Non pensare, spara

di Leo Spanu

Che un ministro della Repubblica Italiana possa telefonare ad un cittadino che ha appena sparato ad un ladro, per congratularsi con lui del fatto, dovrebbe essere cosa impossibile da credere. Invece no. Ma come quello è sotto choc perché ha appena ucciso un essere umano e il ministro Salvini fa festa. E con lui festeggiano  i “vendicatori solitari” , “ i giustizieri della notte” e tutti gli imbecilli che confondono  la giustizia con la vendetta.
Una società seria non giustifica mai l’omicidio; è già assurdo che uno stato possa arrogarsi il ruolo di boia come gli USA e altri stati “civili” figuriamoci se un singolo cittadino può decidere della vita e della morte degli altri.
Bisognerebbe ragionare con serenità sui principi generali poi, per i fatti della vita,  vedere caso per caso. Per chi si trova in particolari condizioni di pericolo è evidente che la legge debba trovare le giuste attenuanti così come è giusto  il diritto alla legittima difesa ma nessuna legge può autorizzare ad uccidere. Mai!
Invece non c'è limite al peggio.
Chi, per disgrazia e senza colpa, si trova a dover  uccidere un’altra persona (anche un delinquente) viene trasformato in un eroe, in un simbolo da portare ad esempio. C'è da spaventarsi per il livello di barbarie e di inciviltà della nostra cosiddetta “società democratica”. Altro che i secoli bui del medio evo.
Ma perché meravigliarsi, basti pensare che, oggi, c’è molta gente in Italia  che vuole santificare Benito Mussolini, responsabile della morte di centinaia di migliaia di italiani.

Quel poveraccio che ha sparato e ucciso un ladro può avere qualche scusante.
Chi lo vuole portare in trionfo, no.

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