Le donne nella mitologia greca: divinità minori

 di Leo Spanu

Aurora (Eos)

Detta "dita di rosa", sorella del Sole, Aurora è la prima luce del giorno; ogni mattino sale sul cocchio per portare la luce al mondo. Innamorata di Titone, fratello di Priamo, chiede a Giove l'immortalità per il suo amato ma si dimentica di chiedere l'eterna giovinezza. Così Titone è condannato a invecchiare per l'eternità. A volte le donne sono distratte. Si innamora anche del giovane Cefalo e per lui abbandona i suoi compiti creando il caos nell'universo. Poi tutto ritornerà tutto in ordine ma Aurora  dovrà lasciare l'amante.

Guercino (Giovanni Francesco Barbieri. Cento 1591-  Bologna 1666) Aurora (1621) Roma, Casino Ludovisi

Pierre Narcise Guerin (Parigi 1774- Roma 1833) Aurora e Cefalo (1810) Parigi, Louvre

Evelyn De Morgan (Londra 1855-1919) Aurora trionfante (1885)

Ebe

Figlia di Giove  e di Giunone, è la dea della giovinezza e coppiera (una sommelier ante litteram) degli dei cui serve il nettare durante i banchetti. E' una specie di Cenerentola, un pò serva, un pò figlia della casa. E' stata sposa di Ercole e nel tempo libero ama  danzare con la Ore e le Muse mentre Apollo suona la lira.

Antonio Canova (Possagno 1757- Venezia 1822) Ebe. San Pietroburgo, Hermitage

Galatea

Divinità marina, fu amata dal gigante Polifemo ma lei non corrispondeva anzi amava  Aci, un bellissimo pastore figlio di Pan. Così morso dalla gelosia Polifemo  lo uccise scagliandogli contro un masso. Galatea trasformò poi l'amato in un fiume. E' dura la vita (e l'amore) per i troppo brutti e Polifemo, con un occhio solo (poi Ulisse-Nessuno gli tolse anche quello) non affascina di sicuro le belle ragazze. E' un triste destino anche di tanti altri amori impossibili; Quasimodo con Esmeralda, Cyrano con Rossana.

Raffaello (Raffaello Sanzio. Urbino (1483- Roma 1520) Trionfo di Galatea (1512) Roma, Villa Farnesina

Claude Lorrain (Claude Gellèe. Francia 1600- Roma 1682) Paesaggio con Aci e Galatea (1657) Dresda, Gemaldegalerie

Luca Giordano (Napoli 1634- 1705) Trionfo di Galatea (1675-78) Firenze, palazzo Pitti

Le Grazie (Cariti)

Figlie di Giove e di Eurinome, rappresentano la grazia e la bellezza e infondono gioia nel cuore degli dei e degli uomini. I loro nomi: Eufrosine (la gioia o la letizia), Talia (la prosperità e la portatrice di fiori) e Aglae (l'ornamento o lo splendore).

Sandro Botticelli (Alessandro Filipepi. Firenze 1445- 1510) Le tre Grazie (1482, particolare da la Primavera) Firenze, Uffizi

Raffaello (Raffaello Sanzio. Urbino 1483- Toma 1520) Le tre Grazie (1504) Chantilly, museo Condè

Hans Baldung Grien (Germania 1485- 1545) Le tre Grazie (1544) Madrid, Prado

Le Muse

Figlie di Giove e di Mnemosine (la Memoria) sono nove sorelle che presiedono all'ispirazione artistica: Calliope (tromba, tavoletta, stilo oppure la poesia epica); Clio (libro, cartiglio, tromba oppure la storia)); Polimnia (strumento musicale oppure gli inni eroici); Euterpe (flauto e altri strumenti oppure la poesia lirica); Tersicore (lira o altri strumenti a corda oppure la danza); Erato (strumento a corda, tamburello oppure la poesia amorosa); Melpomene ( maschera tragica, corno oppure la tragedia); Talia (cartiglio, maschera, corona d'edera, bastone oppure la commedia e la poesia idillica); Urania (globo celeste o compasso oppure l'astronomia)

Andrea Mantegna (Isola di Carturo 1431-Mantova 1506) Il Parnaso (1497) Parigi, Louvre. Sopra Marte e Venere, sotto Apollo, le Muse e Mercurio

Raffaello (Raffaello Sanzio. Urbino 1483- Roma 1520) Il Parnaso (1510-11) Città del Vaticano, stanza della Segnatura. Al centro c'è Apollo; a destra Polimnia, Tersicore, Urania, Erato, Calliope. A sinistra Melpomene, Talia, Euterpe, Clio.

Pandora

In realtà non è una vera dea ma una creatura che Giove ha fatto "costruire" da Vulcano. Pandora riceve da tutti gli dei un dono: da Minerva la conoscenza dell'arte della tessitura, da Venere la bellezza, da Mercurio la falsità e la furbizia. Giove ha creato Pandora per vendicarsi di Prometeo che ha dato in dono agli umani il fuoco, quindi invia la invia da Epimeteo, fratello di Prometeo, che ne fa la sua sposa. Nella casa di Epimeteo c'è un grande vaso, sigillato, dove sono contenute tutte le calamità. Pandora (la curiosità è donna) apre il coperchio e tutti i mali si diffondono sulla terra. Solo la speranza rimane dentro il vaso  e Giove ordina a Pandora di richiudere il vaso prima che fugga anche la speranza.

Dante Gabriele Rossetti (Londra 1828-1882) Pandora (1869)

John William Waterhouse (Roma 1849- Londra 1917) Pandora (1896)

Proserpina (Persefone)

Figlia di Giove e di Cerere, viene rapita da Plutone, dio degli Inferi, che ne fa la sua sposa  La madre la prende molto male e per ripicca si ritira in solitudine provocando siccità e carestie sulla terra. Allora Giove ordina che Proserpina viva per tre mesi negli Inferi e nove sulla terra. Un grande privilegio perchè nessuno che si rechi nel mondo dei morti può tornare. Ogni regola ha sempre le sue eccezioni come Orfeo e Ulisse.

Hans von Aachen (Colonia 1562- Praga 1615) Il ratto di Proserpina (1589)

Luca Giordano (Napoli 1634- 1705) Il ratto di Proserpina (1682)

Sibille

Le Sibille non sono in realtà delle divinità ma, in quanto sacerdotesse di Apollo, hanno capacità divinatorie e predicono il futuro oltre ad interpretare gli oracoli del dio. Le Sibille sono quattro; Sibilla Delfica, Eritrea, Libica, Persica, ma secondo altre versioni dieci o dodici. I loro nomi sono: Agrippina, Cumana, Cimmeria, Ellespontica, Frigia, Samia, Samo e Tiburtina. A volte vengono affiancate ai 12 profeti dell'Antico Testamento.

Michelangelo Buonarroti (Caprese 1475- Roma 1574) Le Sibille (1508-12) Città del Vaticano, cappella Sistina.

Sibilla Delfica
Sibilla Eritrea
Sibilla Libica
Sibilla Persica
Sibilla Cumana

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