Musica senza tempo: Santo e Johnny

di Leo Spanu


Santo (1937) e Johnny (1941) Farina sono due fratelli statunitensi, di origine italiana, che divennero famosi alla fine degli anni 50 per il caratteristico suono delle loro chitarre, chitarre hawaiane. Il primo successo internazionale fu Sleep Walk (1959), pezzo di cui i due fratelli sono autori anche se rassomiglia incredibilmente ad una canzone francese del 1958 ” Dors, mon amour”.
I due fratelli per vent’anni eseguirono  brani di grande successo  vendendo milioni di dischi. La colonna sonora del “Il padrino” (1972) nella loro esecuzione superò il milione di copie vendute. 
La loro musica era dolce e rilassante, una vera camomilla per distendere i nervi.
Personalmente la utilizzo quando devo scrivere pezzi impegnativi: non mi distrae dai pensieri e a fine lavoro non mi ricordo neppure cosa ha ascoltato. A volte mi sembra di essere il protagonista di un film americano: loro mettono la musica di sottofondo anche quando devono andare in gabinetto.  
Invece da noi, la colonna sonora della vita quotidiana è piena solo di rumori.

Tornando ai due musicisti bisogna dire che la loro tecnica era davvero eccellente, inoltre tendevano a modificare gli strumenti da soli cercando un suono sempre più personale. Alcune tra le mie canzoni preferite (l’elenco sarebbe troppo lungo):

Sleep Walk (1959)
Blue moon (1959). La versione (cantata) più originale è quella dei Marcels (1961)
Summertine (1959). Forse la miglior versione strumentale. Per le versioni cantate suggerirei  Billie Holliday e Ella Fitzgerald.
The inchanted sea (Mare incantato 1961) Brano straordinario, uno tra i miei preferiti da ragazzo (ma anche oggi) interpretato da moltissimi artisti (vedi Fausto Papetti col sax).  Ma la versione migliore rimane quella originale degli Islanders (1959). Musica per sognare, se avete voglia di sognare.
Spanish Harlem (1962). Molto bella la versione cantata di Ben E. King (1960). Qui la chitarra di Santo duetta con una tromba.  
And i love her (1964) La canzone dei Beatles in versione strumentale non perde niente.
Love is blue (1968). Molte le versioni di questo celebre brano
Monja (1969). L'originale, cantata in italiano da Peter Holm (cantante svedese) nel 1969 era un vero tormentone, quasi una tortura. Provare per credere, magari mentre vi state facendo la barba. Attenti al falsetto!

Commenti

Post popolari in questo blog

Cantanti italiane. Parte prima

Cantanti italiane. Parte seconda

Attrici francesi di ieri

Donne di Sardegna 2

Case chiuse, tariffe e sconti per i militari (R)

Modello Giuditta

Gente di Sorso-1-

Alfabestiario (R)

Alfabestiario 1-2

Sorsensi o sussinchi?