I mostri all'angolo della strada


di Leo Spanu

Qualcuno ricorderà il film MIB ( il primo) quando Willie Smith, per entrare negli Uomini in Nero deve superare alcune prove. Lui è l’unico che spara ad una bambina innocente mentre tutti gli altri sparano a mostri di varie fatture. Naturalmente ha ragione lui: i veri mostri stanno all’angolo delle nostre strade, nelle nostre belle città. Ed hanno un aspetto comune, tutte brave persone, uomini e donne, poi  all’ombra dei palazzi e su spiagge deserte, nel chiuso di pareti sicure di case  benestanti, tra famiglie piene di amore, i mostri mostrano il loro vero volto. Non solo stupri e omicidi e violenze di ogni genere ma anche odio da scaricare sui social, parole velenose per ferire e uccidere. 
La casalinga di Voghera non compra più detersivi per la casa o spazzolini per i denti ma armi verbali per sparare sul primo che passa. Abbiamo aperto le  porte dell’inferno e liberato i nostri mostri, le nostre paure, i nostri incubi. Abbiamo venduto gli ultimi avanzi di umanità per un minuto di stupida vanità, per un momento di inutile orgoglio.

C’è un paese nel Lazio, Bomarzo (VT)  dove  nel 1552 il principe Orsini  costruì un parco pieno di meraviglie che dedicò alla moglie. Quando la donna morì, costruì anche un Tempio. Tutto per amore, solo per amore.
Ora quel bosco incantato è diventato famoso come il Parco dei Mostri. Ironia del tempo e della storia; tutto quello che passa in mezzo agli alberi è amore, te ne accorgi passeggiando all’ombra dei viali silenziosi tra gli alberi antichi e l’erba e il muschio che rivestono le pietre.
Proviamo ad entrare, abbandoniamo dubbi e timori, lasciamo i nostri mostri fuori
Il nostro viaggio comincia davanti al tempietto, un piccolo gioiello di architettura che si ispira ad altre chiese più importanti, di Firenze e di Roma, e finisce nella casa pendente, dove ubriaco di sogni e di fantasia devi appoggiarti alla parete per ritrovare l’equilibrio perso in questa passeggiata  sui sentieri del tempo.

Il Tempio: la cupola ha una vaga rassomiglianza con quella di santa Maria del Fiore a Firenze.

La Casa Pendente: si esce con un'impressione da capogiro. Vera o semplice suggestione?

Il Drago ( particolare). A guardarlo da vicino non sembra così feroce. E poi come non simpatizzare per questo mostro che viene attaccato e azzannato da un cane, un lupo e un leone. Una " sacra" alleanza contro un animale diverso.

Lotta tra giganti: Ercole squarcia Caco, un ladro che rubava ai poveri.

L'Orco. Famosa anche porta dell'Inferno; quando sono entrato io la porta era chiusa. Forse ho qualche speranza di andare in Paradiso.

La Tartaruga. Sul dorso sostiene un simulacro di donna che rappresenta la vittoria alata. Non credo sia arrivata prima!

L'Echidna. Corpo di donna e parte inferiore a forma di serpente. Era la madre di una serie discreta di mostri: Cerbero, l'Idra di Lerna, la Sfinge, le Arpie, la Chimera, il leone di Nemea  ed altre piacevoli creature. E' vero che "ogni scarrafone è bell'a mamma sua" ma questa signora ha esagerato.

Nettuno. Dio del mare, ha l'espressione cupa e corrucciata. Preoccupazione per l'inquinamento del mare?

L'Elefante. Con la torre, un animale pacifico, diventa un'arma di guerra. Non è che il Signore degli anelli si è ispirato a questa figura?

Prosperina ( particolare). La regina del parco

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