Eppure io ve l'avevo detto

 di Leo Spanu

Da ex iscritto del Pd (lo voto ancora ma non so per quanto) sono basito, perplesso, esterrefatto, sconvolto, disturbato, disperato e per la prima volta in vita mia ho pronunciato la fatidica frase (da me sempre odiata): Io ve l’avevo detto!

D’accordo, si può andare al governo insieme ai 5 stelle, in politica certi compromessi (per il bene del paese) sono necessari ma pensare di costruire insieme un futuro solo uno che viene da Parigi può pensarlo. Ad onor del vero anche a Roma ci sono pensatori che il Signore ce ne liberi ma, a volte, pur di apparire, si può sparare qualunque cazzata.

Fare un matrimonio con uno che del vaffanculo ha fatto un programma ideologico e filosofico (il fanculismo, appunto), stare con gente che ha definiti quelli di sinistra ladri e malfattori, andare d'acccordo con gente che ha preso i voti degli italiani (stronzi) parlando male del diavolo e dell'acqua santa, è un'assurdità. Ma siamo tutti impazziti.? Gente che doveva rivoltare l’Italia come un calzino ma in due anni di governo, Conte non ha cavato un solo ragno dal buco. Eliminata la povertà, grazie al reddito di cittadinanza, che ha provocato solo un aumento di lavoro per la Guardia di Finanza, cancellati dal mondo industriale i Benetton che, intanto sono sempre lì, mentre il ponte di Genova è stato ricostruito a spese nostre, bloccata l’alta velocità mentre il tunnel sotto le Alpi continua ad andare avanti, queste sono le grandi conquiste dei 5 stelle! E stendiamo un velo pietoso sulla gestione della pandemia. Ma secondo Zingaretti e Letta bisogna andare avanti con questa gente ad ogni costo: alleanze organiche a livello locale, regionale, nazionale. Manca solo di far da padrini a figli e nipoti per battesimi e cresime.

Che poi il movimento si dovesse sciogliere come neve al sole era un’ipotesi prospettata da tanti: si trattava solo di vedere quando. Che i baldi dirigenti pidduini abbiano scarse conoscenze della storia italiana recente è palese. Nel dopoguerra il movimento (poi diventato partito) dell’Uomo Qualunque di Giannini  un commediografo) ebbe uno straordinario successo durante le elezioni regionali in Sicilia nel 1947diventndo il terzo partito. Ma anche alle amministrative del 1946 avevano ottenuto risultati incredibili eleggendo i sindaci di Palermo e di Messina, poi svanì.

Lo slogan del movimento era:  L’uomo qualunque (era anche il titolo del giornale), stufo di tutti,  ha un solo ardente desiderio, che nessuno gli rompa le scatole. I punti principali del programma erano: lotta al comunismo, lotta al capitalismo, liberismo economico individuale, tasse al minimo e eliminazione dello stato dalla vita sociale dei cittadini. In termini diversi è la concezione della Casa delle Libertà di Berlusconi, almeno come la vedeva Corrado Guzzanti: Noi facciamo un po’ come cazzo ci pare. Ma anche il leghista  Bossi era di rara eleganza nel suo eloquio. Salvini si è solo fatto più furbo.

Tornando in casa PD, va bene cacciar via quel discolo giamburrasca di Matteo Renzi (dopo Bersani) ma andare a braccetto con Di Maio non mi sembra motivo di festa. Ma, ripeto, la politica è l’arte del possibile, sempre che si voglia fare gli interessi della comunità. Scegliere di vivere insieme ai 5 stelle tutta la vita “finchè morte non vi separi” mi sembra una forma di suicidio politico o, nel migliore dei casi, un tentativo di farsi molto male. Magari non succederà niente perché, visto come stanno andando le cose tra i 5 stelle, c’è il rischio che il PD rimanga vedovo ancor prima del matrimonio, però qualche problema da risolvere e qualche conto da pagare, gli italiani se lo ritroveranno sulle spalle

Non vi arrabbiate cari compagni (ci chiamiamo ancora così?) ma io ve l’avevo detto di stare alla larga dai 5 stelle.

P.S.

L'avvocato Conte ha detto, nella conferenza stampa di lunedì 28 giugno, che se Grillo non si fa da parte lui si sfila. A conferma che non è facile capire il movimento 5 stelle (almeno io). E neppure Conte e Grillo. Sono fatti di nebbia, li puoi vedere ma tra le mani non ti rimane niente.

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