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Visualizzazione dei post da novembre, 2016

Bambini d'Africa

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di Leo Spanu Dove finisce l'arcobaleno ci sarà un luogo, fratello dove il mondo potrà cantare qualsiasi canzone. E noi canteremo insieme, fratello tu ed io, benchè tu sia bianco ed io no. E sarà un canto triste, fratello perchè non conosciamo il motivo, ed è un motivo difficile da imparare ma noi possiamo impararlo, fratello, tu ed io. Non esiste un motivo che sia nero, non esiste un motivo che sia bianco. C'è soltanto musica  e musica noi canteremo, fratello dove finisce l'arcobaleno. R.Riva ( Sudafrica) Dora Alis Mera è una pittrice colombiana che dipinge bambini d'Africa di varie etnie. Ancora immagini di bambini. Sono molti gli artisti che hanno affrontato questo  tema  e non solo per un fatto estetico. C'è la necessità di tenere sempre alta l'attenzione specie  in una società che è estremamente crudele nei riguardi dei bambini. Le guerre più o meno dimenticate, la sottoalimentazione, lo sfruttamento nel mondo del lavoro e quello, terri

Soldato blu

di Leo Spanu Stavo guardando al telegiornale  un servizio sulla Siria di oggi. Per una strana associazione d’idee mi è tornato alla mente un bel film del 1970, Soldato blu . E’ la storia romanzata di un fatto storico; a Sand Creek (1) un reparto di cavalleria dell’esercito degli Stati Uniti attaccò un pacifico villaggio di indiani e massacrò donne e bambini. Il protagonista del film, il soldato blu appunto, è l’unico che si oppone a tanto orrore e viene arrestato per diserzione. Oggi non si oppone più nessuno, questo è il pensiero che mi è passato per la mente: ragioni di stato, di alta politica, di alta ( e bassa) finanza, di egoismo, del trionfo universale della legge del “ chi se ne frega”. Forse per condizionamenti  religiosi atavici ( nasciamo già col peccato incorporato) sono convinto che l’uomo sia feroce per natura, forse il più feroce degli animale poi, con un po’ di buona volontà e applicazione, riesce a diventare una vera carogna. La storia ci insegna a quali abissi di c

Canzoni stonate

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di Leo Spanu Le canzoni sono come le persone; a volte ti lasciano senza una ragione e non le senti più. Poi nel corso degli anni ne incontri qualcuna, magari invecchiata e priva di fascino. Diversa da come te la ricordavi e ti prende un momento di tristezza perché muore un altro ricordo, un altro momento felice che si perde nell'indifferenza. E’ sempre più difficile conservare passato e presente insieme, finiamo col diventare solo frazioni del tempo, ore e giorni sempre uguali, che volano via come coriandoli e non lasciano tracce. Tra gli aspetti positivi di internet è che oggi puoi recuperare le canzoni perdute e cominciare un viaggio nella memoria  a ritrovare le tue piccole storie. La prima canzone che mi lasciò era   Guarda che luna  (1959) di Fred Buscaglione . Anche lui se ne andò un anno dopo schiantandosi con la sua Ford Thunderbird color lilla. Altra canzone che durò quanto un amore giovanile  fu  The incanted sea  (1959) degli Islanders. Ci furono molt

Il giro del mondo in 80 bambine

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di Leo Spanu Titti Garelli è una bella signora di Torino ( con un nome che mi riporta alla memoria una cara amica dei tempi del liceo) che per anni si è dedicata all’illustrazione nel campo della pubblicità ( Mulino Bianco, Findus e altri) con ottimi risultati. Poi, negli anni novanta, ha spostato il suo interesse su espressioni artistiche più indipendenti dalle logiche di mercato. Nascono così “ Le bambine cattive” (2000) e “ Il giro del mondo in 80 bambine” (2007). Si tratta, quest'ultima, di una serie di piccoli quadretti (10x10 cm) che rappresentano bambine di tutto il mondo, un inno  alla società multietnica con buona pace dei razzisti di tutto il mondo.  La bambine sono belle, di una bellezza forte e fragile nello stesso tempo e hanno nello sguardo un'espressione che invita alla speranza. Forse c'è ancora un futuro per questo mondo e magari anche per noi vecchi stanchi, che ancora conserviamo qualche illusione e che vorremmo chiudere la nostra storia con un sorr

Vengo anch'io? No, tu no!

di Leo Spanu Mi piace, adesso che posso farlo, dopo pranzo sdraiarmi sul divano e farmi un pisolino. Probabilmente sogno ma non ricordo quasi mai i sogni che faccio, gli incubi invece  ti seguono anche quando ti svegli. Così stavo passeggiando in una campagna  degna dei colori di Van Gogh quando un ringhio feroce alle mie spalle mi ha paralizzato pensieri e respiro. Anche il cielo è diventato grigio fumo come prima di un temporale. Mi sono voltato e davanti a me un’orda  di zombi affamati mi scrutava con malignità. Ho riconosciuto in prima fila: Salvini, Grillo, Berlusconi, Bersani, D’Alema, Fassina, Vendola, Brunetta, Gasparri, Meloni, La Russa, Monti; gente che mi ringhiava contro con la bava alla bocca.  Ho provato a gridare ( per legittima difesa): “ Non sono Matteo Renzi lo giuro, non l’ho mai visto, non l’lo mai sentito e quando appare in televisione dormo sempre, lo rigiuro.” Inutilmente, in questo strano paese se non sei un VIP non ti ascolta  nessuno. Figuriamoci un

366 giorni per riflettere sulla Terra

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di Leo Spanu E’ il titolo di un libro edito da WHITE STAR nel 2003, l’autore è Yann Arthur Bernard che firma anche 346 fotografie delle 366 ( una per giorno) pubblicate. Altre persone hanno collaborato a questo bel volume non solo fotografico che ci fa riflettere sul futuro del nostro pianeta. Leggiamo alcuni dati. CONDIZIONI LOCALI La popolazione mondiale è più che raddoppiata  in 50 anni passando dai 2, 5 miliardi del 1950 ai 6, 2 del 2002. Per il 2050 si prevedono da 8 a 9 miliardi di persone. Paragonando la Terra  ad un villaggio di 100 abitanti, 60 di questi vivrebbero in Asia, 14 in Africa,  9 nel Sudamerica, 9 in Europa, 5 nel Nordamerica, 2 in Russia, 1 in Oceania. Gran parte  della popolazione non ha accesso ad una sanità  e a un’istruzione sufficienti: 815 milioni di persone (1 su 7) sono sottoalimentate 1,1 miliardi di persone (1 su 6) non hanno accesso all’acqua potabile 133 milioni di bambini (1 su 5) non frequentano scuole: il 97% di loro vive nei paesi i

La signora in rosso

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di Leo Spanu    La signora in rosso è un film del 1984 diretto e interpretato da Gene Wilder ( scomparso di recente) che a suo tempo ebbe un notevole  successo per la colonna sonora di Steve Wonder che, con   I Just Called to Say I Love You ottenne l’Oscar per la miglior canzone. Ma la vera sorpresa del film fu Kelly Le Brook , una bellissima modella che interpretò la Signora in rosso. La sua entrata in scena ( citazione di un altro celebre film del 1955,  Quando la moglie è in vacanza , con Marylin Monroe ) con l’aria che uscendo da una grata le solleva l’abito rosso  ( quello di Marylin era bianco) è un inno alla bellezza  ed un’immagine cult della storia del cinema. Tutti i maschietti dell’epoca ( compreso il protagonista del film) ebbero un momento di stordimento  e di incantamento. Ma cosa lo racconto a fare quando oggi se uno si ferma a fischiare una bella ragazza che passa ( ormai in realtà non succede più !) viene denunciato per stalking ( dirlo in italiano no?