Bellezze in bicicletta

di Leo Spanu

Bellezze in bicicletta è un film del 1951 che, all'epoca ebbe uno straordinario successo, grazie  alle attrici Delia Scala e Silvana Pampanini ( la bionda e la bruna). La seconda, scomparsa di recente, era la tipica attrice "maggiorata" come andava di moda in quegli anni. L'Italia del dopoguerra aveva bisogno di sognare, non solo di cercare un nuovo benessere economico dopo tanta povertà. Silvana Pampanini,  Sofia Loren, Gina Lollobrigida, Silvana Mangano, erano tutte donne che ti facevano gridare: evviva l'abbondanza. La Pampanini, secondo una leggenda metropolitana, fu l'ispiratrice della canzone Malafemmena autore Totò ( Antonio de Curtis) che per l'attrice aveva preso una vera e propria cotta. Ma non era certo l'unico.
Nel film l'attrice cantava una famosa canzone popolare Bellezze in bicicletta:

Ma dove vai bellezza in bicicletta,
così di fretta pedalando con ardor.
Le gambe snelle, tornite e belle,
m'hanno già messo la passione dentro il cuor.
In effetti le ( belle) gambe delle due attici che si scoprivano con la pedalata erano un inno alla gioia da commuovere Beethoven oltre a milioni di uomini italiani.

Ma la vera " bellezza  in bicicletta" era un'altra donna, piccola e robusta con i cappelli neri a caschetto: Alfonsina Strada, un'atleta dimenticata troppo in fretta, Alfonsina Morini ( 1891-1959) era una ciclista che, col cognome Strada preso dal marito, nel 1924 prese parte, unica donna, al Giro d'Italia, con campioni come Girardengo.
In realtà Alfonsina aveva cominciato a gareggiare con gli uomini nel 1917, nel giro di Lombardia, l'unica gara non cancellata dalla Grande Guerra. Arrivò ultima, un'ora e mezzo dopo il vincitore.
La partecipazione al giro d'Italia fu un fatto casuale, c'erano pochi concorrenti e Alfonsina venne accettata per far numero.
3613 km divisi in dodici tappe. La partenza è quasi sempre a notte fonda. Novanta sono i partecipanti lei non viene notata da nessuno ma quando il giro attraversa l'Emilia Romagna ( sua terra d'origine da cui era fuggita perchè una donna ciclista faceva scandalo) spuntano i primi tifosi ad incitarla. In trenta solo finiscono la gara più tre fuori tempo massimo; Alfonsina è tra questi. Per lei applausi e fiori.
La ragazza non riuscirà più ad iscriversi al Giro.
Alfonsina è costretta  ad emigrare all'estero ( Francia, Spagna).  Parteciperà a varie gare femminili, stabilirà un record mondiale. Si esibirà anche nei circhi. La sua ultima gara è a Milano, dove ha aperto un'officina, nel 1956. Nessuno ormai la conosce più, racconta triste e delusa alla portinaia quando rientra a casa.
Ancora una gara, ancora una pedalata ma il cuore non regge più. Cade e muore mentre mentre la portano all'ospedale.
Così finisce la storia di una ragazza con una grande passione per la bicicletta. Nata a Bologna da una coppia di braccianti analfabeti, seconda di dieci figli, cresce in un ambiente ricco solo di miseria e di malattie. Quando a dieci anni il padre le regala una bicicletta al limite della rottamazione, Alfonsina l'aggiusta a da lì comincia la sua straordinaria avventura. A quattordici anni ha già partecipato a varie gare anche se di nascosto dai genitori, a sedici si trasferisce a Torino dove il ciclismo femminile è una realtà. Poi ancora a Milano inseguendo il suo sogno come solo le persone con un grande cuore possono fare.
E vai Alfonsina!
Tra i grandi come Girardengo, Binda, Coppi, Bartali e Pantani c'è un posto riservato a te.

Siamo in tanti ad amare la bicicletta. Ho voluto raccogliere alcune immagini che artisti di tutto il mondo hanno dedicato a questa straordinaria invenzione dell'uomo, La bicicletta non è solo una macchina: è una metafora della vita. Se volete potete affrontare la vostra  andando a piedi, va benissimo! Ma se decidete di salire su una bicicletta, allora pedalate.

Craig Davison. GB

Didier Lourenco (1968) Spagna

Francesco Nesi. Italia

Gustavo Rosa (1946) Brasile

Hans Leijrzapf (1951) Olanda

Henry Fantazos. Polonia

Jane Whiting (1948) USA

Oleg Tchoubakov (1969) Bielorussia

Carlotta. Castelnovi. Italia

Normanno Soscia (1938) Italia

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