I salamini di Jacovitti

di Leo Spanu

Il mio primo incontro con Jacovitti (Benito Franco Giuseppe Antonio Jacovitti, 1927-1997) avvenne nel 1957 e l’ho raccontato nel mio romanzo “ I ragazzi delle case INCIS”.
L’improbabile west di Cocco Bill anticipava  di molto il west cialtrone di Trinità e Bambino (Terence Hill e Bud Spencer) specie per via di  quei salamini sparsi sulla scena come spettatori distratti.
In realtà le jacovittate non sono solo salami: sono sparse in giro ossa, matite, dita, pesci, vermi, cartelli e tanto altro. Ci sono cavalli a metà, con o senza zoccoli, a volte anche senza zampe; ci vuole tempo a “leggere” i disegni di Jacovitti pieni come sono di divagazioni e stravaganze.
Dev’essere per l’assurdità del suo mondo che. quando nel 1949 (dura fino al 1980) nasce il diario Vitt,  Jacovitti diventa  subito il compagno di lavoro per tanti studenti fuori di testa, quelli che non diventano mai i primi della classe ma poi, nella vita, vi fanno un mazzo così.

E’ impossibile raccontare con qualche striscia le fantasie di Jacovitti per cui mi limiterò a presentare alcuni suoi personaggi con qualche commento.

Cocco Bill. Un ruvido cow boy che entra in un saloon e ordina una camomilla è decisamente meno strano di John Wayne che fa l'eroe simpatico.
Naturalmente mi sono dimenticato tante altre cose: serpenti a strisce, bambini con aquiloni a forma di uccello padulo (quello che vola basso, a livello del c.), uccelli che trasportano salami,l'antenata dell'ape Maia, farfalle tanto colorate da suscitare la curiosità (?) di un cavallo (solo la testa) inchiodato sulla facciata di una casa chiamata corner (c'entra qualcosa il gioco del calcio?). Naturalmente la città si chiama Babylon City. Kansas City è banale.

Trottalemme. E' il cavallo di Cocco Bill. Fuma solo sigarette senza filtro e ama gli spaghetti al pomodoro.

Osusanna ailoviù. Di professione maestra, o all'allevatrice di polli ( da qui il nomignolo pollastrella), è pasticciona e romantica ed è eternamente innamorata di Cocco Bill che da rude uomo del West sfugge dai suoi tentativi di conquista. Certo che come bellezza non è il massimo.

La signora Carlomagno. Non lo giurerei davanti ad un giudice ma la signora Carlomagno di Jacovitti rassomiglia alla professoressa Carlomagno, storica preside del liceo di Agnone. E Agnone, in linea d’aria, non è lontano da Termoli, paese di nascita di Jacovitti. Chissà?

Zorry Kid. Nella vita privata fa il ballerino di flamenco e si chiama Kid Paloma poi si mette la mascherina nera e combatte contro le ingiustizie. In realtà tutti abbiamo un Don Pedro Mangiapoco a cui vorremmo pungere le chiappe con la spada.
Continuo a dimenticarmi qualcosa: ecco a voi un dado con due-quattro-sei. Ma non pigliatelo sul serio; è un dado truccato.

Cip l'arcipoliziotto. Dice sempre "lo supponevo" (in inglese "i suppost") indossa sempre un frac e si fa accompagnato da un lunghissimo cane poliziotto. un bassotto di nome Kilometro.
L'omino in nero alle spalle è Zagar, l'eterno nemico, con martello e ragno allegato. Anch'io possiedo un ragno che ha fatto la ragnatela nello specchietto retrovisore destro. Bisogna che mi ricordi di lavare la macchina.

Ma esiste anche un Jacovitti proibito che disegna (a modo suo) il Kamasutra. Andiamo a dare un'occhiata. 
E per la serie cominciamo bene:


E adesso tango!






Accidenti! Solo a vederli mi è venuto il mal di schiena.

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