Città d'Italia: Treviso

di Leo Spanu

A Treviso ha avuto inizio la mia storia; ho scritto pure un romanzo (I ragazzi delle case INCIS) pubblicato nel 2012. Nell’inverno del 2004, con la scusa di una mostra sugli impressionisti sono andato a Treviso, insieme alla mia signora.  Non ero più tornato dall’ottobre del 1958; quarantasei anni dopo, una coincidenza, il mio anno di nascita.
Treviso è una città bellissima: quando superammo porta Santi Quaranta e cominciai a risalire lungo via Monte Grappa, la strada, che un tempo mi sembrava enorme,  si era ristretta. 
Troppe case e palazzi che non ricordavo e poi tutte quelle macchine, troppo rumore e così mi sfuggì il mormorio delle acque verdi del Sile, mi persi il silenzio del fiume perché avevo fretta di arrivare dove un giorno era casa mia. Accelerai al punto che mia moglie non poteva reggere il passo.
-Aspettami, non riesco a starti dietro.-
Per uno stupido scherzo della memoria ero tornato bambino, i miei cinquant’anni non contavano più. Stavo correndo come una volta, quando avevo fretta di arrivare. Ma dove?

Ho scritto di Treviso anche nelle mie note autobiografiche (Cartoline e dintorni): ne riporto parte di un brano.
"Treviso è una città triste dietro il benessere che esce dalle sue vetrine, dai negozi sempre illuminati, dalle signore in pelliccia e dalla pioggia che cade sottile e fastidiosa.
Treviso è una città che ha perso l'anima. I bambini vestiti in maschera per il Carnevale sono troppo seri ed educati. Treviso è una città razzista. Te ne accorgi dal numero degli extracomunitari che la sera passeggiano vicino alla stazione e arrivano al massimo fino a piazza Borsa. 
La Calmaggiore è riservata ai signori..
Un nord africano ci incrocia davanti alla chiesa di san Francesco. Siamo solo noi in quel momento e, nell'ombra e nel silenzio, la sua voce come un sibilo feroce:
- A fanculo tutti gli italiani!-
Treviso è come un amore finito male. Un rimpianto."

Alcune fotografie scattate durante quel viaggio ed alcune cartoline.

CARTOLINE







CARTOLINE
Chiesa di san Francesco (1980 ca.)

Piazza dei Signori (1980 ca.)

Porta Santi Quaranta (1950 ca.)

Porta san Tommaso (1980 ca.)

Ponte Dante (1980 ca.)

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