Simboli: fiume

 di Leo Spanu

Il fiume è simbolo di acqua in movimento, in contrasto con l'acqua del mare e della pioggia, e quindi passa e travolge tutto lavando la terra da ogni impurità: in sostanza è un simbolo della purificazione. Ma è anche alle origini delle grandi civiltà dell'uomo: lo Hwang Ho (Fiume Giallo, Cina), il Gange (India), l'Eufrate (Mesopotamia), il Nilo (Egitto); la storia dell'umanità parte da questi luoghi. Stranamente  nelle Americhe non si è verificato nulla di simile.

Nell'Antico Testamento il paradiso è delimitato da quattro fiumi celesti (probabilmente Indo, Gange, Tigri, Eufrate). Anche i confini della vita, nell'aldilà, sono segnati da un fiume; del resto il mondo abitato era circondato da Oceano (divinità greca) e la terra era rappresentata da un disco intorno al quale scorreva un fiume. Praticamente è quello che pensano i terrapiattisti di oggi, peccato che nel frattempo è trascorso qualche millennio e la scienza è cresciuta ( il loro cervello no).L'importanza del fiume, nelle antiche civiltà, era tale che attribuivano un'origine divina alla sorgente. Il Nilo nasceva da una caverna nascosta mentre i principali fiumi dell'Asia erano ritenuti figli del sacro monte Meru.

In Cina il primo mitico imperatore Yu (2000 a.C.), dopo aver vinto le divinità fluviali, per accattivarsi quelle creature, faceva sacrifici umani. Ma in anche in altre culture si riteneva che i fiumi fossero residenza di creature mostruose (draghi) da tenere tranquille con offerte sacrificali di oggetti, animali e persone. Le divinità fluviali greche, una specie di centauri, preferivano tori, cavalli, pecore e altri animali. Ma i greci "possedevano" anche dei fiumi infernali: Stige (fiume dell'odio), Acheronte (fiume del dolore), Cogito (fiume del pianto), Lete (fiume dell'oblio) e Flegeronte (o Piriflegetonte, fiume di fuoco). Lo Stige è il principale fiume dell'inferno, gli altri sono suoi affluenti. Caronte, traghettatore di anime nell'Ade, era il "barcarolo" dell'Acheronte.

A Roma il Tevere (Tiberinus pater) era considerato il padre di tutti i fiumi e quindi oggetto di grande venerazione.

In India il Gange, che nasce direttamente dal cielo per volontà di Brahma, ancora oggi è oggetto di culto e si può assistere ai riti di purificazione specie nella città di Benares

In epoca cristiana ai fiumi del paradiso fu attribuito un significato di fonti battesimali da qui il fiume Giordano con le cui acque Giovanni Battista battezzò Gesù Cristo. 

Anche la fantascienza ha utilizzato la simbologia del fiume; Philip Josè Farmer (USA 1918- 2009) ha scritto una serie di cinque romanzi e alcuni racconti poi riuniti sotto il nome di "Ciclo del Mondo del Fiume". Ecco i titoli dei romanzi: Il fiume della vita (1971); Alle sorgenti del fiume (1971); Il grande disegno (1977); Il labirinto magico (1980); Gli dei del fiume (1984). Tema: la razza umana dopo la morte della specie rinasce in un pianeta caratterizzato da un fiume lungo milioni di chilometri. A parte che Farmer è uno dei grandi della fantascienza, consiglio la lettura di questi romanzi (almeno i primi tre). Sono un ottimo antidoto ai libri di politici, giornalastri, pseudoopinionisti, attori finiti, cantanti spompati, calciatori in pensione ed altra gente allegra che sta rubando lo spazio (editoriale) agli scrittori veri (ci sono, ci sono).

Aiutano a capire che la letteratura è un'altra cosa.

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