Da che parte stare ? (R)

di Leo Spanu

Questo articolo è stato scritto e pubblicato sul blog il 13 maggio 2021. Lo ripropongo perchè a distanza di oltre due anni non è cambiato nulla. In realtà mi ero ripromesso di non scrivere niente sulla guerra tra Israele e Palestina perchè le notizie e le immagini che ogni giorno vengono trasmesse dalla stampa mi stanno mettendo in crisi. Quando si invecchia, se non sei diventato acido e cattivo, fa male anche il dolore degli altri.

Da che parte stare?

Ancora una volta la guerra tra Israele e Palestina col solito bagaglio di bombe e morti,   ancora una volta, in Italia, c’è la corsa dei politici a schierarsi da una parte, normalmente quella del più forte, dalla parte di Israele. Io in questi casi mi schiero sempre dalla parte della pace perché tutti e due i popoli hanno torto e ragione insieme ma non è certo con le armi che risolveranno i loro contrasti. Questa guerra infinita è l’ennesima dimostrazione dell’incapacità dell’ONU a pesare sui conflitti sparsi in ogni parte del mondo specie in quei paesi poveri (i popoli) ma ricchi di materie prime ed altro, da sempre sotto il controllo politico dei paesi forti: USA, Cina, Russia. Tra le superpotenze, quelle che dopo la seconda guerra mondiale, a Yalta si erano divise il mondo, sono cambiati i rapporti di forza; ridotto il peso dell’Inghilterra è cresciuto quello della Cina post comunista fino a diventare, probabilmente, la maggior potenza mondiale. Ognuno di questi primi della classe ha la sua area di influenza. Gli Usa sono da sempre schierati con Israele ma il mondo arabo, almeno nelle sue componenti più estremiste come la Turchia e l’Iran, hanno un atteggiamento di rifiuto totale nei riguardi  degli ebrei.

Da sempre il popolo ebreo è stato vittima di discriminazioni e violenze inaudite. Il nazismo poi ha  raggiunto abissi insopportabili di ferocia. La storia dell’umanità ha raggiunto il punto più basso nelle camere a gas dei campi di concentramento. Una pagina di storia da non dimenticare anche perché altri lager si sono aperti, dopo, in altre parti del mondo: Unione Sovietica, Argentina, Birmania. Dal 1945 non ci sono più state guerre mondiali ma un numero incalcolabile di guerre, spesso dimenticate,  con popolazioni sterminate, veri e propri genocidi che tutti fanno finta di vedere. La vera colpa della nostra società altamente tecnologica  è l’indifferenza: l’indifferenza ne uccide più di qualsiasi bomba.

Ma ogni tanto bisogna far vedere che ci scandalizziamo per la “cattiveria” del mondo e così tutti in piazza a manifestare pro o contro questo e quello poi di nuovo tutti a casa con la coscienza lavata e pulita almeno fino alla prossima volta. Ma che ci frega dei bambini siriani al freddo nei campi profughi della Turchia, campi costruiti coi soldi della comunità europea che paga un dittatore perchè fermi i disperati; che ci importa dei bambini palestinesi uccisi dai bombardamenti; che ci importa dei bambini che affogano nel Mediterraneo. Ci sono morti di serie A e quelli di serie B. Quelli che cercano di fuggire dalla fame, dalla guerra manco sappiamo chi sono, di quale nazionalità sono. Perché non se ne stanno a casa loro. La "gentile" signora Meloni propone, da sempre, di mandare le navi da guerra a fermare i migranti che attraversano il mare in barche fatiscenti. E poi cosa dovrebbero fare i nostri soldati? Sparare ai migranti?

Il signor Letta, segretario di quello che una volta era un partito di sinistra, va in piazza insieme alla destra  a manifestare contro i razzi palestinesi e a favore dei bombardieri israeliani. Stare zitto no? Sono due popoli cha hanno bisogno dell’aiuto di tutti noi per  convivere pacificamente; dovremmo essere umani non tifosi, non è una partita di calcio quella tra quei due popoli,  sono sessant’anni di lutti e di dolori. Forse non lo abbiamo ancora capito.

Mi spiace che Letta si accompagni a Salvini e a Meloni davanti a certi problemi. Noi di sinistra dovremmo distinguerci da quelli di destra perché cerchiamo di capire le ragioni degli altri, di tutti gli altri. Non ci interessa sapere chi ha ragione e chi ha torto, dovremmo stare sempre  dalla parte dei più deboli, di che soffre, di chi ha paura.

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