Facce elettorali (R)

Rivedendo vecchi articoli, ho recuperato questo che mi sembra non aver perso di attualità. E' vero, questa volta si tratta  di elezioni politiche ma non mi sembra sia cambiato molto nelle abitudini ed anche nelle facce. Sto rivedendo personaggi che credevo scomparsi dalla scena politica, anzi proprio morti. Oggi Ciriaco De Mita, quello che la buonanima dell'avvocato  definiva " un intellettuale della Magna Grecia" dove Magna Grecia significava " dei miei stivali", compie 90 anni. Auguri. Spero non sia candidato; in Italia abbiamo bisogno di intellettuali ma  diversi da lui, Ci basta che conoscano i congiuntivi, le regole della democrazia e che non sparino balle. Illusione, dolce chimera sei tu. 

Facce elettorali

di Leo Spanu

Anche quest’anno è arrivato il Carnevale insieme alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale della Sardegna. Un ulteriore elemento di confusione per chi come me,avendo molti anni sulle spalle, comincia a lanciare qualche sguardo sull’altro mondo e finisce col distrarsi sulle cose di questo. Così le lunghe sequenze di volti che fioriscono ( con un curioso  anticipo di primavera) sui viali periferici delle nostre cittadine mi sembrano una stravagante collezione di mascherine del carnevale. Come un attento spettatore  in visita ad una Galleria d’Arte, esamino i “quadri” appesi alla ricerca di una sensazione, una reminescenza, un messaggio da recepire. Tabula rasa nella mente ed una sgradevole sensazione di  già visto. Infatti quello lo conosco! E’ Arlecchino. 

Le pezze di diverso colore dell’abito (e degli ideali) sono cento come i tanti partiti in cui ha militato. Un tempo, molti viaggiatori, riempivano le loro valige di adesivi, uno per ogni posto visitato, come testimonianza di una vita ricca di esperienze. Oggi abbiamo i viaggiatori della politica, sempre sul piede di partenza e sempre col biglietto da obliterare in mano. Chissà dove arrivano se mai arrivano.
C’è anche Pulcinella. 
Il bianco candido del costume nasconde una vita di stenti e di miseria culturale. Un professionista del bisogno, dell’accattonaggio politico, del contributo sociale perché, come diceva Totò: La mia fame è atavica, vengo da una dinastia di morti di fame. Una fame che nessuna ricchezza riesce  mai a soddisfare.
Così la “galleria” è piena di Pulcinella. Chi tiene famiglia, chi cerca una sistemazione comoda, chi cerca soldi facili. Bocche fameliche appena celate da un sorriso di complicità e uno sguardo tra l’imbambolato e il triste per guadagnare la tua simpatia.  Foto ritoccate con volti vivi come manichini in vetrina e gigantografie di alieni che ti scrutano dall’alto. Invece quel candidato con un’imponente pappagorgia mi ricorda il dottor Ballanzone.  
Con quell’aria seriosa (e presuntuosa) sarà senz’altro un esperto di Sanità. Uno strano paese il nostro. Ci sono medici che per diagnosticarti un raffreddore ti fanno fare mille esami, dalle urine alla gravidanza, e tu hai bel dire che, essendo un maschietto, le probabilità di rimanere “incinto” sono pochine. In compenso ci sono “nani e ballerine”  che dirigono le aziende sanitarie con effetti devastanti sulle finanze pubbliche, idraulici che studiano nuove cure per il cancro e politici che assumono il personale  basandosi sul criterio che i parenti e gli amici  conoscono la differenza tra un’aspirina e una supposta (sono due cavità diverse, mi pare). Quella giovane carina con l’espressione da “sarò famosa se mi vendo bene” mi ricorda Colombina. 
Furba, intrigante, a volte anche fascinosa ma pur sempre una servetta. Una pennellata di bellezza e di giovinezza per ingentilire quelle che sembrano più liste di disoccupati che di candidati. La quota rosa viene spalmata, con percentuali ben calibrate, sopra una torta ormai indigesta. Altre maschere passano davanti ai miei occhi, da Truffaldino ( tipica maschera italiana dalle molteplici attività, con “poveri” proprietari di centinaia di appartamenti e ciechi totali con  patente di guida e porto d’armi ) a Gianduia
che , dolce nel nome, ha anche nobili aspirazioni. Impegnato nel sociale, fa opere di carità, aiuta i bisognosi e regala caramelle ai bambini. Naturalmente col contributo dello Stato. Una partita di giro di cui non si conoscono i conti e il bilancio. Così ti capita di vedere il presidente dell’Associazione di Benemerita Assistenza del Pinco Pallino, di incerta professione, girare con una macchina da centomila euro.  Chiude la mia breve escursione di facce “facciose” (come direbbe Charlie Brown) il candidato Pantalone.
Storicamente era un vecchio vizioso che insidiava le giovani donne. Però era ricco e pagava sempre tutto. Certo che una volta erano tempi brutti. Oggi invece!


Pubblicato sul Corriere Turritano nr. 2 del 6/2/2014

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