Si viaggiare: Toscana e altro

 di Leo Spanu

Maggio-Giugno 2003. Provincia di Siena, in particolare la Valdichiana con base a Sarteano più alcune divagazioni a piacere; l'Italia minore, lontano dai grandi flussi turistici. Gli inglesi e i tedeschi invece li trovi sempre, magari in luoghi che non figurano neanche nelle carte dei vari enti per il turismo. Conoscono tutto di questa Italia, l'Italia delle meraviglie con le case dipinte nel tempo e nella storia,  coi colori della campagna e il silenzio delle chiese, con l'incanto della mente e lo stupore degli  occhi che si posano su strade e su pietre che raccontano di uomini e di un mondo che abbiamo perduto.

A Montichiello due anziani turisti tedeschi si arrampicano faticosamente su una rapida stradina giungendo nella piazza della chiesa parrocchiale. Il castello è molto più in alto, troppo per le loro forze così, a malincuore, devono rinunciare. Gli italiani preferiscono il castello di Mirabilandia.

Montefiascone. Chiesa di san Flaviano (XI secolo)
Dietro la curva, all'improvviso sulla sinistra, una chiesa interessante. Rapida inversione di marcia, parcheggio su una salita a 90 gradi, inserimento della pellicola nella macchina fotografica (reflex), ricerca della posa giusta, uno scatto e subito dopo la pellicola si riavvolge. Trentacinque pose andate, cominciamo bene. Eppure il caffè a Monte Romano era buono ed economico: un euro e venti centesimi. Mia moglie intanto visita la chiesa.

Sarteano. Albergo La Torre ai Mari.
Strano nome per un albergo, la torre c'è ma il mare è a oltre due ore di macchina.
Sarteano

Montepulciano. Palazzo Comunale (XIV secolo)
A Montepulciano siamo andati due volte. La prima, per un mio errore di valutazione (un'ora di parcheggio a pagamento, salato!) è stato sufficiente solo per arrampicarsi su una strada che possiamo tranquillamente chiamare via Calvario perchè la prima cosa che dice un turista, appena arrivato in cima è: "Crocifiggetemi!"
Qualche giorno dopo, nella piazza principale, seduti su scomodissime sedie metalliche con due aranciate ghiacciate davanti e i piedi che friggevano nelle scarpe, abbiamo ammirato dodici-turisti tedeschi-dodici in pantaloncini corti e culi (enormi) d'ordinanza che, col naso in aria e la bocca aperta, guardavano la facciata del duomo completamente coperta e rivestita di ponteggi.

Pienza

San Quirico d'Orcia. La Collegiata (VIII secolo, rifatta nel XII e XIII secolo). Notevoli i tre portali: romanico, gotico, di tipo lombardo.
San Quirico d'Orcia
San Quirico d'Orcia.
"Com'è duro calle lo scender
 e 'l salir per  le altrui scale" (Dante, Paradiso canto 17)

Montalcino. Fortezza
Roma
Roma. Mi è sempre piaciuto atteggiarmi a "nato stanco" e molti ci hanno pure creduto. Come disse "padre" Dante: " Nati non foste per viver come bruti ma vi state impegnando molto per riuscirci." Chissà a chi si riferisce.

Cetona
Un piccolo tesoro, difficile da raggiungere non solo perchè alla fine di salite a prova di alpinista ma perchè nascosto da un nugolo di "chiuso". Chiuso il museo, il castello, la chiesa. E l'ufficio turistico? Il personale arriva subito. Il Italia il "subito" indica un lasso di tempo che va dalle due ore di ritardo al giorno dopo. Gli abitanti (tutti anziani?) sono molto gentili.

Castiglione del Lago
Prima disgressione in Umbria. Anche qui, castello chiuso, questa volta per lavori in corso. Castiglione del Lago impigrita e sonnolenta sotto un caldo già estivo. Il turismo di massa ha invaso questa parte del Trasimeno, alberghi anonimi e città mercato, il solito squallore. Ma qui nel centro medievale, seduti sull'ultima panchina libera (all'ombra, che fortuna!) si possono guardare le acque del lago avvolte in una leggera foschia  e le verdi colline intorno, a far da cornice.
Castiglione del Lago

Arezzo

Montichiello. Chiesa dei SS. Leonardo e Cristoforo (XII secolo)
Piccolo borgo medievale cinto di mura nel comune di Pienza. Una bella chiesa con una Madonna di Piero Lorenzetti. Tutto qui? E vi pare poco. Fatevi un giro tra le strade vestite di fiori e di piante e lasciatevi incantare dalla serena bellezza di questo piccolo angolo di Toscana che:
" mostrasi si piacente a chi la mira
 che da' per li occhi un dolcezza al core,
che intender no la può chi no la prova" (Dante)

Assisi
Assisi

Todi. Scorci
Nel sole impossibile di un pomeriggio di giugno (il primo giorno) quando gli abitanti si rifugiano nelle case e i turisti cercano refrigerio nei bar, due pellegrini folli (noi due) si arrampicano sulle montagne del paese. Trecento metri per arrivare nella piazza: tempo impiegato mezz'ora, fermate per prendere fiato quattro, praticamente un record (negativo). La scritta "GELATI" su un'insegna si sta squagliando, un gatto ci guarda perplesso dall'ombra di un vicolo, due tedeschi marciano spediti alla conquista dell'Africa. C'è un caldo tale che un raggio di sole si infila dentro un antico pozzo e non ne esce più. Quando una vecchina di quaranta chili scarsi ci sorpassa sull'ultimo strappo capisco che Bartali ha già vinto tappa e giro.
Todi è una perla lucentissima di quella collana che si chiama Umbria ma abbiamo sbagliato  giorno per visitarla.

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