E noi suoneremo le vostre trombette


di Leo Spanu

Ogni tanto mi diverto a fare un giro nel lato oscuro della rete, quel mare pieno di rifiuti, dove si scaricano avanzi e scarti  dell’ intelligenza umana, ammesso che l’uomo riesca ancora a produrre intelligenza  e non altro. La prima cosa che salta all’occhio è che la maggior parte delle persone non ha un’opinione su niente ma sparla su tutto. Dev’esserci qualche sito che distribuisce (gratis credo) immagini stupide, offese, bugie, false informazioni a chi non avendo niente di proprio da dire e tutto da urlare ha bisogno di un supporto, una specie di personal trainer che ti dice dove, come e quanta merda puoi scaricare sul personaggio (di preferenza un  politico di sinistra) che ti sta sui maroni ( nel senso di allegati sessuali).
Trovo molto triste che gli incazzosi per scelta o per mancanza di materia grigia all’interno della scatola cranica non abbiano un pensiero, una cattiveria loro da scaricare sulla rete per esprimere la loro ( spesso incomprensibile) rabbia. Il cervello di questi internauti  è diventato tabula rasa.  
Navigano a cazzo tra una torta a quattro piani  e l’attrice famosa che si è rifatta le tette ma non lo dice, tra Matteo Renzi ( lui è sempre presente) che ha rubato il miglio al canarino Titti e un migrante nero che, abbagliato da tanto bianco, si è trombato la copia della statua di Davide di Michelangelo.
Si ingoia qualsiasi informazione sia che venga da Marte o dall’ufficio stampa  del ministro dei trasporti  che, la prima volta che ha visto il mare, ha dichiarato, alla massa di giornalisti armati di microfoni da sbattere sui denti altrui: 
-Non avevo mai visto un lago così grande!-
Niente pensiero autonomo quindi, niente fanculi personalizzati;  non suoneremo più le nostre trombe e trombette e  le  nostre campane   ma tutti gli strumenti che ci fornirà il grande fratello formato rete o TV.  
Si copia massacrando oltre agli antipatici anche la lingua italiana e si condivide anche la cacca del mattino magari con piccolo selfie che produca non meno di 1000 "mi piace".
Poi tutti, insieme al  vecchio Beppe Grillo direttore ad honorem dei fanculisti italiani e suggeritore di profonde analisi politico-economico-culturali e sociali, in coro e a voce alta esprimeremo la nostra protesta e il nostro programma per il domani:
-Andate tutti......!- 
Io, se devo mandare qualcuno a quel paese non ho bisogno di prestiti di parole e di motivazioni altrui.  Non mi nascondo dietro la massa o l’anonimato.
E poi non devo condividere l’incazzatura altrui: la mia mi basta e avanza.  

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