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Visualizzazione dei post da luglio, 2020

Storia del Cinema (17-26)

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Storia del Cinema (17-26) La commedia all'italiana e dintorni di Leo Spanu Voto 8 e ½ Guardie e ladri   (1951) di Steno (Stefano Vanzina) e Mario Monicelli . 101 minuti, Con Totò, Aldo Fabrizi, Carlo delle Piane, Ave Ninchi, Rossana Podestà, Mario Castellani, Gino Scotti, Carlo Mazzarella. Rossana Podestà Io la conoscevo bene (1965) di Antonio Pietrangeli . 115 minuti. Con Stefania Sandrelli, Mario Adorf, Jean-Claude Brialy, Nino Manfredi, Enrico Maria Salerno, Ugo Tognazzi, Franco Fabrizi,   Veronique Vendell, Turi Ferro, Franco Nero, Loretta Goggi, Solvi Stubing, Robert Hoffmann. Ricordo che quando vidi il film rimasi molto colpito. Avevo 19 anni allora e la storia della protagonista (Stefania Sandrelli, mia coetanea) una ragazza ingenua sfruttata da tutti e poi abbandonata in mezzo alla strada mi indignò e mi commosse (non sono facile alla commozione) e mi fece riflettere sul ruolo delle donne nella nostra società. Cominciavo a diventare “grande” e a guardar

Storia del Cinema (16-26)

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Storia del Cinema (16-26) La commedia all'italiana e dintorni di Leo Span La commedia all’italiana ha una caratteristica fondamentale, racconta le tragedie con ironia, amara certo ma sempre ironia. A volte non sono neppure tragedie ma le banalità della vita quotidiana, mortali anch’esse anche se uccidono molto lentamente. C’è sempre un mezzo sorriso dietro il dolore ma non dà nessuna allegria e non consola. Del resto la condizione umana è quella che è, saper sorridere è una bella fortuna, aiuta a sopravvivere. Il cinema italiano, in questo genere, è stato maestro: registi, attori, sceneggiatori hanno fato il loro meglio creando dei veri capolavori.  Forse il cinema, ma non solo il cinema, di oggi dovrebbe mettersi a studiare il passato. Se ha voglia di avere un futuro. Voto 10 Amarcord (1973) di Federico Fellini . 123 minuti. Con Puppella Maggio,   Magalì Noel, Ciccio Ingrassia, Alvaro Vitali, Lino Patruno,Bruno Zanin. Amarcord (mi ricordo) è un bel modo di cominci

Marcia indietro

di Leo Spanu La Polonia si vuole dissociare dalla Convenzione di Istanbul, adottata dal Consiglio d’Europa nel 2012. La Convenzione è uno strumento giuridico internazionale che vincola gli stati aderenti a prevenire e a contrastare la violenza contro le donne. Invece un importante ministro polacco ha dichiarato che la Convenzione è una fantasia ed un’invenzione femminista per giustificare l’ideologia gay. A parte la mia ignoranza ( non sapevo dell’esistenza di una ideologia gay) il ministro non sarà lo stesso che, non molto tempo fa, ha dichiarato che il lager di Auschwitz è solo un incidente di percorso e quindi bisogna cancellarlo dalla storia perché “offende” i polacchi? Secondo l’esponente politico che rappresenta   pienamente il pensiero del governo polacco ma anche secondo le associazioni cattoliche, secondo i movimenti conservatori di destra e di estrema destra di tutto il mondo, la Convenzione di Istanbul è un’ideologia gender che nega la differenza tra uomini e d

Storia del Cinema (15-26)

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Storia del Cinema (15-26) Com’è bella l’avventura di Leo Spanu In realtà potevo fermarmi qui per quanto riguarda il cinema d'avventura: il mondo è diventato talmente piccolo e, quel che è peggio, talmente uguale che non c'è più niente da scoprire. Forse il viaggio più importante non lo abbiamo mai iniziato: quello dentro la nostra coscienza e, da quello che si vede in giro,  dev'essere unviaggio molto pericoloso e di certo non è un'avventura. I film segnalati sono al confine tra "il mi piacciono" ma con riserva e il "ma per favore!" Voto 6 Airport (1970) di George Seaton . 137 minuti. Con Burt Lancaster, Dean Martin, Jean Seberg, Jacqueline Bisset, George Kennedy, Van Heflin. Primo di una lunga   e fortunata serie (quattro) di film ambientati dentro aerei dove succede di tutto, attentati compresi. Un premio Oscar per la miglior attrice non protagonista (Helen Hayes). Jean Seberg Armageddon. Giudizio finale (1998) di Michael Ba

Maria Maddalena

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di Leo Spanu Quando Antonello Venditti sapeva scrivere canzoni e non era diventato la fotocopia di Corrado Guzzanti, compose un brano, fra i meno apprezzati (allora): Maria Maddalena (1976). Canzone, secondo me, straordinaria, fuori dagli schemi delle canzonette del tempo con un testo che raccontava molto. Ma tutto l’album (Ullalla) è stato praticamente ignorato, forse per gli argomenti affrontati, poi è stato cancellato (anche da Venditti?). Eppure dal punto musicale (salviamo almeno quello) era di ottimo livello anche perché avevano collaborato artisti come Ivan Graziani. Alcuni versi della canzone: Questa è la storia di Maria Maddalena perduta e innocente, maledetta per sempre dal padre aveva dodici anni e conosceva l’amore tra le spine e gli stracci dell’uomo che passava accanto. Due monete d’oro   e un tappeto di foglie d’autunno per lei nelle braccia del bosco troppe mani attaccate al suo tenero cuore ed una la ferì proprio mentre l’amava con l’amore d