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Visualizzazione dei post da dicembre, 2016

Maternità: ... e dopo

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di Leo Spanu Anche il dopo non è granchè. Per nove mesi madre e figlio sono stati una cosa unica. L'uomo ha potuto solo guardare quella meraviglia della vita che cresceva dentro il ventre della compagna. E' come incantarsi davanti alla bellezza di un tramonto; ma sei sempre uno spettatore, hai pagato il biglietto solo per guardare. Poi il bimbo nasce e continua ad appartenere sempre alla madre che gli ha dato carne e sangue. Il ruolo di padre deve ancora arrivare, fra qualche anno quando  tu potrai dare a tuo figlio solo il frutto dell'intelligenza. La madre gli ha dato la vita e qualunque cosa porterà il futuro quel legame è indissolubile. Potrà essere anche una cattiva madre ma ci sarà sempre qualcosa che unirà quelle due creature nel bene e nel male. Essere madri è una fortuna, lei dà molto ma può ricevere  anche molto. Ma per l'uomo quali possibilità esistono? Puoi cercare di insegnare tutto quello che sai a tuo figlio ma non saprai mai se il tuo amore è servito

Maternità: prima....

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di Leo Spanu E’ la vera, unica  e insormontabile differenza tra l'uomo e la donna: la capacità di creare la vita. E’ la parte divina, per chi crede in queste cose, dell’essere umano ( anche gli  animali creano la vita ma non ne hanno la consapevolezza) ma questa parte è solo femminile. Forse è questo potere che noi maschi invidiamo alle donne, magari solo inconsciamente. A noi è riservata una parte minima, all’inizio, poi la vita diventa solo delle donne. Per fortuna che la partenogenesi è una componente minima nella natura,  ma se un giorno l’evoluzione dovesse eliminare l’uomo in quanto maschio quale sarebbe il nostro ruolo? La risposta è facile: nessuno. E' dalla notte dei tempi che l’ homo sapiens nella sua componente maschile è alla ricerca di un’identità e di un ruolo. Mentre nella grotta la donna tirava su i figli, preparava da mangiare e nel tempo libero dipingeva murales, l’uomo fuori nella tundra, tra dinosauri e altri animali feroci tipo criceti assassini e

Inseguendo un sogno

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di Leo Spanu Vi è mai capitato di svegliarvi all’improvviso, a metà di un sogno, con una donna sconosciuta che vi ha sorriso un attimo e subito ha cominciato a svanire in una nebbia apparsa dal niente? Il pensiero si agita tra il desiderio di riprendere il sogno e di raggiungerla mentre la prima luce del  giorno  ti sveglia  e ti richiama alla banalità di sempre. Perché quella sconosciuta che è entrata nei tuoi sogni forse è la donna che hai sempre cercato o forse sono tutte le donne che hai incontrato o tutte quelle che hai inventato con la fantasia. E non importa se colei che dorme al tuo fianco ha la chiave  della tua vita e senza lei non sapresti cosa dire e cosa fare. C’è sempre una parte dell’anima che vuole fuggire non importa dove e quando per inseguire  fantasmi che visitano i  pensieri di notte, un momento prima di addormentarti. Allora ti sembra di morire  ma c'è sempre la speranza che domani forse chissà. Poi ti risvegli e sai già che sarà un giorno uguale ad un al

Lettera a Babbo Natale

di Leo Spanu Scritta due anni fa non dev'essere giunta a destinazione perchè non ho ricevuto risposta. La ripropongo. Caro Babbo Natale, non ti ho mai scritto prima perché non ho mai creduto nella tua esistenza. Quando ero piccolo, eravamo così poveri che anche sognare era un lusso. Un po’ come oggi. Con la differenza che allora avevamo un domani da costruire. Ora invece, ho l’impressione che ci stiano rubando oltre al futuro anche il passato. Ma bando alle malinconie. Mi hanno detto che, invecchiando si torna bambini ( un modo gentile per dirti che sei rimbambito!) così questo “vecchio bambino” ha deciso di sottoporti una serie di desideri che mi sono avanzati e che non riesco a realizzare. Vedi tu se puoi fare qualcosa. Ecco il mio elenco: 1) Fai nascere i bambini col telefonino incorporato. Così basterà una semplice purga per liberarli dalla schiavitù del Grande Fratello. 2) Cancella tutti i canali televisivi. Anzi lasciane uno solo, dalle 20.00 alle 24.00. C

Il lato B

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di Leo Spanu Una volta indicava la seconda facciata dei dischi a 45 giri, quella che conteneva la canzone meno importante. Poi capitava che cantanti e produttori prendessero una cantonata e un lato B come la canzone di Mogol–Battisti    Emozioni  diventava un successo planetario mentre il lato A ( se non lo ricordate si trattava di   Anna,  pezzo con più di qualche interessante spunto musicale) svaniva nel nulla. Oggi il lato B indica una parte anatomica che nel corso della storia dell’umanità ha avuto una notevole importanza. Da qui definizioni di ogni generi e l’utilizzo di metafore al limite dell’impossibile. Una definizione che mi è sempre piaciuta era il soprannome di un mio compaesano: Due culi ( il termine culo è il primo in classifica nel vocabolario  riferito al “ posteriore”). Uno potrebbe pensare alle dimensioni esagerate, una specie di deretano che occupa   due poltrone e forse non bastano. Sbagliato! Significa avere la faccia come il culo quindi in totale sono due. Q

Una visita al museo

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di Leo Spanu Karin Jurick è una pittrice americana che, oltre a dipingere i temi classici,  si è “inventata” un curioso racconto di persone in visita ad un museo anzi più precisamente ad una immaginaria pinacoteca dove sono raccolte opere di artisti come Picasso, Matisse, Hopper, Degas, Manet, Klimt, Van Gogh, Seurat e tanti altri. Gente comune che si ferma davanti ad un quadro e osserva. Noi non possiamo interpretare i loro pensieri perchè le persone sono quasi sempre riprese di spalle ma possiamo immaginare la sorpresa, la meraviglia, l’incanto ma anche la perplessità oppure la difficoltà a capire certe opere ( non tutti sono esperti d’arte) ma qualunque siano i sentimenti  dei visitatori sono convinto che quell'incontro con l'arte avrà effetti solo positivi perché la bellezza delle opere  appese alle pareti finisce con l’incontrare la bellezza che c’è dentro di noi  anche se spesso ci dimentichiamo di possederla. P.S . I più bravi possono divertirsi a riconoscere