di Leo Spanu (giugno 2017) Il Novecento si apre con il Crepuscolarismo, corrente che ha il maggior rappresentante in Guido Gozzano (1883-1916) morto in giovane età. Si tratta di un genere di poesia piuttosto melanconica per non dire "menagrama" perché, come scrive Corrado Govoni (1884-1965): Ho sempre amato le cose tristi…. I canti d’amore cantati dai vecchi nello osterie, le preghiere delle suore, i mendichi pittorescamente stracciati e malati, i convalescenti, gli autunni melanconici pieni di addii….. le chiese dove piangono indifferentemente i ceri, le rose che si sfogliano sugli altarini….tutte le cose tristi della religione, le cose tristi dell’amore, le cose tristi del lavoro, le cose tristi della miseria. Che allegria! Ma anche Gozzano non scherza: non amo che le rose che non colsi . Questo a proposito di una cocotte conosciuta quando era ancora troppo giovane. I...