Brescia e dintorni 4

maggio 29, 2023

di Leo Spanu

Nel 1970, a maggio, lasciai definitivamente Brescia, destinazione non lo so, magari in Sardegna dove erano rientrati i miei genitori, dopo una vita in giro per l'Italia. Brescia era stata tutto per me ma ora partivo pieno di rancore; gli studi fermi per colpa mia, gli amici andati. Di tutta la mia giovinezza mi sembrava che non fosse rimasto niente, nella testa avevo solo confusione e rabbia, contro tutto e tutti e specialmente contro di me. Alla stazione dei pullman mi accompagnò il padrone di casa (un camera con cucina e bagno nella zona di via Garibaldi). Strano tipo, una ventina d'anni più di me, ufficialmente disoccupato ma di fatto contrabbandiere di sigarette. Una vita alquanto movimentata la sua (e anche la moglie):; avevano una figlia che frequentava la scuola media con ottimi voti, grazie anche anche alle ripetizioni di matematica e italiano che io le facevo e che il padre pagava (molto più del loro valore) con pacchetti di sigarette. Mi aveva preso in simpatia e quando mi abbracciò mi mise in mano un pacchetto di biglietti da mille lire. Io cercai di rifiutare ma lui sorridendo mi disse che era solo un prestito. Non risposi perchè mi venne un nodo alla gola, sapevamo entrambi che non ci saremmo più rivisti.

Odiavo Brescia quando me ne andai, chissà perchè cercavo di attribuire alla città la colpa dei miei errori. Poi un altro giorno di maggio del 1974 (28) una bomba esplose in piazza della Loggia. Esplose anche nella mia mente e nel mio cuore e se non piansi è solo perchè allora non avevo ancora imparato a piangere. Quella ferita alla città era anche una ferita alla mia storia, alla mia giovinezza, a tutto ciò che d'importante c'era stato della mia vita a Brescia. Anche quell'uomo, dalla fedina penale "sporca", discutibile secondo la morale comune, un uomo che con poche mille lire, mi ha regalato speranza e fiducia nel futuro.

Armanda Medani