Post

Visualizzazione dei post da aprile, 2017

Piccole lezioni d'italiano (10/10): Altri generi

di Leo Spanu Genere espositivo Il trattato espone in tutto o in parte una determinata dottrina. Autori importanti erano, una volta, “gente” come Niccolò Macchiavelli ( Il principe ), Baldassar da Castiglione ( Il cortegiano ),  Giovan Battista Vico ( ricordate?  Quello dei corsi e dei ricorsi storici), Galileo Galilei ( Dialogo dei massimi sistemi ). I trattati di oggi, salvo qualche lodevole eccezione, sono scritti…… lasciamo perdere. Forme minori sono. La dissertazione . E’ uno scritto che serve ad illustrare una questione dottrinale. Si chiama memoria quando viene presentata per essere pubblicata. Il  saggio . E’ l’esposizione in forma concisa ma compiuta di un argomento  di contenuto scientifico o letterario. L’articolo . Tipico dei giornali. La lettera . E’ una forma di comunicazione ( ormai in disuso) tra due persone. I contenuti possono essere  diversi dalle lettere famigliari, alle commerciali, alle ufficiali. Esiste anche un genere narrativo: l’epistolari

Piccole lezioni d'italiano (9/10): Generi letterari in prosa

di Leo Spanu Genere narrativo romanzesco. Comprende una serie quasi infinita di contenuti e di generi e sottogeneri.  Si possono classificare in gruppi vari anche se non sempre le differenze sono nette. Romanzo storico. Alessandro Manzoni ( I promessi sposi);   Massimo D’Azeglio (Ettore Fieramosca);  Ippolito Nievo ( Confessioni di un italiano);   Lev Tolstoj (Guerra e pace);   Victor Hugo ( I miserabili, Notre Dame de Paris);   Ildefonso Falcones ( La cattedrale del mare);   Walter Scott (Ivanhoe);   Umberto Eco (Il nome della rosa); Anna Frank ( Diario);  Margherita Yurcenau  ( Memorie di Adriano);  Miguel Cervantes ( Don Chisciotte);  Sthendal ( La Certosa di Parma); Federico de Roberto ( I vicere) ; Luigi Pirandello ( I vecchi e i giovani). In questo genere  si possono inquadrare anche i romanzi veristi il cui rappresentante più noto è Giovanni  Verga ( I Malavoglia,   Mastro don Gesualdo). Romanzo psicologico . Fedor Dostojewski ( Delitto e castigo,

Il corvo ( The raven)

Immagine
di Edgar Allan Poe ( 1809-1849) Una volta, in una tetra mezzanotte, mentre meditavo, stanco e sconsolato, / su molti strani e astrusi volumi d’obliata sapienza,/ mentre, sonnecchiando, già il capo mi si chinava, mi riscosse d’improvviso un battito leggero,/ come d’uno che bussasse sommesso alla porta della mia stanza./ “ E’ un visitatore” borbottai, “ che bussa alla porta della mia stanza solo questo e nulla più. Ah, distintamente ricordo che si era in un desolato dicembre,/ e che ogni stizzo morente disegnava, dal camino, un suo spettro sul mio pavimento./ Sospiravo ansioso il mattino;/ giacchè invano avevo chiesto ai miei libri di lenire il mio dolore/ il dolore per la perduta Lenora/ per la rara e radiosa fanciulla cui gli angeli dan nome Lenora ma che qui non avrà un nome mai più. Il serico, triste fruscio dei drappeggi purpurei/ mi suscitava un brivido/ m’accendeva d’immaginari terrori mai prima avvertiti;/ sicchè infine, per placare il pulsare del cuore, m’al

Cyrano

di Leo Spanu Cyrano de Bergerac (1619-1655) era un poeta parigino, omosessuale e provetto spadaccino che si sarebbe perso nelle nebbie del tempo se lo scrittore e poeta  marsigliese Edmond Rostand (1868-1918) non lo avesse reso immortale  con una delle opere più straordinarie e famose della letteratura mondiale: Cyrano de Bergerac. La fama di questo personaggio ha vari aspetti. La sua  è sostanzialmente una storia d’amore, un amore mai rivelato e non ricambiato per la bella Rossana che invece  è innamorata di Cristiano, piacevole fisicamente ma di mente e cultura limitata. Così è Cyrano a suggerire frasi e dichiarazioni d’amore, un suggeritore nascosto. E qui è doverosa una pausa: chi non conosce la frase “  Cos’è un bacio? Il bacio è un apostrofo rosa tra le parole ti amo”.  Una fortunata invenzione pubblicitaria della Baci Perugina che in ogni cioccolatino inseriva ( esistono ancora?) frasi strazianti come quella citata. Vediamo com’era l’espressione originale:  Un bacio, d

Aprile dolce dormire

Immagine
di Leo Spanu Non ho mai capito il proverbio di sopra; per me è dolce dormire ogni mese dell'anno specie d'inverno, con ottanta chili di coperte anche se per entrare ed uscire dal letto mi devo fare due muscoli così. Invece odio il caldo dell'estate quando anche solo pensare ti fa sudare. Allora sogno di viaggiare sul Titanic e mi sveglio solo quando sto annegando. Ma l'acqua del Titanic non era gelata? Accidenti, stavo affogando in una pentola con l'acqua pronta per gli spaghetti. E non parliamo  delle zanzare. Sembrano i missili incazzosi che partono dalla Corea del Nord solo che quelli esplodono subito mentre le nostre zanzare centrano il bersaglio in pieno. Ogni anno devo aprire un mutuo bancario per creme e pomate ma quando dormo, dormo bene come un bambino felice. Si ogni tanto qualche sogno strano o qualche incubo ma poco male tanto al risveglio non mi ricordo niente. Forse è una fregatura per chi ha ambizioni di scrittore perchè penso a Lovercraft che trasc

Piccole lezioni d'italiano (8/10): Generi letterari in versi

di Leo Spanu Anche in questo caso si parla di preistoria o di storia antica. Nella letteratura moderna  i generi che andremo a citare sono quasi scomparsi ma non si può scrivere ( decentemente) se non si conosce il nostro passato letterario. Veramente sarebbe opportuno conoscere anche il nostro passato storico, artistico ecc. ecc.  Ci risparmieremmo un sacco di errori e di orrori. Il Genere lirico è rappresentato sostanzialmente dalla poesia  lirica. Deriva dal greco perché veniva accompagnata dalla lira, uno strumento a corda. ( La lira è stata una moneta, i giovani non lo sanno ma le mille lire erano un mito. Magari un giorno ne parliamo) Può essere: Lirica amorosa . Deriva dalla poesia provenzale e fu utilizzata da Dante, Guido Cavalcanti e Francesco Petrarca. Lirica religiosa . Esempio: i salmi della Bibbia, le opere di Francesco d’Assisi e di Jacopone da Todi. Lirica politica o patriottica . I cori del Manzoni e gli inni di Goffredo Mameli. Affine è la lirica civ

Sala d'attesa

Immagine
di Leo Spanu Ne ricordo una in particolare, alla stazione di Verona, al ritorno da un viaggio da Roma. Era l'anno 1959  ed eravamo andati a trovare  zio Giommaria, fratello di mamma, che aveva avuto un grave incidente. Io e mia madre soli dentro una città impossibile. Fino alla stazione Termini tutto tranquillo, poi la ricerca della piccola bottega di mio zio che allora faceva il sarto in proprio nella zona del Parioli. Era fuggito dalla povertà di Sorso, lasciando la numerosa famiglia alla cura dei nonni della Sardegna e della Corsica e ancora non era stato assunto al Teatro dell’Opera dove sarebbe diventato un apprezzato costumista. Ma zio da giorni non andava al lavoro e abitava nella parte  opposta della città, nella periferia desolante delle borgate. Fu allora che per la prima volta vidi le bidonvilles. Ci eravamo persi ed eravamo finiti tra le baracche di cartone e legno addossate alle mura, sotto le arcate dell'antico acquedotto romano. Niente extracomunitari solo m