Piccole lezioni d'italiano (3/10): I traslati

di Leo Spanu

In senso generale il traslato può essere definito come la tendenza a trasferire una parola da un significato ad un altro. Ad esempio dire "un guerriero è un leone" è come rappresentare con una sola immagine una serie di valori: il coraggio, la forza, la facoltà di incutere paura, caratteristiche appunto del  re degli animali. Ma vediamo  i significati dei vari traslati.

Metafora. Molto semplicemente esprime una cosa per mezzo di un vocabolo che indica un’altra cosa secondo una relazione di somiglianza. Alcuni proverbi rendono l’idea (?).
Chi pecora si fa il lupo la mangia.
Chi dorme non piglia pesci.
Una rondine non fa primavera. ( Si può sapere, per favore, cosa fa una rondine?)

Allegoria. E’ una metafora continuata. Quelle evangeliche sono chiamate parabole ( date a Cesare quel che è di Cesare e, se ve ne avanza, tenete pure il resto): quelle che contengono  verità morali si chiamano apologhi. ( Es: Pagare le tasse è un dovere civile ma se riesci ad evitarlo non fa male alla salute)

Similitudine. E’ una metafora dove tra la figura e il figurato appare la parola come. Esempi: bello come un angelo. ( Come complimento non è consolante perchè gli angeli, davanti, sono lisci come l'olio)

Ironia. Consiste nell’esprimere un pensiero contrario a ciò che le parole significano e si usa come critica bonaria di un comportamento. Se l’ironia diventa cattiva allora si chiama sarcasmo. Esempio: ascoltare il programma politico del presidente USA Trump fa bene alla digestione ( ironia); infatti fa cagare (sarcasmo). 

Metonimia. ( il nominare altrimenti) è un traslato col quale si indica una cosa per mezzo di un’altra che abbia con quella un rapporto di dipendenza o di concomitanza. Esistono vari tipi metonimie, ne citiamo alcune. Si esprime:
Il contenente per contenuto. Ho mangiato un piatto di riso  ( naturalmente si mangia il riso. Almeno spero)
Il contenuto per contenente. Cameriere, mi porti un cognac ( Mi porti un bicchiere di cognac)
Strumento per chi l’adopera. E’ una buona penna ( E’ un buon scrittore. Non si può dire di tanti, oggi)
L’autore per la sua opera: Il professore ha spiegato Dante ( cioè la Divina Commedia)

Sineddoche. ( dal  greco: comprensione) si fonda sopra una relazione di quantità. Anche in questo caso ci sono varie forme.
La parte per il tutto ( torno al mio tetto e non a casa mia)
Il tutto per la parte ( il mondo è sbagliato per dire che il mio vicino del piano di sopra mi butta le briciole in testa)
Il singolare per il plurale ( l’italiano è bravo invece che gli italiani sono bravi. In cosa siano bravi poi è difficile da capire)

L’iperbole.  ( dal greco: esagerazione). Qui si capisce subito il significato. L’onorevole Speranza  ex PD e oggi boh! è convinto che Matteo Renzi sia il re dei demoni. E’ chiaramente una esagerazione perché Renzi non è neppure nobile.
Racconta Carlo Porta in un suo sonetto che ci sono credenti che non credono a niente. Così uno continuava a insistere che era impossibile che, dopo la fine del mondo, tutti gli esseri viventi potessero stare, in carne e ossa, nella valle di Giosafatte. Riporto la risposta del poeta:  e io gli ho fatto vedere chiaro e patente/ che nella piccola valle delle mie culatte/ ci faccio stare tutto il mondo comodamente.

Litote. ( dal greco: semplicità) E’ sostanzialmente il contrario dell’iperbole anche se viene utilizzata in forma ironica. Così per non dire che uno è brutto si preferisce “ non è un Adone” o per stare nei nostri tempi “ non rassomiglia certo a Brad Pitt”.

Antonomasia. ( dal greco: contrapposizione del nome). Consiste nell’indicare una persona non col suo nome ma con la qualità o il difetto per il quale è famoso ( Divino poeta invece di Dante). A volte anche il luogo di nascita ( la tigre di Cremona per  la cantante Mina).

Eufemismo. ( dal greco: parola di significato buono)  Usare modi di dire che tendano ad attenuare quando non ad eliminare il senso di disgusto o di tristezza. Esempio definire un vespasiano come gabinetto di decenza . Ma anche definire l’onorevole Di Maio un politico è chiaramente un eufemismo ed una barzelletta.

Questa ( sempre di Carlo Porta) la voglio dedicare ai tanti moralisti travagliati che pieni di soldini lanciano i loro raglini al cielo.

A un contino bergamaschino che fa il bruschino contro i meneghini

Oh carino, beatino, mattino, spiritosino,
arcadino, poetino, contino,
pulcettino con la tossetina che in Parnasino
pieno d'estrino fa frin frin col chitarrino.

Pian pianino, bel bellino, che il troppo fuochino
non ti scaldi il piscino, contino, ciccino,
prego per mammina, per pappino,
per tutti i bortolini bergamaschini.

Ti prego per l'acquina della fontanina
che lava il mostaccino di Doridina
sul poggino verdino, freschino, gingino.

Infine ti prego per il cadreghino
dove fai sedutina a fare cacchina
e a fare versini da tutti e due buchini.

NOTE.
Purtroppo le traduzioni non rendono mai bene, basta pensare che " cadreghino" è la versione italiana di " cardeghin o cardeghin del boeucc" una piccola sedia col buco per far andar di corpo i bambini.

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