Cartoline e dintorni (13)

 Lucca 1984

1920 ca. Stampa

L' occasione fu uno dei tanti corsi di studio per tecnici e amministratori. Era la prima volta che andavo a Lucca. Ne fui affascinato ma è normale per uno che adora la Toscana. 
Legai subito con un gruppo di persone di ambo i sessi. L'incontro fu un momento magico: persone diverse per età, provenienza geografica e sociale. Nacque un'amicizia che durò tre giorni, e per sempre nella memoria.
Con qualcuno di loro mi sono rivisto anche in seguito, poi il tempo e le distanze hanno relegato quei giorni negli archivi della memoria.
Ma non importa, ognuno di noi, anche il più distratto è rimasto segnato da quel momento. Forse era una fuga dalla noia quotidiana, un attimo di fantasia rubato ad un sogno di passaggio, forse gli ultimi fuochi di una giovinezza che lasciava il passo ad una maturità saggia e conformista. Un colpo di fortuna ci aveva regalato l'attimo fuggente, l'amicizia, la poesia.
Poi siamo tornati alla vita di tutti i giorni. Addio e buona fortuna a tutti.

Ho scritto dei versi su quell'incontro: I ragazzi della città del silenzio.

La sera, dopo cena, visti i titoli dei film in programmazione (Sotto, sotto; Il capriccio di Barbara; La gatta in calore; Attenzione alla puttana santa) il cinema fu scartato all'unanimità. Al nostro gruppetto si aggiunsero alcuni ragazzi e ragazze del Nord. I "sudisti" furono allontanati perchè non avevano la mentalità giusta.
Il locale "Don Chisciotte" era una decina di metri sotto il piano stradale, in un vecchio palazzo patrizio.
Si scendeva per una scala ripida in uno scantinato di quattro- cinque camere comunicanti con archi a tutto sesto e pietra a vista. L'ambiente non aveva niente di spagnolo, era arredato con strumenti di tortura del medio evo, ed era illuminato da fasci di luce rossa che facevano sembrare i presenti tanti zombi inseguiti dai seguaci di Dracula.
C'erano alcune coppie di giovani, per la verità annoiati e un gruppo di turisti, età "anta" in cerca di emozioni. Il nostro arrivo fu un avvenimento da segnalare nella storia del locale. Quando alle quattro di mattina ci buttarono fuori, i ragazzi, i turisti ed anche il personale ci salutarono con entusiasmo.
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Durante le lezioni molti prendevano appunti. Io, nei momenti di noia insopportabile, 
mi divertivo a fare le caricature dei docenti. Questi sono due esempi.


    
Quaderni della memoria   

I ragazzi della città del silenzio (Lucca 1984)

1
Ti porterò in una città perduta nel silenzio
per ascoltare le voci di amici in allegria.
Ti porterò in una città ai confini della nostalgia
per rubare un sogno e andare via.

2
Non sarò il poeta che può cantare i tuoi silenzi
nè mattino che dia colore ai tuoi pensieri
ma aspetterò.
Aspetterò che questa città umida di pioggia
cancelli le ombre del tuo viso
e vedrai, per sciogliere il dolore
basterà un sorriso.

3
Mi turba e mi confonde questa musica
che urla in un cielo troppo basso per volare.
E tu che danzi come un sogno
che non racconterò a nessuno.

4
Se questa notte
che profuma della tua pelle
non fosse vera
l'avrei creata io col desiderio
che spoglia i tuoi fianchi
e ti riveste di emozioni che non sai.
L'avrei riempita poi col vino e le canzoni
perchè questa notte è un gioco
che ha il sapore di te.

5
E ce ne andammo agli Uffizi
a vedere la Primavera dentro un cornice
perchè non sapevamo spendere
la fantasia scoperta in quella vetrina
di parole inventate e di risate.
Non sapevamo di spendere
la nostra primavera.

6
Anche l'ultimo treno è andato
e si porta via tutte le ore e le lacrime
della nostra allegria.
Nuove occasioni porterà la notte
Solo il mio cuore è un treno
che non parte più.

7
Così rimango chiuso
tra giorni e silenzi che feriscono
e gli altri intorno a far rumore.
Ma io ho inventato mille favole da raccontare
su quell'attimo incredibile
che ti ho visto bella.
E il sole rideva nei tuoi occhi.



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