Cosa non avete capito?

 di Leo Spanu

Ogni mattina inizio la mia giornata di pensionato con un caffè abbondante e l'ascolto di giornalisti (almeno questo dicono di essere) e tuttologi vari sui fatti del giorno. E ogni giorno la mia prima frase di commento è sempre la stessa: ma cos'è che questi non hanno capito? "I risultati delle primarie del PD sono una sconfitta." Ha detto uno con la faccia "facciosa". Strano, io penso sia una vittoria anzi sono convinto che sia un risultato di rinascita, il primo giorno di primavera dopo un lungo e freddo inverno politico. Almeno così mi sono sentito per troppo tempo: lo ripeto, sono un vecchio socialista, innamorato ancora dei miei sogni di ragazzo, un sessantottino mai pentito ma amareggiato da una sinistra che sembra aver perso la sua identità. Sono andato a votare (ho votato Schlein) alle primarie del PD perchè schifato dal fascismo dilagante nel paese, perchè avevo bisogno di una speranza per il futuro, non per il mio ma per tutte quelle persone per bene (e sono tante) che meritano una vita migliore.

Vedere la gente in fila, malgrado la pioggia, è stato come bere un bicchiere d'acqua fresca (ma anche la birra non è male) in una giornata afosa, l'unica nota felice in un giorno davvero triste. Poi è cominciata la solita litania di persone indefinibili e di frasi che feriscono come coltelli. La peggiore di tutte, riferita ai morti "spiaggiati" in Calabria: "Non dovevano partire."

Certo, perchè lasciare paradisi come l'Afghanistn , l'Iran, l'Iraq, la Siria? Perchè venire a morire, dopo giorni di viaggi impossibili, a cento metri dalla spiaggia, dalla salvezza, dalla vita? C'è gente che si è gettata nelle acque fredde e agitate del mare per tentare di salvare un  bambino, una donna, un uomo. Tanti, troppi morti.
E i nostri politici, i nostri "capi" a versare lacrime di coccodrillo e a ripetere come un alibi fasullo: "Non dovevano partire."

Ma cos'hanno in testa, perchè no il cuore non ce l'hanno, sicuro? Sperare in una vita migliore è un diritto! Qualunque sia la ragione, quando si fugge dalla propria terra e si affrontano sacrifici e fatiche incredibili per chiedere aiuto, il nostro dovere, se siamo ancora umani, è di accogliere, di aiutare quelle persone che hanno la sola colpa di cercare un'altra vita.

Invece si fanno leggi per respingere quelle persone, si bloccano e si multano le navi che possono salvare dal morire in mare, si prolunga l'agonia di innocenti inviandoli in porti il più lontano possibile. Ho molta difficoltà a capire il senso di queste norme; io vedo dentro queste scelte una crudeltà e una ferocia che non si trova, in natura,  in nessun animale. Salvo l'uomo.

Allora mi viene il dubbio che sono io che non capisco: tutti i libri che ho letto non mi hanno spiegato niente, tutta la bellezza che ho raccolto nel corso della mia esistenza era solo un'illusione? Ma poi mi guardo intorno e vedo la vita di ogni giorno con le sue pagine a volte liete, a volte tristi: malgrado tutto mi piace quello che vedo e mi rendo conto che noi siamo ciò che vogliamo essere, specialmente nel bene.

E domando a voi che sembrate gonfi di rabbia e di odio: "Cos'è che non avete capito della vita?"

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