La commedia all'italiana 1

 di Leo Spanu

Presentazione

Mi capita sovente di criticare il cinema italiano di oggi ma un tempo il nostro cinema era all'avanguardia malgrado  la puzza al naso di molti critici che guardavano alla Francia come all'origine di ogni bellezza: cinematografica, pittorica e letteraria. Qualcuno aggiungeva anche il vino per via dello champagne bevuto con le ostriche; tutta gente che non ha mai assaggiato le pappardelle al cinghiale con un buon bicchiere di Brunello di Montalcino. Oggi sono rimasti ancora molti critici che vedono nei film di Woody Allen sempre e solo dei capolavori: gli americani, anche quelli filo italiani,  si stanno ancora domandando se abbiamo ancora tutti i neuroni a posto o se, dopo il Rinascimento, da noi, nel cinema, non sia iniziato un periodo nero tipo la caduta dell'Impero Romano. Per quanto riguarda la politica, la musica e la letteratura effettivamente non stiamo molto bene; a noi italiani ci salvano ancora la poesia, la pittura, le arti cosiddette minori (che non ho mai capito quali sono) e l'ironia. Per tornare al cinema andremo ad esaminare quella che è definita la commedia all'italiana, un misto di tragedia e commedia, una specie di ridere per non piangere che è da sempre la condizione del popolo italiano. Noi italiani siamo come una specie di fritto misto; fatto bene con prodotti di qualità è un piatto davvero gustoso. Ma diffidate sempre dei surgelati spacciati per freschi, sono come quelli che vi sorridono quando vi danno le pacche sulle spalle. In realtà vogliono prendervi per il... cioè quello che qualcuno definirebbe il retro gusto.

Ma leggiamo quello che il regista Dino Risi scrisse nel 2003 per la rivista di cinema Ciak

" Così ridevamo

C'era una volta la commedia. La commedia italiana. La commedia cinematografica italiana.

I telefoni erano bianchi. Anche gli ambienti erano bianchi. C'era quasi sempre una scala, che dall'ingresso saliva verso i piani superiori, che non c'erano. Anche la scala era bianca. Le donne erano bionde, avevano abiti lunghi, le braccia nude. Gli uomini erano in abito da sera. Anche di giorno.

C'era il fascismo.

Il cinema italiano imitava quello americano. Le commedia americane erano belle, patinate, bianche. Gli attori erano Clark Gable, Claudette Colbert, William Powell, Carol Lombard, Greta Garbo, John Barrymore, Misha Auer, Joan Crawford. Gli italiani erano De Sica, Melnati, Besozzi, Mino Doro, Assia Noris, Maria Denis, Lilia Silvi. Mino Doro assomigliava a Clark Gable, Franco Coop a Misha Auer, Assia Noris a Mary Pickford.

Poi ci fu la guerra. Gli italiani corsero in aiuto di Hitler, e la persero. Poi corsero in aiuto degli americani, e la vinsero.

Rossellini, Zavattini e De Sica inventarono il cinema neorealista. Che fu un successo in tutto il mondo.

Si ricominciò a ridere con Totò. E riapparve la commedia. Un bel film di Pietro Germi si chiamava Divorzio all'italiana. I critici, che non tolleravano che si ridesse, chiamarono per dispetto, quel cinema di intrattenimento. " commedia all'italiana". Ebbe successo.

Ridendo, castigava il malcostume italiano. Furono begli anni per il cinema italiano. Apparvero Steno, Monicelli, Petri, Leone, Comencini, Lattuada, Fellini, e attori come Sordi, Tognazzi, Loren, Mastroianni, Manfredi, Giannini, Gassman, e sceneggiatori come Age e Scarpelli, De Concini, Sonego, Benvenuti e De Bernardi, Maccari e Scola.

Trionfarono La dolce vita, Indagine su un cittadino...., Una giornata particolare, Per un pugno di dollari, I soliti ignoti, Il sorpasso, I pugni in tasca, Otto e 1/2.....

Poi apparve il mostro, la scatola nera, la televisione. E gli incassi dei cinema subirono una flessione, un pò per  i giochini in televisione di Mike Bongiorno, e un pò perchè il cinema era entrato nelle case e non se ne sarebbe più andato.

In questi ultimi anni, il cinema, e la commedia italiana, furono dati per morti. Gli americani intanto colonizzarono cinematograficamente l'Europa coi loro effetti speciali, mostri giurassici e uomini volanti. In Italia nacquero le multisale, dove invece che in una sala un film era visto contemporaneamente in quattro sale. Gli italiani ubbidirono misteriosamente al divieto di fumare e piano piano, a cominciare dall'anno Duemila, forse anche perchè sazi di dinosauri e uomini ragno, ritrovarono il piacere di guardare alcuni filmetti di casa, puliti e ben fatti, e chissà che per la commedia italiana non stia cominciando una nuova stagione."

Che aggiungere di più, è quanto sostengo (molto più  modestamente) anch'io e non certo per la nostalgia del passato da parte di un vecchio brontolone. Non sono invece molto convinto delle conclusione del grande regista e del suo ottimismo; fatta salva qualche rara eccezione (che vedremo) siamo ancora all'anno zero o nei paraggi.

Alcune immagini dando la precedenza alle signore del cinema.


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