Mettete dei fiori nei vostri cannoni

 di Leo Spanu

E' il titolo di una canzonetta (Festival di Sanremo 1967) del complesso dei Giganti;  allora, nella musica leggera italiana, andava di moda il tema antimilitarista, una moda derivata da un pacifismo da operetta non certo da una convinzione. Ma c'erano anche canzoni che affrontavano il tema della guerra più seriamente, ad esempio Eve of distruction (1965) di Barry McGuire, un cosiddetto "brano di protesta" che esprimeva le frustrazioni dei giovani per la paura della guerra fredda, della guerra nucleare, della guerra americana nel Vietnam, una guerra iniziata nel 1962 dal presidente "buono" Kennedy e conclusa nel 1972 dal presidente "cattivo" Nixon. L'opposizione degli studenti americani alla guerra nel Vietnam venne condivisa dalla gioventù di tutto il mondo, almeno nei paesi democratici dove si poteva manifestare liberamente malgrado le manganellate delle polizie. Un verso della canzone di McGuire dice: "Sei abbastanza grande per uccidere ma non per votare". Si riferiva al fatto che  a 18 anni potevi fare il militare  ma non votare perchè la maggiore età era a 21.  Io li ho compiuto durante la leva ed ho votato, la mia prima volta, a Vipiteno. Inquadrati in fila, avanti march, ho votato senza sapere cosa e chi  perchè, all'epoca, Vipiteno era tedesca di fatto e noi soldatini italiani (alpini) eravamo visti come invasori. Questo ricordo personale mi fa pensare a quei ragazzi russi  mandati oggi a morire in Ucraina; la guerra è sempre stata voluta da pochi potenti tanto a pagare sono i giovani in divisa e poi le donne, i bambini, gli anziani.

Tornando al discorso musicale, anche in Italia c'era qualche cantautore che raccontava seriamente le paure della sua (nostra) generazione: Francesco Guccini con Noi non ci saremo (1967) immaginava un mondo nuovo e pulito ma l'uomo è ormai scomparso per sempre grazie alla bomba atomica. E per aggiungere altro timore ci cantava pure del ragazzo nel vento, del fumo che usciva dai camini dei lager nazisti (Auschwitz, 1967). Decisamente poco ottimista il nostro Guccini forse perchè secondo lui Dio è morto (1965). Naturalmente la canzone fu censurata dalla televisione (RAI) perchè poteva offendere la nostra innocenza.

Certo che noi italiani siamo davvero sensibili: ci fanno male le parole dei poeti ma digeriamo tranquillamente le guerre dimenticate sparse in ogni parte del mondo, i bambini che affogano nel mare e  le donne stuprate e uccise in Afghanistan.

Altro personaggio fastidioso (per la brava gente) è Fabrizio De Andrè che nel suo Girotondo (1968) ha un'opinione diversa su Dio: "La guerra è già scoppiata, chi ci aiuterà.../ Ci aiuterà il buon Dio che ci salverà .... / Il buon Dio è già fuggito chissà quando ritornerà.

Per mia fortuna non sono credente ma se fossi Dio starei ancora correndo.

Del resto il Dio degli ebrei mandò un diluvio universale una volta ma per l'umanità dev'essere sembrata una  pioggerellina di marzo vista la situazione attuale. Uno sbirro nostalgico di un regime illiberale e feroce (Unione Sovietica) ci sta portando ad un passo dalla terza guerra mondiale.  Si sapeva che era un tipo perlomeno "strano"; prima ha fatto modificare le leggi del suo paese per restare incollato al potere a tempo indeterminato, poi ha scatenato l'inferno in Cecenia  e altro di peggio ma tutti zitti perchè gli affari sono affari. In Italia c'è gente (Berlusconi, Salvini, Meloni) che fino a ieri lo considerava uno statista e un amico. Gente che lo voleva santo subito.

Negli USA invece c'è invece un presidente scoreggione e affetto da dissenteria verbale; ogni volta che apre bocca, Putin lancia qualche bomba e missile in più. Curioso modo di cercare la pace ma io non sono un esperto in materie militari. Lo so, ormai siamo sepolti da esperti riciclati  che un giorno ci mostrano come si cucina il pollo senza pollo, un altro ci illustrano l'operazione alla prostrata (o al pancreas non ricordo) di un famoso cantante e  un altro ancora ci raccontano che il costo della benzina per l'accendino è aumentato per colpa della guerra di Troia.

Ogni mattina apri gli occhi e ti tocca sentire giornalisti, politicanti, filosofi, scrittori, opinionisti, docenti e indecenti universitari, cantanti, attori, critici d'arte e criticoni, tutti nani e ballerini che ti spiegano tutto, compreso il perchè della guerra, della pace, della vita, della morte  e di altre meraviglie. Non hai ancora bevuto il primo caffè per svegliarti che già ti girano a velocità sostenuta. 

Qualche volta mi viene il dubbio che l'umanità abbia qualche problema irrisolvibile. Forse era meglio quando stavamo sopra gli alberi, insieme alle scimmie? 

Sempre che le scimmie ci vogliano ancora con loro.

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