Manifesti

 di Leo Spanu

Per circa un secolo i manifesti sono stati la più importante forma di pubblicità: si trattasse di un prodotto commerciale, di uno spettacolo, di un'espressione artistica. Poi la televisione e internet hanno preso sempre spazi maggiori fino a coprire quasi integralmente il target pubblicitario. E' l'evoluzione dei tempi ma mentre coi manifesti si sono misurati fior d'artisti (uno per tutti: Toulouse-Lautrec) oggi sembra che la mediocrità e talvolta la stupidità sia la misura di certi pubblicitari. Mi volete dire che senso hanno certi messaggi su gente che si piscia addosso o che scoreggia davanti al cane? E c'è di peggio! C'erano slogan pubblicitari che entravano nel linguaggio quotidiano per l'ironia (e l'intelligenza) degli autori: Se anche Fellini e Morricone hanno lavorato nel campo della pubblicità non era solo per soldi ma anche perchè si potevano inventare forme di arte, minore certo ma sempre arte.

Tornando ai manifesti oggi sono solo il racconto di un periodo storico, il novecento, che si vuole rinchiudere nei musei eppure ci sono fenomeni, positivi e negativi, che ancora condizionano la nostra esistenza. La tecnologia ha fatto passi da giganti ma molti di noi sono come l'uomo delle caverne che si trova davanti ad un'automobile. Magari impara subito a guidare il problema è che non sa dove andare.

Marcello Dudovich (Trieste 1878- Milano 1962)  Liquore Strega (1903) Il successo del liquore di Benevento ha dato origine anche ad un famoso premio letterario: Premio Strega (dal 1947).

Leopoldo Metlicovitz (Trieste 1868- Lambro, Como 1944) Madama Butterfly (1904). L'opera di Giacomo Puccini rappresentata alla Scala di Milano.

Roberto Franzoni (Bologna 1882- Roma 1960) Pesaro (1910). Certo che i costumi da bagno erano alquanto casti.

Marcello Dudovich. Marca Zenit (1911) La ditta Borsalino era famosa in tutto il mondo per i suoi cappelli.

Leonetto Cappiello (Livorno 1875- Cannes 1942) Fernet-Branca (1911) Un'azienda e un prodotto ancora sul mercato.

Leopoldo Metlicovitz. Cabiria (1914). Un film colossal costato un milione di lire  contro la media di cinquantamila delle altre pellicole. D'Annunzio è sempre stato un megalomane,

Achille Luciano Mauzan (Gap, Francia 1883-19529. La Rinascente (1917) Una catena di grandi magazzini inizia la sua attività.  Il nome Rinascente è stato suggerito da Gabriele d'Annunzio (a proposito di artisti che si occupavano anche di pubblicità)

Plinio Codognato (Verona 1878-  Milano 1940) Tutto il nostro risparmio alla patria (1919) L'Italia  è in ginocchio dopo la prima guerra mondiale così chiede aiuto ai cittadini. Poi abbiamo fatto una seconda guerra e siamo arrivati nudi alla meta.

Plinio Codognato. Mendola delle Dolomiti (1920). Dopo le fatiche dalle guerra il neonato ENIT (Ente Nazionale Italiano per il Turismo, 1919) prova a rilanciare il turismo alpino presentando immagini di pace e di serenità.

Leonetto Cappiello. Bitter Campari (1921) Altro prodotto ancora in commercio. Il campari non mi è mai piaciuto, un amaro sgradevole.

Achille Luciano Mauzan. Il Mattino di Napoli (1922) Anche i giornali si facevano la pubblicità. Il Mattino è stato fondato nel 1891 da Matilde Serao e Edoardo Scarfoglio.

Fortunato Depero (Fondo, Trento 1892- Rovereto 1960) Magnesia San Pellegrino (1930) Il pittore Depero introduce nella pubblicità  la concezione futurista con l'uomo macchina teorizzata da Marinetti.

Svetozar Hrast (Canal, Austria 1903- Milano ?) 1° Torneo nazionale dello scopone San Remo (1937) Non avrei mai immaginato che esistesse un torneo così. Peccato che non hanno continuato: ci vogliono talento e intelligenza per giocare a scopone.

Lucio Venna (Giuseppe Landsmann , Venezia 1987- Firenze 1974) Fila (1938) E' un manifesto commerciale che si trasforma in propaganda politica. L'autarchia impone di comprare e consumare solo prodotti italiani.

Filippo Romoli (Savona 1901- Genova 1969) Mattanza del tonno Trapani (1940) La morte è sempre uno spettacolo.

Alfredo Capitani (Ciampino 1895- Roma 1985) Gilda (1946) Il manifesto italiano di un classico del cinema americano.

Raymond Savignac (Parigi 1907- 2002) Il Giorno (1956). Nasce a Milano il quotidiano fondato Da Enrico Mattei. E' il promo giornale stampato a colori, con supplementi in rotocalco. E' anche il primo giornale a pubblicare fumetti; esordisce Cocco Bill di Jacovitti

SEPO (Severino Pozzati, Comacchio 1895-  Bologan 1983) Lebole (1959). Una famosa azienda di abbigliamento maschile che ben conciliava il prodotto industriale con la qualità dell'artigianato italiano.

Oliviero Toscani (Milano 1942) Jesus jeans (1970). Una pubblicità che fece scandalo; l'altro manifesto della stessa campagna (una foto di jeans con la cerniera abbassata  sul pube) fu sequestrata e Toscani processato.

Ettore Vitale (Roma 1936) Un figlio come libera  scelta (1981) Queste erano le battaglie di noi socialisti. Ma molti preferivano dipingerci come ladri.

Dario Bernazzoli (Genova 1908- 1999) XXXI Premio Bancarella (1983). Il premio è stato istituito nel 1953 a Pontremoli (città d'origine dei venditori ambulanti). 

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