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Visualizzazione dei post da luglio, 2017

Poesia

di Leo Spanu Anch’io ho provato a scrivere qualche poesia; anzi i miei primi tentativi di scrittura erano rivolti  in questa direzione ma mi è stato subito chiaro che la poesia non è il mio mestiere. Per altre strade avrei dovuto indirizzare la mia passione per la scrittura. Premesso questo, ogni tanto mi piace giocare con le parole non solo per il loro potenziali narrativo e ludica ( in altri termini satirico) ma anche per la potenzialità di suscitare una qualche emozione negli altri. Nelle pagine sparse del mio blog, ogni tanto, ci sono questi tentativi, credo riusciti, perché come ho già scritto, in ciascuno di noi, ogni tanto, c’è un momento di poesia. Almeno di non essere morti dentro. Purtroppo il numero degli zombi è in continua crescita e non ci salverà certo la poesia. Ma sognare non costa niente. Comunque ecco insieme, quelle poche cose serie che scrivo quando mi illudo che non mi veda e non mi conosca nessuno. Quest’amore è Quest’amore   è   così leggero che puoi

Volare

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di Leo Spanu Cartoline sempre provenienti da Casa Mamma Domenica, illustratore Carlor ( questa è la firma) ma su di lui non ho trovato niente neanche su internet e pensare che la rete ti fa sapere anche quante volte al giorno l'attricetta di turno si gratta la patonza. Pazienza ma avrei voluto trovare almeno un aspirante viaggiatore di palloni gonfiati ( niente politici per carità) che volesse raggiungere la luna, galleggiando dolcemente tra cieli azzurri e felici. Noi sardi, almeno quelli del capo Nord, invece non siamo felici. Stanno cercando di chiudere l'aeroporto di Alghero da anni, non ci sono riusciti ancora ma sono vicini alla meta. E pensare che è sempre stato attivo. Stanno pure rifacendo le strade ma solo dal centro Sardegna in giù così  i nuoresi sono stimolati a raggiungere l'aeroporto di Elmas ( Cagliari) anche se più lontano. Anche il porto di Porto Torres non gode di buona salute. Insieme ad Olbia, le vere e uniche porte della Sardegna, hanno sempre avuto

Ventagli

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di Leo Spanu Mi piace pormi domande sceme per vedere che risposte ne escono fuori. Dunque: qual'è la differenza fra "darsi delle arie; fare aria   e  farsi delle arie. La prima la so: Salvini che si candida alla presidenza del consiglio dei ministri: una presunzione infinita ( poi magari gli italiani lo votano davvero); la seconda immagino si riferisca a quel fenomeno fisiologico che con poca fantasia, oggi si definisce, "fare le puzzette". Una volta c'era una terminologia più adeguata e, oserei dire, più scoppiettante. Basti pensare che in " sussincu"( sorsense) si dice " troddiu" ( in italiano maccheronico o porcheddino, definizione sassarese, si traduce con troddio). C'è una bella differenza: è una parola col rumore incorporato. Mi avanza una terza risposta adattabile ai ventagli anche se personalmente avrei preferito ( spero nella prossima vita) due felici fanciulle ( il colore mi è indifferente) che mi fanno aria con giganteschi ven

Campanili d'Italia

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di Leo Spanu Dedicare delle cartoline ai campanili è  (era) doveroso perchè, se escludiamo la torre pendente di Pisa, il campanile di Giotto a Firenze, il campanile di Venezia e pochi altri, i campanili sono sempre stati la parte sconosciuta delle chiese. Eppure sono lì belli alti, spesso più decorati delle chiese stesse. A Sorso il campanile ( uno solo perchè il progettista è morto prima di finire i lavori) è infatti la parte migliore della chiesa di San Pantaleo, un pasticcio neoclassico del frate architetto Antonio Cano. Per i poco amanti della storia, Antonio Cano precipitò dalla costruenda chiesa ( quasi gemella) di Nuoro, secondo i maligni per via che pure il Padre Eterno trovava da ridire sulle sue qualità tecniche e artistiche. Calunnie, volgari calunnie su uno dei peggiori distruttori dell'archeologia sarda. Sempre per i poco amanti della storia, è lui quello che per costruire la ferrovia a Porto Torres, usò la dinamite per gli scavi nella zona del Palazzo di Re Barbar