Coronavirus story

di Leo Spanu

Un giorno di gennaio che dirvi non so,   Paperina col suo coronavirus passò e vide che i papaveri, alti alti, d’improvviso si seccavano. Disse un contadino che abitava da quelle parti (bassa Padania):
-Che alito ragazza ! Così mi fulmini tutto il granturco. Per favore, fatti più in là.-
Il problema è dove sta là per cui andando oggi qui e domani là, Paperina raggiunse la città di Venezia.
-Ma questa città io la conosco!- Esclamò Paperina Patty che s’era scordata di essere nata a Venezia quando ancora si chiamava Nicoletta. 
Fu così che il lombardo-veneto si staccò dall’impero austro-ungarico e passò al nascente regno d’Italia.
-Adesso sono cazzi vostri!- Disse Cecco Beppe (Francesco Giuseppe) imperatore d’Austria che ancora oggi (tramite gli eredi) vuole indietro l’Alto Adige come rimborso spese. 
Comunque Paperina si fermò nel paese di  Cotugno che non si chiama così per via del cantante ma perché le mele cotogne non sono molto buone da quelle parti. 
Infatti da quando il serpente tentatore disse ad Adamo “Cogli la prima mela, ah!”  succede di tutto in val Padana. Una signora dal nome importante per via del nonno che costruiva trattori di lusso e fotocopie di macchine Ferrari, disse, rivolgendosi agli abitanti di balere, discoteche e altri luoghi di meditazione:
-Vi scopate mezza discoteca senza preservativo  e poi avete paura del coronavirus !-

A quel punto il sindaco di un paese del sud propose di chiudere tutti i porti, gli aeroporti, le stazioni ferroviarie, sciistiche  e della metropolitane,  le fermate del tram  e i buchi del Colosseo ai lombardi ed ai veneti. Qualcuno propose di escludere anche i Longobardi  poi lo scemo del paese disse a voce alta:
-Si può sapere cos’è sto’ corona virus?-
Calò il silenzio più assoluto dagli Appennini alle Ande, dal Manzanarre al Reno, insomma in tutta la penisola  isole compresa.
60 milioni di italiani che tutto sapevano dalla composizione dell’aria fritta alla formula dell’acqua calda, rimasero sorpresi e incantati. Come mai erano così ignoranti?  
Eppure avevano alle spalle anni  di parole crociate (i più colti), anni di titoli falsi letti su grandi giornali come Libero, anni di trasmissioni impegnate come "Il grande Fratello" ma non riuscivano a trovare una risposta. 
Del resto  neanche i cinesi che sono due miliardi e si rassomigliano tutti hanno la soluzione giusta.

Allora le 7628 società di sondaggi (ne abbiamo più noi in Italia che gli altri in tutto il resto del mondo)  mandarono i loro scagnozzi nei luoghi dove impazzava il coronavirus e interrogarono tutti  i contagiati. Abbiamo provato a trascrivere le loro risposte ma non si capisce niente perché erano tutti mascherati. Un reduce della grande guerra indossava una maschera antigas.
Ma è il coronavirus o il carnevale?

Comunque ecco alcuni fatterelli e considerazioni.

Il signor La Russa di professione onorevole (se lo dice lui!) ha detto: Aboliamo la stretta di mano e passiamo al saluto romano. Braccio destro teso e “Eia, Eia, Alalà"
Ma cosa vuol dire? Invenzione (un plagio in realtà) di Gabriele d’Annunzio che lo copiò da Giovanni Pascoli che lo copiò dai greci. Alalà era una dea greca, eia un grido (sempre greco) guerriero di incitazione. I fascisti del ventennio che amavano solo la storia romana lo adottarono come grido di esultanza.

Torino. Molti anni fa c’erano cartelli con la scritta: Non si affitta ai meridionali. Oggi i cartelli recitano: Non si affitta ai settentrionali

Precipita dal quinto piano poi viene investito nell'ordine da un taxi, dal tram e dal camion della mondezza. Dall'autopsia è risultato positivo al coronavirus.

Riconoscere i cinesi è facile. Ma quelli di Codogno?

Roma. Chiuse le catacombe. I cimiteri aperti 24 ore su 24.

Grazie al coronavirus milioni di italiani hanno scoperto che le mani si possono lavare. Prossima lezione: l’uso del bidè.

L’Italia al 3° posto nella classifica dei contagi. Si punta al 2° perché la capolista Cina è irraggiungibile.

Starnutire o scorreggiare, questo è il dilemma. In ogni caso nessuno ti verrà vicino vicino.

Un amico che lavora in Cina mi ha suggerito di non prendere il COVID-!9 perché a settembre esce il 20.

Una volta quando sternutivi ti dicevano salute.

Domanda: Chi è che aveva detto "prima il nord"?

P.S.
Dopo aver contato, come forma di arrapamento, i morti causati dal coronavirus (tecnicamente nessuno) oggi si sostiene con spudorato cinismo e con malcelata soddisfazione: tanto erano vecchi e malati. Facciamo veramente schifo!

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