Volare

di Leo Spanu

Cartoline sempre provenienti da Casa Mamma Domenica, illustratore Carlor ( questa è la firma) ma su di lui non ho trovato niente neanche su internet e pensare che la rete ti fa sapere anche quante volte al giorno l'attricetta di turno si gratta la patonza. Pazienza ma avrei voluto trovare almeno un aspirante viaggiatore di palloni gonfiati ( niente politici per carità) che volesse raggiungere la luna, galleggiando dolcemente tra cieli azzurri e felici. Noi sardi, almeno quelli del capo Nord, invece non siamo felici. Stanno cercando di chiudere l'aeroporto di Alghero da anni, non ci sono riusciti ancora ma sono vicini alla meta. E pensare che è sempre stato attivo. Stanno pure rifacendo le strade ma solo dal centro Sardegna in giù così  i nuoresi sono stimolati a raggiungere l'aeroporto di Elmas ( Cagliari) anche se più lontano. Anche il porto di Porto Torres non gode di buona salute. Insieme ad Olbia, le vere e uniche porte della Sardegna, hanno sempre avuto il maggior numero di passeggeri ( a livello di 80/90 contro 20/10 per cento) ma bisogna valorizzare il porto di Cagliari dove sbarcano solo migranti africani e turisti di crociere sottocosto. Come mettono i piedi a terra, ai rintronati viaggiatori mettono in testa  un cappellino con scritto Forza Paris ( che non significa forza Parigi ma forza insieme) e in mano un pirichitto e mezzo bicchiere di Cannonau prodotto a Cagliari con le uve di Sorso ( nord Sardegna).
Quasi tutta l'archeologia romana, si trova a Porto Torres ( ci sono venti ettari e un'intera città da scavare) ma la Soprintendenza deve stare a Cagliari. Per fortuna non è possibile spostare il Centro di Restauro de Li Punti, uno dei più grandi e importanti d'Italia però si potrebbe trasferire la squadra di basket, la Dinamo Banco di Sardegna al capo di sotto. Ma c'è la Nuova Sardegna a difendere l'identità sassarese: una volta alla settimana una pagina del giornale è scritta, di sicuro in sassarese, direte voi; manco per sogno, regolarmente in limba ( di dove boh!).
Cagliari è una bella città, ricca di storia e d'arte: la conosco bene perchè vi ho abitato per quasi  un paio d'anni ( zona mercato di San Benedetto). Non ha bisogno di "furti" per affermare la sua identità.
La classe politica sarda invece è alla ricerca di un padrone, se arabo o dintorni tanto meglio; quella sassarese poi ha un complesso di sudditanza  verso il capoluogo regionale che non ha giustificazioni. Forse la fama di " sassaresi impicababbu" non è sbagliata. Per i non sardi "impicababbu" significa esattamente quel che sembra: impicca il padre. Come dire " muoia Sansone con tutti i filistei" di biblica memoria. Nel frattempo, mentre una commissione parlamentare cerca l'amianto, in ogni dove esclusa la zona industriale di Porto Torres, noi ci consoliamo con una vecchia canzone di Roberto Carlos: A che serve volare. A niente, quindi sgonfiamo l'aeroporto di Alghero e gonfiamo i palloni di cuoio. Almeno due tiri a calcio riusciremo a farli.

P. S. Quanto sopra scritto non c'entra per niente con le immagini riprodotte ma col caldo che fa è lecito insavire, una tantum,


Areostato dell'Accademia di Dijon (1780)

Aereostato di Joseff Mongolfier (1784)

Aereostato di Giacomo Garnerin (1805)

Aereostato a flotta di Dupuis Delcourt (1824)



Aereostato di Francesco Orlandi (1844)

Aereostato di Luigi Piana (1855)

Dirigibile di M. Dupuy De Lome (1872)

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