Prove di regime


di Leo Spanu

Tra le tante  promesse del  sedicente Governo del Popolo ce ne sono alcune che risultano inquietanti. Magari non sono nell’elenco delle priorità ma Radio Radicale che chiude i battenti dopo 40 anni suggerisce più di una riflessione. Ma cos’è Radio Radicale e perchè chiude?
Radio Radicale è l’unica radio privata totalmente finanziata dallo stato (e infatti non può raccogliere nessuna pubblicità ) che trasmette tutte le sedute del Parlamento per almeno nove ore.
Inoltre manda in onda assemblee, convegni, incontri di associazioni e di partiti (tutti); insomma un servizio di informazione a tutto campo, un servizio la cui utilità è palese. Il costo è di 10 milioni di euro  per un contratto rinnovabile di anno in anno.
Con la nuova finanziaria alla voce tagli all’editoria troviamo che i fondi a Radio Radicale vengono ridotti del 50%. Anche la legge 230/1990 di cui beneficiava solo Radio Radicale per un importo di 4 milioni è stata abrogata  dalla finanziaria e sarà abrogata nel 2020.

Radio Radicale avrà ancora 6 mesi di vita dopo dovrà chiudere perché i costi saranno eccessivi.
Ha dichiarato il presidente Conte a Radio Radicale “ dovrete camminare sulle vostre gambe”. Singolare che chi ha fatto approvare una serie di norme economiche inutili quando non dannose a intere categorie di cittadini,  non capisca che nella società, in qualunque società democratica, ci sono elementi che non possono essere misurati con una logica da ragioniere.
La scuola, la cultura, la ricerca scientifica, l’informazione sono realtà da garantire a prescindere dai costi perché indicano il grado di civiltà e di democrazia di un Paese. 
Tagliare i fondi a chi lavora in questi settori, è cecità politica o peggio ancora, qualcuno vuole cambiare le regole  vigenti per aprire spazi a mutamenti  di dubbia democraticità.
Senza scomodare G.B. Vico e la sua teoria sui corsi e ricorsi storici,  è vero che la storia, a volte, ha strane analogie. Così come è vero che  molte dittature sono nate (e nascono) con regolari elezioni. Per citare  due esempi di ieri: fascismo ( Mussolini) e nazismo ( Hitler). 
Ma anche oggi,  demagoghi  spregiudicati e venditori di false illusioni. hanno facile presa su un popolo spesso ignorante, ancor più spesso confuso e avvelenato da una propaganda politica che punta sull’odio verso gli altri, sulla paura del diverso, sul rifiuto di tutto ciò che può disturbare il fragile equilibrio di menti deboli.

Non so se questo governo, col suo modo d’agire e di interpretare l’azione politica, dentro e fuori del Parlamento, stia facendo delle prove di regime. Però si comincia sempre così, parlando di attentati alla libertà di chi governa , di opposizione criminale e azzerando  ogni forma di dissenso.

Magari se ogni tanto provassimo a leggere qualche pagina della nostra storia di ieri, forse domani ci potremmo risparmiare anche qualche dolore.

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