo con i giornalisti ed io rispondo regolarmente che non è vero. Premessa: il giornalismo è un potere indispensabile in una democrazia sana, serve  bilanciare i poteri della politica e della magistratura quando vanno oltre i loro compiti. Dove la stampa è asservita a qualcosa o a qualcuno, vuol dire che quella democrazia è malata. Stabilito questo fondamentale principio andiamo a vedere come si comporta certa stampa italiana e tanto per "cazzeggiare" mi limiterò ad una notizia che, per fortuna, non è di vitale importanza per niente e nessuno. Infatti se oggi si parla di fake news, ai miei tempi, quando parlavamo in italiano, si diceva semplicemente una "cazzariella". La Nuova Sardegna di domenica 24 maggio 2020, Copertina: La notizia che ci interessa è quella della "sabbia di cava alla Pelosa". Cioè una delle spiagge più belle della Sardegna e d'Italia è stata ricoperta di sabbia di cava

26 maggio 1950. Incoronazione della SS, Vergine Noli Me Tollere di Sorso

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di Leo Spanu Sempre frugando tra le mie carte c'è questo articolo pubblicato sul Corriere Turritano in data 15 maggio 2012. Ci sono alcune notizie interessanti per cui mi pare utile riproporlo oggi. Decreto inviato a Mons. Arcangelo Mazzotti, Arcivescovo di Sassari dal Cardinale Fedrerico Tedeschini, Prefetto della SS. Congrgazione. Sotto la traduzione di alcuni passaggi della lettera. NOTE 1) Giovanni Battista Montini. Nominato nel 1944 pro-segretario di Stato fu uno stretto collaboratore di Pio XII. Nel 1963 divenne papa col nome di Paolo Vi. Si può quindi dire che la Madonna di Sorso ha avuto "l'avallo" di ben due papi. Documenti e immagini sono tratti dalla pubblicazione citata.

Una strada di fiori (R)

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di Leo Spanu Nel Corriere Turritano del 24 maggio 2013 pubblicai un articolo dedicato all'infiorata organizzata a Sorso. Ne trascrivo la parte finale. " Sorso 26 maggio 1208 Una bellissima giornata di primavera, una lunga spiaggia bianca, dune come in un deserto, colline di sabbia che si muovono dolcemente sotto le carezze della brezza marina. Ginepri distesi come bagnanti che si scaldano al sole e ancora ginepri in piedi, come soldati di guardia. Dietro, olivastri modellati a bandiera e nei pendii e dentro gli avvallamenti del terreno, il mirto è ricoperto di fiori profumati. Non c'è ancora l'uomo a stabilire il suo ordine, le piante crescono spontanee secondo un disegno naturale. Cisto dai candidi fiori, lentisco, ginestra, perastro, alloro, olmo, palma nana. In una tavolozza di oltre diciotto chilometri di spiagge, fiumi e stagni, Madre Natura spalma le sue macchie di colore come un pittore impressionista. A perdita d'occhio, una strada di fiori rosso-vi

Platamona 1951-2014. Nascita e declino

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di Leo Spanu Frugando tra i miei libri ne ho recuperato uno,   pubblicato di recente, su Platamona, la spiaggia condivisa tra Sorso e Sassari, fonte di infinite polemiche e talvolta di discussioni oziose tra gente che non sa di cosa si stia parlando.  Il libro, pubblicato da Carlo Delfino Sassari, nel 2014 è scritto da Alessandro Ponzeletti con la collaborazione di Sara De Paolini e Nino Tavera. Il libro è ben fatto e ricco di informazioni: poteva essere migliore se gli autori avessero chiesto notizie anche a Sorso, dove molte persone potevano avere altre notizie da aggiungere. A parte il fatto che, con buona pace di tutti, Platamona è Sorso. La parte che ricade nel comune di Sassari è stato un gentile regalo del sindaco di Sorso nel dopoguerra,   Salvatore Cottoni.   Anche Porto Torres ha regalato qualcosa a Sassari che non aveva uno sbocco nel golfo dell'Asinara. Promotore della nascita di Platamona come località dedicata al turismo con tutti i servizi   necessari

Il ventiquattro maggio

di Leo Spanu Fra le tante “cose” che   imparavi a memoria nella scuola elementare dei miei tempi, una   era "La canzone del Piave". Forse perché abitavo nel Veneto e i ricordi della 1° guerra mondiale erano ancora vivi nella memoria della gente del posto. La 2° guerra invece era invece una ferita troppo fresca, faceva ancora male e probabilmente era meglio spostare nel futuro i ricordi e le commemorazioni. C’era molta retorica nel cantarla in coro ma i bambini cosa potevano capire di “l’esercito marciava per raggiunger la frontiera, per far contro i nemici una barriera”.  Ancora oggi ho le idee confuse sui nemici che non conosco e sui muri da costruire per fermarli. Ancora oggi mi tornano alla mente parte dei versi. “ Muti passaron quella notte i fanti:/ tacere bisognava e andare avanti!/ S’udiva intanto dalle amate sponde,/ sommesso e lieve il tripudiar dell’onde./ Era un presagio dolce e lusinghiero./ Il Piave mormorò: Non passa lo straniero.” Ho ripensato a que

Sardegna tra due secoli (1800-1900)

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di Leo Spanu "Sardegna tra due secoli " è una pubblicazione dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico di Nuoro, stampato nel 1980 da Edizioni 3 T di Cagliari. Il volume, a cura di Fernando Pilia, pubblica parte delle cartoline della collezione di Pio Colombini, un toscano di Montalcino che, avendo lavorato come docente universitario   presso le facoltà di Medicina prima di Sassari e poi di Cagliari dal 1898 fino al 1913 si era appassionato alla storia della Sardegna, ai suoi costumi ed anche dopo la partenza dall’isola aveva mantenuto le relazioni con colleghi e amici che continuavano a spedirgli cartoline e altro materiale. Come molti continentali innamorati della Sardegna, il professore Colombini non si limitò alla semplice collezione di materiale vario, ma catalogò in quattro volumi le cartoline in suo possesso ordinandole, in ordine alfabetico per località, in quattro raccoglitori   rilegati in stile liberty. Nel 1959, nella sede sociale del Gremio dei Sardi,

Città d'Italia: Treviso

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di Leo Spanu A Treviso ha avuto inizio la mia storia; ho scritto pure un romanzo (I ragazzi delle case INCIS) pubblicato nel 2012. Nell’inverno del 2004, con la scusa di una mostra sugli impressionisti sono andato a Treviso, insieme alla mia signora.   Non ero più tornato dall’ottobre del 1958; quarantasei anni dopo, una coincidenza, il mio anno di nascita. Treviso è una città bellissima: quando superammo porta Santi Quaranta e cominciai a risalire lungo via Monte Grappa, la strada, che un tempo mi sembrava enorme,    si era ristretta.  Troppe case e palazzi che non ricordavo e poi tutte quelle macchine, troppo rumore e così mi sfuggì il mormorio delle acque verdi del Sile, mi persi il silenzio del fiume perché avevo fretta di arrivare dove un giorno era casa mia. Accelerai al punto che mia moglie non poteva reggere il passo. -Aspettami, non riesco a starti dietro.- Per uno stupido scherzo della memoria ero tornato bambino, i miei cinquant’anni non contavano più