I matti e altri personaggi

 di Leo Spanu

da " A Brescia non c'è la nebbia" Edizioni EDES Sassari 2018

Non è vero che tutti pazzi pensano di essere Napoleone, molti credono di essere vigili urbani e c'è da dire che questi sono molto più utili alla società di certi automobilisti da strapazzo; sani di mente ma incapaci di guidare e ignoranti delle regole del codice della strada. Probabilmente in ogni paese e città c'è un "Gianni il vigile" che dà il buon esempio segnalando a utenti confusi e distratti nuovi indirizzi "per dove andare". Il problema, purtroppo, soni i vari Napoleoni che ogni tanto ma regolarmente spuntano in varie parti del mondo. Non tutti vogliono aiutarci a vivere, magari meglio. Qualcuno ci aiuta a morire.

Oltre a vigili matti e a napoleoni fusi, nelle grandi città ma ormai anche nelle piccole, girano personaggi di ogni specie, strani, incredibili, a volte innocui spesso no. Il bello delle città è che non interessa a nessuno. Il vicino di casa, quello che abita nella stessa scala, è vicino quanto la Patagonia o la Mongolia. Raramente succedono fatti che riescono a coinvolgere un piccola comunità.

Quella volta le case INCIS e dintorni si coalizzarono in una caccia all'uomo. C'era in giro un maniaco che importunava le bambine: la voce esplose come un tuono durante un temporale estivo. Se fosse vera o no la notizia non fu chiaro però i due soci barbieri, una specie di Gianni e Pinotto, che curavano i capelli di tutti da sei ai novant'anni con lo stesso taglio a ciambella, confermarono tutto. E il barbiere, all'epoca, veniva subito dopo il giornale radio e prima del parroco nel campo dell'informazione. Oggi il 90% delle cazzate le spara internet ma nel 1964 la gente era più semplice e meno sensibile alla tecnologia.

In quell'occasione furono introdotte per la prima volta ronde diurne e notturne per controllare e bonificare il quartiere dai maniaci.  Anni dopo  lo stesso principio fu recuperato per controllare africani, marocchini e altre razze inferiori (nel senso che venivano dagli inferi).

Anche Leo fu arruolato visto che aveva una sorellina rischio e in ogni caso, come disse un improvvisato capopopolo, in un'affollata  riunione di genitori, in una sala della Pavoniana. gentilmente concessa dal parroco:

- Questo lo dobbiamo prendere e fargli passare la voglia.- I gesti di come trattare il maniaco sessuale furono tanto espliciti che il parroco si pentì di essere presente ma era casa sua. Per un paio di giorni nel quartiere si respirò un clima di tensione da prima della battaglia. Un mendicante che stazionava davanti alla chiesa della Pavoniana decise di cambiare zona tanto non riusciva a fare granchè come elemosine.

Invece il mendicante "ricco" che una volta la settimana andava a suonare ad ogni appartamento del palazzo INCIS, continuò a lavorare senza essere disturbato. Veniva definito "ricco" perchè era vestito con dignità, un abito consumato dal tempo ma pulito, il cappello tipo Borsalino, quasi sempre la cravatta. Portava una capiente borsa e un sacco alla Babbo Natale e accettava tutto anche il pane raffermo. Un giorno Leo decise di saperne di più e in poco tempo comunicò alla madre incuriosita il frutto delle sue ricerche. L'uomo, oltre i cinquant'anni, era sposato, aveva due figli che studiavano all'università. Abitava in una villetta a due piani di sua proprietà, nella periferia di Roncadelle. Aveva un piccolo terreno coltivato a vigna, un orticello, alcune galline e qualche coniglio. Tutte le mattine la moglie lo accompagnava al lavoro, in macchina, una Mercedes, poi a fine giornata andava a riprenderlo.

-Io lo sapevo che era un signore, così educato e gentile.- Commentò la mamma.

Leo non disse niente però ce n'era di gente strana in giro. Questo s'era inventato il mestiere di mendicante e guadagnava pure bene.

Il maniaco invece non fu mai scoperto. Si disse che un individuo ambiguo dall'aspetto poco rassicurante, era stato fermato una notte da una ronda ma era fuggito e prima che qualcuno potesse agguantarlo era scomparso nel buio.  Certo che devono essere molte le bambine di nove-dieci anni che girano di notte da sole. Comunque da allora nessuno venne più a disturbare la tranquillità del quartiere. Scampato pericolo.

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