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Visualizzazione dei post da gennaio, 2024

Le 500 canzoni più belle. 101-200

 di Leo Spanu Continua questa rincorsa a chi è la (canzone) più bella del reame. La colpa è della regina cattiva e dei sette nani. Praticamente un partito di destra. Ma perchè, visto che si guardano nello specchio non si sputano in un ecchio? (licenza poetica da Renzo Arbore). Certo che iniziare una classifica con un inno al sonnambulismo sembra un'immagine dell'Italia di oggi. Stiamo camminando verso il buio. Speriamo di non dovere anche cantare, in coro, in fila per sei, col resto di due. 101) Sleep Walk (Camminando nel sonno. USA 1959) Santo & Johnny . Strumentale 102) Sweet home Alabama (Alabama  dolce casa. USA 1974) Lynyrd Akynyrd 103) Anche per te (1971) Lucio Battist i. " Per te che metti i soldi accanto a lui che dorme/ e aggiungi un pò d'amore a chi non sa che farne." 104) Serena (1973) Gilda Giuliani . " La pigione della stanza da pagare/ la foschia dell'autunno sopra il mare/ il saluto del mattino era il grido di un gabbiano/ troppo i

C'era una volta...

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 di Leo Spanu C'era una volta un sogno che non sapeva suonare così rubò i colori all'autunno e si perse nel bosco alla ricerca di due ali per volare. Poi venne l'inverno e tutti i sogni si spensero con il sole. Le immagini sono di Anke Amelie Merzbach (Germania 1959) una fotografa surrealista.

Tutte facce ... e niente!

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 di Leo Spanu Fonte: TWITTER

L 'Agnese va a morire

 d Leo Spanu "L'Agnese va a morire" (1949) è un romanzo di Renata Viganò, ambientato nelle valli di Comacchio durante la seconda guerra mondiale e racconta la storia di Agnese, una lavandaia di mezza età che, dopo la morte del marito deportato, pur non essendosi mai occupata di politica, entra nella resistenza come staffetta di collegamento tra i gruppi partigiani. Poco prima della liberazione viene catturata dai soldati nazisti e uccisa. Di lei non resterà che "un mucchio di stracci sulla neve." Nel 1976 il regista Giuliano Montaldo dal romanzo ricavò un film di grande impatto emotivo con una straordinaria Ingrid Thulin nel ruolo di Agnese. Un libro da leggere e un film da guardare.  Per non dimenticare cosa sono stati il fascismo e il nazismo.

La notte che "arrestai il generale "(R)

 di Leo Spanu Ripropongo un articolo pubblicato in questo blog nel 2016. In questi tempi ci sono generali " al contrario" che hanno successo e vendono libri (inutili e volgari) in quantità tale che neanche Alessandro Manzoni se fosse vivo. Ma anche una volta c'erano generali  così. La notte che “arrestai” il generale  L’Ospedale militare di Verona non era certo il massimo per viverci 40 giorni da esterno. Ero arrivato in quell’autunno del 1967 per  seguire il corso di aiutante di sanità che mi avrebbe dato il patentino di infermiere (valido anche nella vita civile) e poter così essere autorizzato a bucare sederi giovani e meno giovani . Quelli giovani erano dei miei commilitoni mentre quelli di età superiore appartenevano a parenti e familiari degli ufficiali che potevano avere l’infermiere gratis a casa.  L’area destinata a noi corsisti e al personale di servizio era ben distinta dalla zona riservata all’ospedale vero e proprio: una caserma  con tutte le sue regole (gave

Scusate se insisto

 di Leo Spanu Scusate se insisto ma devo pubblicizzare qui il mio ultimo romanzo " Il santo e l'assassino" (Edizioni Luoghinteriori, Città di Castello 2023) dal momento che, essendo io un signor nessuno anzi,  a a suo tempo  sono stato un soldato semplice (alpino) e non un generale, non mi riesce di essere invitato in televisione per una qualche presentazione. Allora mi sono rivolto al mio amico Luigi per un giudizio. Con Luigi siamo amici dai tempi del liceo poi, nel 1970 io sono rientrato in Sardegna. Non  ci siamo più visti fino a 2015. Luigi è un imprenditore di successo, laureato in fisica, abbandonando il sogno di diventare musicista (suona il pianoforte), ha lavorato duro e con molti sacrifici e oggi è titolare di una società con oltre cento dipendenti quasi tutti  laureati e due sedi, a Brescia  e a Bergamo, che offre servizi di software a diverse imprese (esempio la Ferrari). Quando ci siamo rivisti a Brescia,  appunto nel 2015, è stato come se ci  fossimo lascia

Le 500 canzoni più belle. 1-100

 di Leo Spanu Nella primavera del 2021 mi sono divertito a fare delle classifiche musicali: le più belle 100 canzoni italiane e le più belle 100 canzoni del resto del mondo. L'idea m'era veduta leggendo la classifica della  rivista musicale Rolling Stone. In realtà la loro classifica metteva in fila le 500 canzoni più belle di sempre ma siccome gli americani si sentono i primi della classe in tutto e per tutto risultavano solo o quasi canzoni in inglese, perlopiù targate USA con qualche concessione ai cugini dell'Inghilterra. Confesso che certe classifiche mi sembrano delle emerite stronzate: la musica più bella, la poesia più bella, il romanzo più bello, il quadro più bello, la donna più bella. Ma come si fa a stabilire una regola considerato che  sono giudizi sempre soggettivi? Comunque adesso mi metto a giocare anch'io e mi prendo la briga di rifare la classifica  canzonettistica americana, naturalmente a modo mio. Se non siete d'accordo pazienza, fatevi le vostr

Anca mi

 di Leo Spanu "Anca mi" in dialetto veneto vuol dire anch'io, ma la domanda da porsi  è: anch'io cosa? Partendo dal dolore dell'anca che per fortuna mi manca, si può costruire una catena di Sant'Antonio, che va dagli Appennini alla Ande, una specie di storia dell'imbecillità umana che, notoriamente, è come un diamante: è per sempre.  Ma vediamo un esempio, naturalmente non quello di Cochi e Renato perchè quando uno fece un esempio  la moglie di un altro rimase incinta. No, l'esempio è diverso: se mandi qualcuno affanculo devi anca invitarlo a condividere e, a sua volta, deve rivolgere lo stesso invito ad un  amico, a un parente, al primo che passa per strada, a uno qualsiasi e così via crescendo e cercando nuovi proseliti. Quando hai raggiunto quota cento puoi andare in pensione ma è meglio fondare un partito, magari nel profondo nord, e chiamarlo lega nord.  Se l'invito proviene da un comico in disarmo allora, come per gli alberghi,. si può raggiu

Sassari vista da Piernando Fioredda

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 di Leo Spanu Ricordo la Sassari di 60- 50 anni fa: era bella, piena di luci e di colori, di suoni e di profumi, e con il carretto della fainè. Era una città allegra, magari trasandata e disordinata  nelle stradine e nei vicoli del centro ma con bei palazzi che spuntavano come fiori di campo nell'erba incolta. Oggi Sassari è una città stanca, come un vecchio che non ha più voglia di vivere; abbandonata a se stessa,  con negozi chiusi e case fatiscenti. Troppi migranti che non sono stati inseriti nella nostra comunità ma lasciati a se stessi  e scaricati nella parte vecchia della città, un'area regalata al degrado, alla delinquenza, alla spaccio di droga, alla violenza. La classe dirigente sassarese dovrebbe porsi qualche domanda e magari scoprirebbe che ha più di una colpa. Ma oggi  va di moda fuggire dalle responsabilità perchè la colpa è sempre degli altri. Anche quando gli altri siamo noi. Non ho trovato notizie sull'autore delle fotografie e se non fosse per un veloce e

Donne nella storia

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 di Leo Spanu Josephine Baker (USA 1906- Francia 1975) Cantante e ballerina che ottenne la nazionalità francese e molti riconoscimenti (Legion d'Onore) per il suo impegno nella resistenza contro i nazisti durante la seconda guerra mondiale. La sua fama come artista è dovuta alla sue esibizioni seminude con gonnelline di banane ma il suo talento era davvero eccezionale. Nel dopoguerra lottò contro il razzismo e adottò 12 bambini di varie nazionalità, un impegno oneroso che la costrinse a lavorare fino al giorno della sua morte improvvisa. L'aiuto della principessa Grace di Monaco la salvò dal fallimento. Quando morì la Francia  le riconobbe onori militari. E' sepolta nel Pantheon tra i grandi della Francia. Harriet Beecher Stowe (USA 1811- 1896) Attivista politica e scrittrice autrice del romanzo " La capanna dello zio Tom" (1852) un'opera di grande successo che sensibilizzò l'opinione pubblica americana per l'abolizione della schiavitù. Benazir Bhutto