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Visualizzazione dei post da luglio, 2022

Lucian Freud: dalla psicoanalisi alla pittura

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 di Leo Spanu Lucian Freud (Berlino 1922- Londra 2011) è un pittore naturalizzato inglese perchè  nel 1933, con la presa del potere da parte di Hitler, la sua famiglia, ebrea, era fuggita dalla Germania. E' anche il nipote di Sigmond Freud, e forse una controllatina ai suoi neuroni non sarebbe stata male visti certi suoi quadri. Ma Lucian Freud è un grande, a volte disturbante nelle sue opere anche perchè invece di cercare la bellezza (del mondo, delle persone) sembra inseguire una specie di incubo nero rappresentando uomini e donne nei loro momenti peggiori. Ci sono nudi, maschili e femminili brutali che, detto con un linguaggio non certo da critico, fanno schifo ma non per l'aspetto formale  ma perchè immersi in un'aria di tale decadenza e di abbandono che sembra anticipare una forma di morte morale: intanto la carne comincia  a marcire. Se i nudi di Modigliani aspirano ad essere poesia, i nudi di Freud non sono neppure prosa; forse sono la parte oscura della forza,  per

Dipinti e fotografie

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 di Leo Spanu Un gioco divertente e ormai classico: prendere dei quadri e "rifarli" in fotografia, oppure con persone in carne ed ossa. A volte i risultati sono interessanti anche se le opere d'arte hanno sempre qualcosa in più che non può essere copiato: il genio dell'artista.  Caravaggio (Michelangelo Merisi, Italia 1571- 1610) Giuditta e Oloferne (1598) Roma, Galleria Nazionale d'arte antica Ramon Casas (Spagna 1866- 1932) Jove decadent (Dopo il ballo 1899) Museo di Montserrat Jean-Pierre Cassigneul (Francia 1935) Tamara De Lempicka ( Polonia 1898- 1980) Ritratto di Ira El Greco (Dominikos  Theotokopoulos , Grecia 1541- 1614) La signora in pelliccia Leonardo da Vinci (Italia 1452- 1519) La Gioconda (Monna Lisa 1503-06) Parigi, Louvre Frida Kalho (Messico 1907- 1954) Autoritratto con cane Gustav Klimt (Austria 1862- 1918) La dama col ventaglio (1918) Gustav Klimt . Ritratto di Adele Bloch Bauer Renè Magritte (Belgio 1898- 1967) La grande guerra (1964) Pablo P

Simboli: fiume

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 di Leo Spanu Il fiume è simbolo di acqua in movimento, in contrasto con l'acqua del mare e della pioggia, e quindi passa e travolge tutto lavando la terra da ogni impurità: in sostanza è un simbolo della purificazione. Ma è anche alle origini delle grandi civiltà dell'uomo: lo Hwang Ho (Fiume Giallo, Cina), il Gange (India), l'Eufrate (Mesopotamia), il Nilo (Egitto); la storia dell'umanità parte da questi luoghi. Stranamente  nelle Americhe non si è verificato nulla di simile. Nell'Antico Testamento il paradiso è delimitato da quattro fiumi celesti (probabilmente Indo, Gange, Tigri, Eufrate). Anche i confini della vita, nell'aldilà, sono segnati da un fiume; del resto il mondo abitato era circondato da Oceano (divinità greca) e la terra era rappresentata da un disco intorno al quale scorreva un fiume. Praticamente è quello che pensano i terrapiattisti di oggi, peccato che nel frattempo è trascorso qualche millennio e la scienza è cresciuta ( il loro cervello no

Accozzaglia: E vai con la campagna elettorale!

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 di Leo Spanu Posso inventare un nuovo proverbio? Eccolo: in campagna elettorale ogni puttanata vale, non sarà elegante ma mi devo adeguare allo stile sudaticcio degli slogan estivi. E poi mica devo raccontare solo le mie, probabilmente gli altri ne sparano di peggiori e in ogni caso, se sono anche nuove,  mi divertirò di più o, se va  male, piangerò come una fontana. Certo che in un clima incendiario che si sta mangiando l'Europa e l'Italia, con un caldo che sta prosciugando fiumi e laghi, ci mancavano gli idioti di "al voto!  al voto!" a prosciugarci  anche i coglioni. La fonte di cotanta "cultura"  è Twitter, uno strano posto: ci puoi trovare ex ministri riciclati ma anche l'omino che, seduto sulla riva del fiume, aspetta che passino ex ministri trombati. A volte si trovano anche perle, quelle che qualcuno, distrattamente, regala ai porci.. Per carità cristiana non metterò i nomi degli autori  ma, in alcuni casi, i cognomi, come chiede Salvini.  A. A

Tanti sorrisi dal Senegal

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 di Leo Spanu Ora che certi figuri hanno già vinto le elezioni ( ma allora cosa votiamo a fare?) e sulle spiagge di Domodossola si sistemano i cavalli di Frisia per impedire lo sbarco di  terribili migranti, mi sembra il caso di presentare alcune cartoline dal Senegal con gente che sorride perchè la vita può davvero diventare un sorriso per chi, malgrado tutto, riesce a guardare il futuro con speranza. Noi invece siamo qui, in un paese che invecchia senza allegria, non facciamo più figli (io vista l'età sono scusato) ma stiamo ancora litigando per stabilire se un bambino, una bambina, un ragazzo, una ragazza, che nascono qui, che crescono qui, che studiano qui, sono italiani. Ma davvero dobbiamo affidare il paese a gente bugiarda, incazzosa e con il cuore pieno di odio? Ma come abbiamo fatto noi italiani, che abbiamo illuminato il mondo con il nostro genio, con la nostra arte, con la nostra cultura, a ridurci a questo basso, bassissimo livello? Il niente rivestito di nulla. I roman