Della "defecatio" e dei prodotti per offendere

di Leo Spanu

Ogni tanto mi capita di guardare in televisione programmi diversi dai telegiornali: quelli li guardo solo per rendermi conto del livello culturale(decisamente basso) del paese Italia, perchè per le notizie devo cercare altre fonti, cosa non facile e non sempre garantiscono un'informazione corretta. I programmi che provo a seguire, almeno per dieci minuti (una volta sono arrivato a un quarto d'ora) sono varietà dove persone che dicono di essere giornalisti interrogano altri giornalisti per sapere cosa stanno facendo per governare stato, regioni e comuni; sulle provincie non saprei dato che non ho ancora capito se esistono o meno. A volte, in queste trasmissioni ci sono anche momenti comici, alcune persone che si definiscono politici (deputati e senatori) si presentano per raccontare questa storiella: "La vispa Teresa/ avea tra l'erbetta/ a volo sorpresa/  gentil farfalletta/ e tutta giuliva/ stringendola viva/ gridava a distesa: L'ho presa! L'ho presa!"  Adoro questa immagine dell'Italia anche se ogni tanto mi viene un dubbio: "Ma dove l'abbiamo presa?"

Mi piace il linguaggio di queste trasmissioni anche se non mi è chiara la fonte di tanta "cultura" o l'esistenza di lauree o quasi lauree; comunque si tratta di fini intellettuali, direttori di giornali (almeno così si presentano) che quando devono esprimere giudizi obiettivi sui nemici del popolo (leggi i comunisti e in subordine i sinistri) sembrano pensatori tristi. Spesso assumono anche la posa della statua del Pensatore (di Rodin), in reltà sembrano più persone stitiche, in attesa di un lieto evento. Tipico esempio, degno di una scultura (nuda) greca è un signore, critico d'arte e criticone che si fa fotografare seduto sul cesso. Ora è notorio che una seduta di gabinetto (si chiama  così anche una riunione di ministri) dovrebbe produrre non solo prodotti di scarto ma anche riflessioni profonde sull'uso del turpiloquio, quindi  stabilito che il cesso è sempre in fondo a destra,  la parola  "Stronzo-a" è di sinistra? Non c'è una risposta convincente, se la " Parola" viene rivolta ad un "caporale" (da Totò: persona con un minimo di potere, nata per  rompere i coglioni agli altri) allora la definizione è buona e giusta. Ci sono per persone moleste e inutili  come le mosche che, fra l'altro, hanno la tendenza a gironzolare in luoghi poco ameni. Al contrario, se ti rivolgi a "Lor Signori" allora la "Parola" diventa un delitto di lesa maestà da punire con esposizione di venti giorni alla gogna nei programmi di RAI 1 e RAI 2. Era meglio una volta quando, per punizione, ti mandavano in Sardegna; oggi non si usa più perchè noi sardi ci siamo puniti da soli votando la " Lega Salvini" (un anonimo ha aggiunto: lasciamolo legato).

Ma torniamo al tema della nostra " lectio magistralis" che non significa, come pensa un sedicente giornalista dal nome strano e un pò osceno, leccare terga più o meno nobili "ad libitum" (scusatemi le continue citazione colte ma ho studiato latino per otto anni e da qualche parte lo devo pur mettere); il prodotto della "defecatio" (ancora latino) è importante per il benessere del corpo e dello spirito, a prescindere. Una volta, si mangiava poco ma sano (niente pesticidi e diserbanti) e il prodotto veniva usato come concime per le campagne (non esistevano ancora i contributi  a fondo perduto dell'Europa). Gli abitanti di Lucca, ad esempio, nel medio evo diventarono importanti (e ricchi) commercianti di prodotti organici tanto da essere chiamati "merdaioli". Del resto nel mondo dell'arte gridare tre volte merda, porta bene. Almeno così dicono.

In tempi moderni, un altro toscano (Roberto Benigni) ha dedicato un "Inno alla merda" ma questa è un'altra storia, oggi si tratta di decidere se l'utilizzo della parola " stronzo-a" sia compatibile con la politica "alta".  A mio modesto parere non mi pare che la politica attuale aspiri al cielo anche se molti onorevoli si fanno fotografare con lo sguardo in su. Ma è giusto prestare attenzione a quanto accade sopra le nostre teste perchè mi sembra sempre attuale una mia vecchia battuta: "Se gli asini cominciano a volare è probabile che piova merda."

A questo punto non vedo perchè scandalizzarsi per un linguaggio da caserma. Questa gente che ci fa la predica dall'alto dei loro privilegi  non mi sembra proprio che segua" virtute e conoscenza" (Dante) ma preferisce "viver come cazzo gli pare" (Anonimo) 

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