Nikholay Bakharev. Esterni

di Leo Spanu

Nikolay Bakharev (1946) è un fotografo russo, originario di un paese della Siberia, che racconta il suo paese in bianco e nero. Non si tratta di una scelta solo tecnica. Sotto il regime sovietico non doveva essere una vita facile: lo stalinismo cancellato a parole dai governi, era in realtà ben presente nella società russa, nella vita quotidiana, non solo per le componenti politiche ma specie per le condizioni di vita delle classi meno abbienti. Così Bakharev si  mette a “spogliare” la sua gente; all’aperto, in costume da bagno con la scusa del mare, nell’interno di case scomode e fredde, nudi magari per fare l’amore.
Scrive Bakharev: La spiaggia era l’unico posto dove era permesso mostrare il corpo semi-nudo senza provocare una reazione negativa  da parte della società (e dall’autorità, aggiungo io) sovietica.
Ma c’è un erotismo triste in queste immagini, un nudo a volte dolce, a volte volgare.
Un modo di mettersi a nudo, da soli o in compagnia, forse per ritrovare un sogno di libertà.

Le fotografie, per  comodità di narrazione, vengono raccontate in due articoli: esterni ed interni.
Cominciamo dalla prima serie, ognuno, tra i meno giovani, può recuperare in queste immagini, memorie di un tempo e di situazioni vicino alla nostra storia appena passata.
I ragazzi, quelli che conoscono solo il mondo a colori dei loro telefonini, potranno scoprire un mondo diverso, quello dei loro nonni e bisnonni. Forse li può aiutare a capire il loro domani, se avranno voglia di capire.










 





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