Saldi di inizio stagione

di Leo Spanu

E’iniziata la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale sardo. Rinnovo si fa per dire, è un po’ come a primavera quando, per il cambio di stagione,  si gira il materasso dal lato inverno a quello estivo. Non  si capisce la differenza, come in politica. 
Una volta si votava in estate o nei paraggi, oggi si fa tutto d’inverno. A Cagliari hanno appena eletto un onorevole con una manciata di voti, neanche la scusa che gli elettori sono andati al mare, come si usava un tempo. Il problema è che, ormai, non ci sono più neanche la fantasia e la voglia di vedere come andrà a finire; i politici di oggi  sono prevedibili come le bugie di un bambino.
Solo che i bambini, una volta trovati col dito dentro il barattolo di marmellata, tendono a negare anche l’evidenza, i nostri baldi rappresentanti al contrario di vantano del dito sporco e del barattolo vuoto.
E’ nata infatti una nuova generazione di politici che non amministrano e non governano, loro comandano: infatti sono bugiardi, incompetenti, spudorati e (molti) anche coglioni.

Ma vediamo cosa propongono i saldi di questo freddo gennaio 2019.
Eterni. Gente come le statue di Mont’e Prama. Nel senso che sono lì da sempre; ben  otto candidature per un signore del Capo di Sotto. Io lo avrei fatto consigliere honoris causa almeno risparmiamo i soldi dell'elezione.
Cagabandiera. Gente disponibile per tutte le stagioni. No, non sono come la pizza ma più semplicemente persone in balia  della Rosa dei venti,  nel senso che vanno sempre dove soffia il vento. Cambiano partito con la stessa frequenza con cui si cambiano le mutande (sperando che se le cambino).
Sardisti di destra. La mia memoria si sta deteriorando  o la mia conoscenza della storia sarda è scarsa, devo riprendere in mano qualche libro. L’aspirante governatore sardista per la Regione Autonoma di Sardegna è un senatore leghista!?
Partito democratico. Costretti a chiedere aiuto al sindaco di Cagliari. Ottima scelta ma nel partito non c'era un candidato presentabile? Se la risposta è no perché  molti uscenti, più o meno onorevoli, si sono ricandidati? Cinque anni di riflessione e di vergogna no?
Continuità territoriale. Vivo da 48 anni in Sardegna e ancora non ho capito cos’è. Colpa mia. Aspetto qualcuno che me la spieghi.  Astenersi  Toninelli (o altri ministri dei trasporti) e perditempo.
Divanisti. Utilizzo anch’io questa nuova terminologia politica che dovrebbe indicare chi non fa niente dalla mattina alla sera. Questi dovrebbero essere compensati col reddito di cittadinanza ma c’è un’altra categoria di candidati. Sono ex qualcosa, in genere amministratori comunali, sindaci, assessori, consiglieri, tutta  gente che non avendo mai fatto niente nei loro comuni oggi vuole essere eletta per non fare niente nella regione Sardegna.

Con un referendum fu cancellato il sistema proporzionale per  utilizzare il sistema maggioritario. Una delle motivazioni fu l’eccessivo numero di liste. Nel corso degli anni ci sono state elezioni di vario tipo che, con le liste fai da te, hanno superato la quota cento; più che schede erano lenzuola. 
Proviamo a dare qualche numero (indicativo): in Sardegna siamo  circa un milione seicentomila abitanti:  a 226.000  toccherà il reddito di cittadinanza come promesso da Di Maio, praticamente quelli che avanzano  dopo aver detratto pensionati (quasi 500.000), minori (oltre 300.000), occupato (circa 600.000). Sembra tutto regolare ma, chissà perchè, c'è qualcosa che non mi convince.. 

Tornando alle elezioni,  le liste presentate  sono 24,  candidati a un posto di governatore 7 e  circa corrono 1500 per 58 posti di consigliere. In bocca al lupo a tutti o in culo alla balena (non quella di Sorso).

Una novità quest’anno:la doppia preferenza di genere, in pratica  il voto rosa obbligatorio. Una emerita stronzata:  quando sarà possibile votare una persona per le sue qualità umane e culturali  a prescindere dal sesso, dal colore della pelle e da altri indici della stupidità umana?

P.S.
Le nuove forme di comunicazione stano modificando anche meccanismi e regole delle campagne elettorali. Domanda: i “condivido” su FB possono essere equiparati a nuove espressioni del voto di scambio?

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