L'asino di Buridano

di Leo Spanu

L’asino di Buridano morì di fame perché trovandosi davanti due mucchi di paglia perfettamente uguali non seppe decidere quale scegliere.
Il paradosso del filosofo francese Buridano (XIV secolo) è l’immagine della situazione odierna della politica italiana: l’asino è logicamente Di Maio, i due mucchi di fieno la Lega e il Partito  Democratico o meglio Salvini e Zingaretti.
Vediamo di perderci in questa palude di parole inutili, di continue varianti, di colpi di scena e che il caos sia con noi.
L’onorevole Di Maio non è comunque il mite animale che insieme all’amico bue (Di Battista?) vive in una stalla a scaldare il Bambino Santo venuto al mondo per salvarlo. 
Di Maio non ha nessuna lieta novella da raccontare agli italiani ma è bravissimo a dire bugie al punto che neppure  Berlusconi ha osato tanto. 
Ma forse non è il presepe l’ambiente storico dove viene rappresentata questa farsaccia ma il paese dei balocchi di Collodi. 
Vediamo di rileggere questa favola in chiave moderna: il gatto (Di Maio) e la volpe (Salvini) si sono messi d’accordo per far fuori Conte (il grillo parlante). 
E’ vero che nella favola è Pinocchio che spiaccica al muro l’insetto fastidioso ma, qui da noi, sono tanti col martello in mano, Zingaretti compreso. 
Questa, del resto, sembrerebbe versione  l’unica logica: Conte e Tria fuori, Di Maio Presidente del Consiglio, Salvini che continua  nel suo ruolo di spaccamontagne, Grillo (il comico) e Casaleggio che non perdono i loro soldini (150.000 euro circa al mese) versati, come da contratto, dai tanti parlamentari dei Movimento Cinque Stelle.  A loro non conviene certo andare votare, minimo verrebbero dimezzati.
 Ma neanche agli altri, malgrado le grida, conviene tornare alle urne. La Lega avrebbe un buon risultato ma non tale da poter garantire a Salvini di governare da solo, il centro destra insieme non avrebbe i numeri vista la probabile estinzione di Forza Italia. 
Magari le elezioni potrebbero servire al Partito Democratico di Zingaretti nel tentativo di far fuori Renzi o almeno parte dei renziani.
In tutta questa storia sembra che dei problemi del paese non freghi niente a nessuno.
Stiamo assistendo ad uno spettacolo penoso come non si era mai visto da quando esiste la repubblica. Nessun rispetto delle regole, del buon senso, dell’intelligenza degli italiani. Forse perché gli italiani, molti italiani, troppi italiani hanno rinunciato ad occuparsi dei politica. 
Ma, attenzione, la politica invece continuerà ad occuparsi di noi e non è detto che questo sia un bene. Forse  siamo noi cittadini (tutti)  la versione moderna dell’asino di Buridano solo che i mucchi di fieno, nel frattempo,  sono diventati tre:  Salvini, Di Maio, Zingaretti.
Certo che ti viene davvero  la tentazione di non mangiare più.

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