La commedia all'italiana 4

 di Leo Spanu

Totò, Peppino e la malafemmina (1956) di Camillo Mastrocinque (Roma 1901- 1969). Con Totò (Antonio De Curtis, Napoli 1898- Roma 1967), Peppino De Filippo (Napoli 1903- Roma 1980), Vittoria Crispo (Napoli 1900- 1973), Dorian Gray (Maria Luisa Mangini, Bolzano 1928- Torcegno 2011), Teddy Reno (Ferruccio Ricordi, Trieste 1926), Nino Manfredi (Castro dei Volsci 1921- Roma 2004), Mario Castellani (Roma 1906-1978). Film dalle mille invenzioni comiche: l'arrivo alla stazione di Milano, il vigile, la lettera e tanti altri momenti davvero esilaranti con l'aggiunta di una canzone (di Totò) "Malafemmina" che è diventata un successo mondiale. Una curiosità: la lettera è stata un'invenzione di Totò e Peppino, non prevista nel copione e fu girata due volte perchè durante la prima volta il personale di scena non riuscì a trattenere le risate. La (famosa) domanda al vigile milanese: " Noio, volevam savoir, per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?" Naturalmente il film fu stroncato dalla critica.

Tutti a casa (1960) di Luigi Comencini (Salò 1916- Roma 2007). Con Alberto Sordi (Roma 1920- 2003), Eduardo De  Filippo (Napoli 1900- Roma 1984), Serge Reggiani (Reggio Emilia 1922- Parigi 2004), Martin Balsam (USA 1919- Roma 1996), Carla Gravina (Gemona del Friuli 1941), Didi Perego (Milano 1935- Roma 1993), Claudio Gora (Emilio Giordana, Genova 1913- Rocca Priora 1998), Mario Feliciani (Milano 1918- Barcellona 2008), Mac Ronay (Francia 1913-2004), Nino Castelnuovo (Lecco 1936- Roma 2021). L'otto settembre 1943, il generale Badoglio firmò l'armistizio con gli americani, I soldati italiani abbandonati a se stessi  dovevano decidere se rimanere fedeli al re e al duce o scappare. Il tenente Innocenzi (Sordi)  uomo di poche idee e confuse, insieme al soldato Ceccarelli (Reggiani) decide di tornare a casa, un lungo viaggio per un ritorno pieno di pericoli fino a Napoli dove, durante le quattro giornate di rivolta contro i nazi-fascisti, capirà finalmente chi è il nemico. Un film, di una bellezza straziante, che vale più di un libro di storia.

Una vita difficile (1961) di Dino Risi (Milano 1916- Roma 2008). Con Alberto Sordi (Roma 1920- 2003), Lea Massari (Anna Maria Massatani, Roma 1933), Claudio Gora (Emilio Giordana, Genova 1913- Rocca Priora 1998), Lina Volonghi (Genova 1916- Milano 1991), Franco Fabrizi (Cortemaggiore 1916- 1995), Daniele Vargas (Daniele Pitani, Imola 1921- Roma 1981), Franco Scandurra (Milano 1911- Bologna 2003). Difficile inquadrare questo film, parte come un'opera drammatica sulla guerra e si trasforma, strada facendo, in una commedia di costume che colpisce il cuore e la mente e fa male, molto male perchè fa venire pensieri scomodi. Il mio film preferito in assoluto ma non chiedetemi la ragione. Alberto Sordi, in questo film , non indossa più la maschera dell'italiano medio, opportunista e vigliacco ma di un uomo vero, idealista e perdente.

Il sorpasso (1962) di Dino Risi (Milano 1916- Roma 2008). Con Vittorio Gassman (Genova 1922- Roma 2000), Jean-Louis Trintignant (Francia 1930), Catherine Spaak (Belgio 1945), Claudio Gora (Emilio Giordana, Genova 1913- Rocca Priora 1998). Un quarantenne cialtrone e sbruffone e un timido studente ventenne che non si conoscono trascorrono una giornata insieme, l'ultima per il ragazzo che muore in un incidente stradale. Si ride molto ma alla fine si rimane con l'amaro in bocca. La fotografia feroce di un'italietta cinica dove si consuma tutto anche i valori e i sentimenti. Un'immenso Gassman che rivolto al ragazzo dice:  Non bevi, non fumi, non sai nemmeno guidare la macchina... Ma ti godi la vita tu?

Io la conoscevo bene (1965) di Antonio Pietrangeli (Roma 1919- Gaeta 1969). Con Stefania Sandrelli (Viareggio 1946), Mario Adorf (Zurigo 1930), Jean-Claude Brialy (Francia 1933- 2007), Joachim Fucksberger (Germania 1927- 2014), Nino Manfredi (Castro dei Volsci 1921- Roma 2004), Enrico Maria Salerno (Milano 1926- Roma 1994), Ugo Tognazzi (Cremona 1922- Roma 1990), Franco Fabrizi (Cortemaggiore 1916-1995), Turi Ferro (Catania 1921- 2001), Franco Nero (Francesco Sparanero, Parma 1941), Robert Hoffmann (Austria 1939), Veronique Vendell (Veronique Duraffourd, Francia 1942), Solvi Stubing (Germania 1941- Roma 2017), Loretta Goggi (Roma 1950). Una ragazza di provincia si trasferisce a Roma in cerca di fortuna nel mondo dello spettacolo. Molti approfitteranno di lei sessualmente con mille promesse non mantenute per abbandonarla poi al suo tragico destino. Una storia, sempre attuale, sullo sfruttamento delle donne.

Straziami ma di baci saziami (1968) di Dino Risi (Milano 1916- Roma 2008) Con Nino Manfredi (Castro dei Volsci 1922- Roma 2004), Ugo Tognazzi (Cremona 1922- Roma 1990), Pamela Tiffin (USA 1942- 2020), Moira Orfei (Codroipo 1931- Brescia 2015), Livio Lorenzon (Trieste 1923- Latisana 1971), Checco Durante (Roma 1983- 1976), Gigi Ballista (Firenze 1918- Roma 1980). Il titolo del film è un verso tratto da una canzone del 1926 "Creola" ("dalla bruna aureola", quando la rima diventa sublime!). Un improbabile triangolo formato un barbiere (Manfredi, l'amante), un sarto sordo muto (Tognazzi, il marito) e una donna. che li ama tutte e due. Il linguaggio è un gramelot demenziale formato da frasi di canzonette, di fotoromanzi e di un italiano sgrammaticato (come oggi?). Quando i due amanti decidono di uccidere il di lei marito, lui non solo non muore ma (miracolo!) ritrova voce e udito e si ritira in convento. Le trame delle fiction di oggi sono ancora più stupide ma il fatto è involontario.

Il commissario Pepe (1969) di Ettore Scola (Trevico 1931- Roma 2016). Con Ugo Tognazzi (Cremona 1922- Roma 1990), Silvia Dionisio (Roma 1951), Tano Cimarosa (Gaetano Cisco, Messina 1922- 2008), Elsa Vazzoler (Treviso 1920- Roma 1989), Veronique Vendell (Veronique Duraffourd, Francia 1942) , Gino Santercole (Milano 1940- Roma 2018). Un commissario democratico e tollerante ha l'incarico di svolgere un'indagine sui reati a sfondo sessuale della città dove lavora. Ne uscirà fuori una situazione davvero preoccupante. Malgrado le pressioni decide di andare avanti ma quando scopre che anche la sua fidanzata ha una doppia vita il commissario distrugge tutto il dossier e chiede il trasferimento ad altra città. Ancora la provincia italiana (sempre nel Veneto) passata al microscopio; muovi un sasso ed è pieno di vermi. Ma quelli grossi  fuggono, i piccoli invece pagano per la tranquillità di tutti. Altro film amaro e pessimista, tra i miei preferiti. Il film è tratto dall'omonimo romanzo di Ugo Facca de Lagarda.

Venga a prendere il caffè... da noi (1970) di Alberto Lattuada (Vaprio d'Adda 1914- Orvieto 2005). Con Ugo Tognazzi (Cremona 1922- Roma 1990), Francesca Romana Coluzzi (Tirana 1943- Roma 2009), Angela Godwin (Angela Bucci, Roma 1925-206), Milena Vukotic (Roma 1935). Un impiegato statale di mezza età, invalido,  il ragionier Emerenziano Paronzini, corteggia tre sorelle zitelle e alla fine sposerà la maggiore, giusto in tempo perchè un "coccolone" lo sistemerà per sempre su una sedia a rotelle. Film cattivo, sempre sulla provincia ipocrita e perbenista. Tutti gli interpreti sono al massimo della loro (grande) bravura. Famosa la battuta (di Tognazzi) sulla seconda guerra mondiale: " Dovevamo spezzare le reni alla Grecia, invece hanno rotto il culo a me." Il Film è tratto dal romanzo di Piero Chiara "La spartizione" (1964).

Amarcord (1973) di Federico Fellini (Rimini 1920- Roma 1993). Con  Magali Noel (Francia 1931- 2015), Puppella Maggio (Napoli 1910- Roma 1999), Ciccio Ingrassia (Palermo 1922- Roma 2003),  Bruno Zanin (Vigonovo 1951), Armando Brancia (Napoli 1917- Anzio 1997), Alvaro Vitali (Roma 1950) Nando Orfei (Portomaggiore 1934- Milano 2014). Film autobiografico nella Rimini nei primi anni 30; miti e valori quotidiani di un gruppo di ragazzi affamati di sesso. "Signor Principe, Gradisca!" Disse la prostituta (Noel) al cliente importante. Da allora la prostituta si chiamò Gradisca.

Io speriamo che me la cavo (1992) di Lina Wertmuller (Roma 1928). Con Paolo Villaggio (Genova 1932- Roma 2017), Paolo Bonacelli (Civita Castellana 1937), Ciro Esposito (Napoli 198), Ida Danieli (Luisa Amatucci, Napoli 1937), Ester Carboni (Napoli 1897- Roma 1998). Un maestro elementare viene trasferito per errore in comune del napoletano.  Si trova con una classe di  ragazzi molto problematici ed una scuola che non funziona. Sarà per il maestro una dura battaglia ma, dopo un anno, quando ritorna al suo paese sa di aver conquistato i suoi ragazzi. Sa che loro hanno capito la lezione anche se, come scrive  in un tema il più ribelle, la filosofia di vita rimane sempre la stessa:  Io, speriamo che me la cavo. Tratto dall'omonimo libro di Marcello D'Orta. Villaggio non è solo Fantozzi, è un grande attore.

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