Storia fotografica dell'Italia 5

di Leo Spanu

1990-1998. Dario Lanzardo: L'Italia di fine secolo (pagine 192, illustrazioni 199)

Un decennio che chiude un secolo e un  millennio. Sono gli anni di Tangentopoli,  di internet e del sogno di un'Europa unita. Il crollo delle ideologie comuniste ha segnato profondi mutamenti politici ed economici. Anni di grandi mutamenti ma con alcune costanti, almeno in Italia: la disoccupazione, specie quella giovanile, in continua crescita e un flusso migratorio dai paesi poveri verso quelli ricchi. Problemi sempre attuali e irrisolti. Con il crollo delle ideologie e con l'attenuarsi dello spirito religioso vengono  a cadere anche i valori che in qualche maniera avevano fatto da collante nei rapporti interpersonali. Un individualismo esasperato, la ricerca del successo ad ogni costo, messaggi televisivi come un continuo martellamento, una esaltazione della violenza che negli anni a seguire porterà a crimini sempre più feroci e incomprensibili in una società così detta civile. E poi ancora il razzismo, sempre meno strisciante e sempre più spavaldo nelle sue espressioni. Il millennio si chiude con poche speranze: la parola "spazzatura" viene legata sempre più al cinema, alla televisione. La cultura classica rimane incerta e incapace di risposte davanti al diffondersi di internet. Nuovi spazi di comunicazione per sempre più vaste masse di utenti ignoranti, grandi profitti di multinazionali senza scrupoli. Il mondo è diventato improvvisamente troppo piccolo. La piccola farfalla che sbattendo le ali in Australia muoveva l'aria in Olanda è diventata un mostro gigantesco che ferisce e uccide anche negli angolo più remoti della terra.
Forse è il caso di lanciare un SOS interplanetario ma cerchiamo di non pensare e dire  come il bambino napoletano di Arzano : io, speriamo che me la cavo. 

Napoli, piazza Plebiscito 1997.  Scontri tra disoccupati e polizia. Foto di Luciano Ferrara

Lecce 1993. Annuncio cerca lavoro di una giovane disoccupata. Foto di Dario Lanzardo
Testo dell'annuncio: " SONO CARINA/ HO BISOGNO DI LAVORARE/ UN LAVORO QUALSIASI/ PURCHE' LAVORI/...."

Palermo 1990. Venditore di sigarette al mercato della Vucciria. Foto di Egidio Scaccio

Palermo. Piccoli venditori di palme davanti ad una chiesa la domenica delle Palme. Foto di Egidio Scaccio

Manifestazione di agricoltori contro le multe comminate per aver superato le quote di latte previsto dalla Comunità economica europea. Foto di Mauro Pilone.
Le rigide quote di produzione stabilite hanno messo in evidenza le debolezze strutturali dell'agricoltura italiana. Norme comunitarie assurde  hanno poi provocato  anomalie come quella di dover integrare i redditi dei produttori per le mancate vendite. Inoltre i prezzi al consumatore sono aumentati e spesso si è stati costretti ad importare prodotti inquinati come la carne con gli ormoni e i cereali geneticamente modificati.

Assisi 1998. Restauro degli affreschi della basilica superiore. Foto di Andrea Criscenti
"Negli anni 90 il patrimonio artistico nazionale viene duramente ferito. L'incuria, lo stato d'abbandono, il dolo, perfino la guerra di mafia, colpiscono al cuore alcuni gioielli dell'architettura e dell'arte italiana. Nella notte del 26 maggio 1993, in via dei Georgofili a Firenze, esplode una bomba carica di 200 chili di tritolo. Muoiono cinque persone, crolla un antico palazzo e gli Uffizi subiscono gravi danni. Viene colpita anche Roma, con due ordigni che feriscono la chiesa romanica di San Giorgio al Velabro, dietro il Foro Romano e la basilica di San Giovanni in Laterano.
Dopo il rogo che devasta il teatro Petruzzelli di Bari, il 29 gennaio 1996, un incendio distrugge il teatro La Fenice di Venezia. Si accerterà che le fiamme furono appiccate dal proprietario di una ditta in ritardo nei lavori dell'impianto elettrico del teatro, per evitare di pagare una penale. Nello stesso anno crolla a Noto ( Catania) un'ala della cattedrale barocca.
Il terremoto del 1997, che investe l'Umbria e le Marche, danneggia gravemente gli affreschi di Giotto 

Roma, Colosseo. Manifestazione a favore dell'Africa. Foto di Maurizio Di Loreti

Carabiniere di colore. Foto di Mauro Pilone

Torino. Prostituta di colore cerca di difendersi dall'obiettivo indiscreto. Foto  di Mauro Pilone


Torino. Barboni. Foto di Dario Lanzardo

Torino. Giovane mendicante di un paese dell'est europeo con cinque animali. Foto di Dario Lanzardo.


Secondigliano ( Napoli) 1998. Abbattimento del condominio chiamato " Vela G". Abusivo.

Torino. Scritta razzista ssui muri. Foto di Dario Lanzardo
" Alla base delle manifestazioni razziste vi sono paure, più o meno conscie, di vedere invaso il proprio tradizionale habitat sociale da gente portatrice di valori e di tradizioni diverse e, in prospettiva, di vedere compromessa la propria identità etnica e religiosa. Naturalmente altre cause, come la criminalità diffusa fra le varie etnie, alimentano diffidenze e rancori rendendo ancor più difficile se non l'integrazione, addirittura la convivenza. "

Palermo 1990. Manifestazione di bambini contro la mafia. Foto di Egidio Scaccio.
Magari, qualche volta, ai bambini facciamo fare i bambini.

Torino. Domenica senz'auto, Si sperimentano biciclette multifunzioni. Foto di Dario Lanzardo

Garfagnana ( Toscana). Alluvione del giugno 1996. Foto di Andrea Luisi

Autostrada Roma-Napoli 1998. Tamponamento tra Collefiorito e Frosinone. Foto di Filippo Monteforte
Per l'autore questa foto è il simbolo dell'Italia di quegli anni.
" Quando la nebbia di febbraio cala improvvisa sulle autostrade, dove colonne di auto si rincorrono veloci a pochi metri di distanza l'una dall'altra ignorando le più elementari norme di sicurezza e buon senso, e quella che è in testa improvvisamente rallenta, tutte le altre, una dietro l'altra, come i vagoni di un treno che sta deragliando, si urtano, si accavallano, si contorcono in un unico tragico ammasso urlante di dolore. E' il primo atto della tragedia con morti, feriti, distruzione. Il secondo è recitato dagli automobilisti curiosi che sull'altra corsia si fermano attratti irresistibilmente dalla spettacolarità di un disastro che in fondo non li riguarda. Ma anche da loro c'è la nebbia che offuscando la visibilità delle auto che provengono a tutta velocià trasforma gli spettatori in protagonisti del dramma, travolti anch'essi da altre auto che si urtano, si impennano, si accatastano....  La catasta di relitti si eleva così alla dignità di un monumento dissacrante di una cultura, quella dell'auto ( che, fra l'altro, nel decennio ha causato centomila morti e due milioni e mezzo di feriti) ma anche valori come quello della frenesia di arrivare e di primeggiare, e di uno spirito, quello individualistico, che ignorando comunque l'esistenza e i bisogni degli altri finisce col travolgere anche se stesso; ma con ciò l'immagine diventa metafora della stupidità umana."

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