10. Leonor Fini

di Leo Spanu


Leonor Fini nasce a Buenos Aires il 30 agosto 1907 sotto il segno della Vergine.  Il padre è argentino ma di origini beneventane,  la madre, Malvina Braun,  invece è triestina  ma di origini tedesche. Il matrimonio tra i due è più che altro una dichiarazione di guerra senza esclusione di colpi;  la signora ex Fini con la figlia Leonor ( per tutti Lulù) nel 1909 è già a Trieste da sola. La bambina viene travestirla da maschietto per sfuggire ai reiterati tentativi del padre di riprendersi la figlia fino a tentare di rapirla.  Così la bambina contesa, mascherata, è solo il campo di battaglia dei genitori. Lulù cresce in mezzo agli adulti egocentrica e strana ma è una bambina curiosa che guarda e giudica tutto. Dimostra subito una particolare propensione per l’arte e infatti si diverte a disegnare tutto quello che vede a cominciare dal suo affezionatissimo gatto  Cioci al punto di autodefinirsi: “Io sono la figlia di una donna e di un gatto. Mio padre è nientemeno che Sua Maestà il Gatto, lo provano i miei occhi; guardali, sono occhi felini."
Lei cresce ribelle  e contestatrice e anche la sua carriera scolastica ne risente; infatti viene espulsa più volte dalla scuola per le sue intemperanze e stravaganze. Ma a Trieste Leonor ha la possibilità di frequentare ambienti culturalmente stimolanti conoscendo e frequentando lo scrittore Italo Svevo e i suoi amici. A 17 anni la ragazza, pittrice autodidatta, espone le sue prime opere a Trieste in una mostra collettiva. A vent’anni è a Milano dove ha la possibilità di conoscere artisti come Giorgio De Chirico, Mario Sironi e Achille Fumi. Specie a quest’ultimo pittore, a cui fu legata da una relazione,  deve parte della sua formazione artistica, iniziata a Trieste con l’aiuto di Arturo Nathan  e di Edmondo  Passauro. A Milano Leonor Fini realizzerà un mosaico ( a quattro mani con Achille Fumi) nel Palazzo della Triennale: La Cavalcata delle Amazzoni.
Poi il trasferimento a Parigi che diventerà la sua dimora definitiva. Da qui comincia la lunga e fortunata carriera dell’artista che conseguirà successi in tutto il mondo con le sue opere. A Parigi Leonor conosce e frequenta Andrè Breton, Salvador Dalì, Paul Eluard e Max Ernst.
Con quest’ultimo  pittore Leonor  organizzerà una mostra a New York. A Parigi diventerà amica anche del fotografo Henri Cartier- Bresson. La donna avrà anche varie relazioni: con Andrè Pieyre de Mandiargues che sarà il modello di molti dei suoi quadri della prima metà degli anni trenta; con Federico Veneziani  che sposerà per separarsi quasi subito. E poi Il console italiano del Principato di Monaco Stanilao Lepri e subito dopo un intellettuale polacco Kostantin  Yelensky. Insieme formeranno un triangolo amoroso che durerà oltre trent’anni fino  alla morte di Lepri.
Nel secondo dopoguerra Leonor si trasferisce a Roma dove diventa amica delle attrici Alida Valli, Valentina Cortese, Anna Magnani e della ballerina Margot  Fonteyn. In Italia studia i grandi del Rinascimento con particolare attenzione al suo adorato Piero della Francesca.  Rientrata a Parigi, continuerà nella sua continua ricerca di nuove forme espressive.
Leonor Fini muore il 18 gennaio del 1996 e viene sepolta nel piccolo cimitero di
Saint-Dyè-sur-Loire, in un mausoleo da lei fatto costruire, dove verranno sepolti anche i due uomini più importanti della sua vita: Stanislao e Kostantin.
Nel corso della sua carriera Leonor Fini si dedicò a diversi campi dell’arte: pittura, incisione, scenografia e costumi per il teatro e per il cinema, design, illustrazione e scrittura. Malgrado la sua vicinanza al movimento surrealista, mantenne sempre una sua autonomia artistica creando un suo stile personale.

 I soggetti preferiti sono sempre stati le figure femminili, le immagini mitologiche, i gatti, le sfingi e animali misteriosi







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