La triste storia dell'uomo che morse il cane (R)

di Leo Spanu

Siccome è domenica e non ho niente da fare e neanche voglia di fare niente mi è capitato di rileggere un mio articolo scritto, evidentemente quando il sole d' agosto scioglieva i miei quattro neuroni e quindi erano giustificati i miei incubi estivi. Ma perchè  oggi, 2 febbraio, con i miei neuroni al fresco,  mi sembra che il tempo non sia passato. Ogni uomo aspira (credo) all'eternità: solo gli artisti e i geni con le loro opere d'arte e le loro scoperte scientifiche ci riescono,  gli altri, le persone comuni come noi, vengono dimenticate un attimo dopo che sono morte. Molte anche prima.
Mi viene però un dubbio: che anche le stronzate siano eterne?

Pubblicato il 20 agosto 2017

E’ un classico del giornalismo: un cane che morde un uomo è zero, ma un uomo che morde un cane è una notizia. Vediamo come la racconta “ Un Giornale”  o “ La Televisione”.
Ieri,  19 agosto, ad Abbiategrasso, in piazza Stretta, il signor Mario Rossi, di anni 44, emigrato dalla Calabria da 40 anni (lo specifichiamo perché non ha diritto allo ius soli), in un momento di depressione per l’ennesima sconfitta dell’Inter, ha morso sulle chiappe un cane pechinese, che come tutti i turisti cinesi, stava fotografando un treno fermo da due giorni alla stazione perché il bigliettaio non sapeva obliterare. 
La CGIL  ha proclamato tre giorni di sciopero perché Matteo Renzi non è stato eletto dal popolo. 
Il cane è stato ricoverato all’ospedale Diotisalvi di Finale Ligure (l’unico con posti liberi nel raggio di 200 chilometri) mentre il signor Rossi è stato affidato alle cure di un veterinario per vedere se era un portatore sano di rabbia o di scabbia. Ma anche di sabbia (vedi la rubrica : cosa si ruba oggi in Sardegna ?).
In un paese normale con giornalisti normali questa dovrebbe essere  la notizia (che è già abbastanza ricamata). Da domani altre notizie,  altri uomini e altri cani.
Invece no, ne avremo per tre giorni, con quattro pagine piene sui giornali, e solo alle ore diciannove, quando la “ Vita in diretta” chiude con tutti i suoi scoop,  possiamo finalmente guardare “ L’eredità” e consolarci con l’ignoranza “scolastica” dei nostri giovani. 
A due graziose neolaureate hanno chiesto dove si trova la cappella Sistina. Ma lo sanno tutti: a Firenze, nella Galleria degli Uffizi!

Tornando a noi la prima domanda è: cosa ci faceva un cane cinese (pechinese, porca paletta. Si, ma Pechino si trova in Cina) alla stazione.
Aspettava il treno?  No, stava copiando la locomotiva per duplicarla e fare tanti trenini elettrici che Babbo Natale avrebbe portato ai bambini buoni (ai bambini cattivi solo il carbone.)
Ma non sono trenini elettrici?
Piantala di fare il pignolo!)
Avete le prove ?
No, ma faremo il DNA!
A tutti i cinesi ( sono solo due miliardi) o al cane?
No, al treno e al capotreno.
E comunque  abbiamo un testimone, uno che ha visto tutto. Si chiama Menelao Lemani e fa il panettiere. Riportiamo per intero la sua versione dei fatti: 
Io, tutte le mattine alle tre smetto di lavorare quindi me ne lavo le mani  e anche la faccia altrimenti , bianco di farina,  mi prendono per uno zombi. Pensi che ieri mattina, che mi sono dimenticato di lavarmi,  mi hanno inseguito un gatto persiano, un ratto norvegese, un mastino napoletano  e una signora di 80 anni  con la scopa di saggina. Appena giunto alla Stazione Centrale di Milano ho visto che c’erano più neri lì che in tutta l’Africa sud sahariana. “Vedo nero!”  Ho urlato spaventato poi mi sono tolto gli occhiali da sole e mi sono accorto che erano tutti bianchi, con magliette verdi, e parlavano una strana lingua  anzi urlavano: fora di ball (è dialetto lombardo, scemo!). 
Credo ce l’avessero con un signore tutto vestito di bianco che sorridendo diceva: Lasciate che i bambini e i migranti vengano a me. Gli imbecilli teneteveli pure .

Qui finisce la deposizione del signor Lemani. Va bene, e  questo cosa c’entra. Non lo so. Ma allora  di cosa stiamo parlando. Ed io che ne so, io sono pagato in base alle stronzate che racconto.
Politico? No, giornalista.

Ma adesso  ascoltiamo il dottor Canino, il dentista che ha in cura il cane pechinese:
Il cane non può aver morso il signor Rossi perché con la dentiera che gli ho messo al massimo può mordere un budino. 
Scusi, ma non poteva sistemargli i denti in maniera definitiva? 
Mica sono scemo. Con i lavori fasulli io mi tengo il cliente per almeno 40 anni. Una specie di assicurazione, che mi garantisce soldi a palate. 
Ma non le sembra disonesto? 
Il cane? No, paga regolarmente ogni mese. Pensi che ha fatto un mutuo con la banca: 20.000 euro soltanto per due incisivi, due molari, un premolare e il dente da latte, rivestito in silver, in omaggio .  In cambio la banca ha voluto come garanzia solo l’ipoteca sulla casa, l’eredità dello zio d’America e sei mesi, in estate,  di attività speciali della nonna  sul grande raccordo anulare di Roma. 
Perché solo sei mesi? 
Perché alla nonna, d’inverno, a stare in minigonna sulla strada  vengono i reumatismi alla parte lavorativa.

Un attimo, ecco una notizia clamorosa dell’ultima ora. Il cane era una cagnolina e ha fatto vedere il sedere al signor Rossi, una vera provocazione che spiega la reazione del signor Rossi.  E’ da castrare subito, ha chiesto la confraternita dei preti pedofili.  Si, va bene ma non ha mica violentato l’animale, si è limitato ad un morsetto sulla chiappuccia.
Vegetariani e vegani si sono schierati a favore del cane e dell’olio di palma. A parte il fatto che hanno dovuto mettere tre punti a sinistra e quattro a destra (in questo periodo c’è una preoccupante tendenza ad andare a destra )  alla bestiola, sono anni che al signor Rossi non funziona  la tromba. Infatti la moglie lo ha abbandonato per  un venditore di pentole che ha conosciuto durante un viaggio a Lourdes, organizzato dalla “Pia e Benedetta Associazione per la Protezione della Giovane, Vergine o meno non importa,  e per l’Assistenza alle Casalinghe Disperate che la darebbero volentieri  a tutti ma nessuno le caga più”.

Vi sembra assurdo quello che scrivo?
Nel giornale di oggi, La Nuova Sardegna, in prima pagina, la sindaca di Barcellona ringrazia un ristoratore di Porto Torres che ha salvato 150 persone. Le ha messe nel frigorifero e le ha tenute al fresco fino a quando la Nuova Sardegna non lo ha proclamato eroe.
Lo zio dell'eroe, che peraltro è una persona intelligente e ironica, ha pianto per la commozione, il sindaco di Sassari ha proclamato tre giorni di festa nazionale. Il sindaco di Porto Torres invece sta zitto in attesa di ordini da Grillo.
Tutti gli operai della zona industriale che sperano in un futuro meno cupo, sono tanto contenti che anche la caccarella che li perseguita da qualche tempo sembra cosa buona e giusta.
Un ex presidente regionale ha chiesto la pena di morte (spero per le zanzare) e la sabbia delle spiagge sarde è quotata in borsa a 10,00 il chilo.  Stiamo cercando un italiano ferito in Siberia. In Finlandia uno l’abbiamo trovata, ragazzi che culo!

Queste sono solo alcune delle “ notizie” pubblicate. Perché dovrebbero essere più serie delle stronzate che ho scritto io?

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