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Visualizzazione dei post da agosto, 2024

Niente di nuovo a Perulandia (Sorso)

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 di Leo Spanu Quando Annibale (noto come Remo la Barca) decise di andare a Canne (non a farsele: Canne è un'amena cittadina pugliese mentre Cannes si trova in Francia) non c'era nessuna balena disponibile al trasferimento perchè l'ultima balena s'era arenata a Marina di Sorso e viaggiare in nave o in aereo per venire in Sardegna costa quanto un mutuo. E poi i sennoresi (abitano a seicento metri da Sorso, come cugini di campagna), notori ed abili commercianti, con le costole dell'animale avevano costruito stecche per gli ombrelloni che avevano venduto sulle spiagge private della Costa Smeralda dove poveri miliardari espongono da sempre piselli mosci e tette del tempo che fu. Qualcuno (sempre sennorese) usò le ossa per fare stecche per i reggiseni (minimo quinta misura), quelli che i cinesi vendono il venerdì nel mercatino di viale Dessì. Gli avanzi dell'animale furono regalati ad un noto giornalista televisivo che ci fece una trasmissione che faceva cagare più de

Mi avete rotto l'italiano (R)

 di Leo Spanu Fine agosto e si riprende "il lavoro"  (almeno io) perchè la Rai farà repliche da qui all'eternità,  tra censure del genere Miniculpop con giornalisti tanto lecchini da consumare la fabbrica della Nutella e gente incompetente che sa f are solo programmi per cretini eternamente a bocca aperta. A noi ultimi (ma accettiamo anche i penultimi) sognatori non rimane che un grido di dolore: arridatece il quartetto Cetra e Renzo Arbore. Ultimo (ma primo per priorità e carità di patria) avanzo  delle mie repliche. (Comunque non è detto che non riprenda il vizio). Mi avete rotto l’italiano (2017) Mi avete rotto l'italiano con tutto questo inglese del katz. Ecco, non riesco più ad essere volgare in italiano. Mi avete rovinato anche l’appetito col punch (bevanda al gusto di arancia nota come aranciata), il breakfast (colazione, ma io che prendo solo un caffè devo dire cofèe-brea k , pausa caffè. Se il caffè è ristretto si può dire menopausa), il lunch (pranzo

Altre storie (R)

 di Leo Spanu 2017 Tutti i colori della tua solitudine Rivesti di colori la tua solitudine perchè io possa vedere le parole che non sai dirmi perchè io riesca a leggere i tuoi silenzi. Raccontami tutti i colori della tua solitudine perchè io amo ogni immagine di te: il bianco della tua pelle nuda illuminata dalla luna il giallo maturo dei tuoi capelli che si muovono al vento dell'estate il rosso della tua allegria quando hai voglia di cantare e ballare l'azzurro delle tue illusioni quando cerchi il cielo dietro le nuvole il verde degli spazi liberi appena fuori di questa stanza il rosa delle guance nelle tue foto di bambina il nero della tua paura quando pensi di avermi perduto per sempre. Io ti stringerò forte tra le braccia e insieme vinceremo la noia  il tempo. I tuoi occhi Vorrei perdermi in fondo ai tuoi occhi per trovare riparo nel buio di tuoi occhi. Vorrei essere giorno per scoprire il sole nei tuoi occhi vorrei essere notte per confondermi con l'ombra dei tuoi occ

Donne e bambini (R)

 di Leo Spanu 2017 Bambini Dove vanno a giocare i bambini quando muoiono bambini? La morte non li vuole fa un altro mestiere. Lei raccoglie solo i dolori alla fine della nostra storia alla fine di ogni storia. Ma i bambini non hanno storia e lei non può tenerli tra le braccia come una madre pietosa. Sono acqua che scivola tra le dita sono vento che soffia tra i capelli sono il suono di una ninna nanna una voce che accarezza il sonno. No, i bambini non possono morire. I bambini giocano mentre dormono e ridono e sorridono. Compianto per Nicolina Occhi che non guardano più perchè non possono sopportare il dolore. Occhi spenti, senza una luce per accendere una speranza senza un filo d'oro per illuminare il giorno. Occhi neri per nascondere il male intorno e dentro di noi. Ed io che non so chiederti scusa per tutto l'amore rubato per tutte le donne offese e uccise umiliate e violate dalle nostre parole.

La valigia

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 di Leo Spanu Navigando nella rete, pochi minuti fa, ho trovato questa immagine.  Anni fa avevo fatto un disegno per accompagnare i pochi versi che avevo scritto per la scomparsa di mio padre. Sono passati 39 anni ma  ci sono ricordi  sempre vivi. Dormono in qualche angolo dalla memoria ma basta un niente per risvegliarli. Così questa immagine mi fatto tornare indietro nel tempo e nel dolore. Allora sono andato a rivedermi il disegno e le parole di ieri. Se ne andò  in silenzio così come aveva attraversato la vita. In punta di piedi per non disturbare.

La bellezza (R)

di Leo Spanu (2017) La bellezza Se fossi un poeta ti avrei guardato come la fine di un viaggio se fossi un poeta ti avrei cantato con rabbia ed allegria se fossi un uomo senza memoria mi giocherei quel che resta della mia vita in una mano sola se fossi un uomo senza storia oggi non sarei qui a riempire i fogli di suoni e di parole. Dio non c'è L'ho scritto sui muri  per non dimenticare. L'ho cercato in queste stanze d'ospedale negli occhi stanchi di malati senza speranza, nei loro lamenti, nel loro pianto. Si, Dio c'è ma non è mai entrato nel nostro dolore. Trasloco Portate pure via le mie matite colorate le fotografie dei miei amici i miei sogni di ieri. Portate pure via i libri che non ho letto le poesie che non ho scritto ma lasciatemi il ricordo di lei lasciatemi il suo sorriso. Scatole Ho messo tutte le mie scatole in fila come soldati che stanno per partire come soldati che stanno per morire. Tutte le mie scatole dove avevo nascosto i miei giorni più belli. Le

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (R)

 di Leo Spanu Risposta dell'editore (in data 26 giugno, guarda coincidenza) dopo aver ricevuto il manoscritto del romanzo "L'uomo che spiava la morte". " L'opera ci è piaciuta. La prosa è efficace e il romanzo non dà respiro e tiene il lettore incollato alla suspence: si ha continuamente la sensazione di voler girare pagina per sapere come la trama si sviluppa. Anche la struttura molto frammentata è un punto a favore dell'immersività: la stesura è credibile e le descrizioni sono precise ed efficienti, proprio come i pensieri, senza perdersi in inutili lirismi. Se lei è d'accordo avremmo previsto di fare uscire il libro entro novembre per averlo disponibile per la Fiera di Roma e presentarlo tra le nostre novità." Quindi a tempo debito scriverò del romanzo ora voglio solo dire che questo nuovo romanzo si apre e si chiude con la citazione di questa poesia di Cesare Pavese. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (2016) E’ una delle ultime poesie scrit

Riflessioni e flessioni sulla democrazia (R)

 di Leo Spanu Ecco un articolo che mi fa venire la tentazione di aggiornare ad oggi ma  perchè poi, cosa è cambiato in questi ultimi sette anni a parte il fatto che io sono più vecchio? Forse  mi conveniva andare in Tibet con Brad Pitt Riflessioni e flessioni sulla democrazia (Gennaio 2017) Repetita iuvant (Le cose ripetute aiutano). Io invece odio ripetere le stesse cose perchè le parole sono inutili quando chi non vuol sentire fa il sordo. In democrazia ogni voto vale uno, certo. Un concetto difficile da capire fino a quando il compianto Marchese del Grillo disse: Io (uno) so’ io e voi (tutti) siete un cazzo ! In tempi moderni un altro Grillo (Beppe) non marchese ma comico ha ripreso il sofisma adeguandolo alla nuova stagione: Io continuo ad essere io (uno) e voi (tutti) fate quello che dico io . Sono d’accordo, niente è meglio di una democratica dittatura dove comanda uno solo.  Anche perché il voto di un genio ha (purtroppo) lo stesso valore e lo stesso peso  del voto di un c

Oggi parliamo solo di me (R)

 di Leo Spanu  Oggi parliamo solo di me (maggio 2019) Via libera alla mia vanità, tenuta sempre sotto controllo    perché sono sempre stato convinto che la mia vita privata importi agli altri quanto quella degli altri importa a me: meno di  niente. Invece   probabilmente mi  sbaglio. Oggi l’esibizione dei fatti nostri è diventato un grosso affare per i gestori di social (ma anche di televisioni e di giornali di gossip) perché il mondo è pieno di guardoni assatanati. Ormai siamo passati a scrutare il lato B dell’esistenza. In un tempo preistorico della mia vita ho fatto l’infermiere, quindi ho siringato sederi di ogni forma e colore. Ho visto tanti di quei culi che pensavo mi sarebbero bastati per il resto della mia vita. Invece continuo a sbagliare, siamo  tutti impegnati  a portare alla luce del sole parti oscurate da sempre perchè   di dubbia nobiltà.  In parole povere   a mostrar (non solo al mare) le chiappe: chiare, scure, rifatte, sode, mollicce, ballonzolanti, straripanti, div

Soldato blu (R)

 di Leo Spanu La cosa che più mi disturba è leggere, a distanza di anni, i miei articoli e scoprire che, cambiando al limite qualche nome, potrebbero essere scritti oggi e probabilmente anche domani. Ma davvero non riusciamo a migliorare questo cesso di mondo malgrado la tecnologia sempre più avanzata e le nuove conoscenze? C'è una crescita di ignoranza, di malafede, di crudeltà e di stupidità che bisogna andare molto indietro nella storia dell'umanità per trovare civiltà così miserabili. Questo articolo del novembre 2016 sembra la fotografia di un ordinaria giornata di follia di oggi. Infatti le annotazioni in corsivo sono di oggi. Soldato blu Sto guardando al telegiornale un servizio sulla Siria di oggi ( si può sostituire Siria con Palestina ). Per una strana associazione d'idee mi è tornato alla mente un film bello e triste del 1970: Soldato blu . E' il racconto romanzato di un fatto storico, a Sand Creek (nel 1864) un reparto di cavalleria dell'esercito degli

In memoria di Antonio Salis

 di Leo Spanu Sono passati cinque anni dalla morte di Antonio Salis  ma io me ne sono ricordato solo ora. Troppi amici e conoscenti sono scomparsi in questi ultimi anni: il tempo si è portato via troppe persone e memorie. A volte mi sento come un sopravvissuto. Questo articolo lo scrissi allora. Lo ripropongo perchè Antonio Salis era una persona che meriterebbe di essere ricordata dalla nostra comunità. Ma, come lamento da sempre, Sorso è una città senza storia perchè non ha memoria della sua cultura e dei suoi figli migliori. Antonio Salis (31 luglio 2019) Ho conosciuto Antonio a metà degli anni70 per la comune militanza nel partito socialista. Non fu amicizia a prima vista: Antonio è stato sempre un uomo molto riservato ed anch’io non ha mai avuto un carattere espansivo. Nel 1975, con la giunta guidata dal democristiano Giuseppe Carta, assunse l’incarico di assessore all’Urbanistica; erano i tempi dei tentativi dell’assalto alla costa di Sorso. Due anni e fu subito crisi. L’onestà

Alfabestiario (R)

Leo Spanu All'inizio della mia carriera di giornalista (diventato in seguito blogger) oltre ad articoli seri di storia e cronaca scrivevo degli scherzi satirici che a volte pubblicavo sul Corriere Turritano. Nessuno mi ha mai mandato a quel paese, almeno che io sappia, per cui immagino che piacessero. De gustibus: comunque ecco una selezione (con note di oggi in corsivo) ALFABESTIARIO (2015-2017) A  (1) come Anno . Impegni solenni per il 2015: avere fiducia nei nostri rappresentanti della politica e delle istituzioni e pagare senza imprecare come uno scaricatore di porto: ABBANOA, ADDIZIONALE COMUNALE, PROVINCIALE, REGIONALE, BOLLO AUTO, ENEL, ICE, IGE, INAIL, INPS, IMU, IRAP, IRPEF, IRPEG, IVA, LOCALTAX, RAI, RC, SERVICETAX, SSN, TARES, TARI, TASER, TASI, TARSU, TELECOM, TIA, TRISE, TUC e le future CICACICA e BIMBUMBAM. Se mi avanza un centesimo lo gioco al lotto. (Continuo a pagare ma non gioco più al lotto) A (2) come  Alalà. Veniva subito dopo eia, eia. Era il linguaggio d

La gallina non è un animale intelligente (R)

 di Leo Spanu La gallina non è un animale intelligente (2017) Così cantavano Cochi e Renato spiegando che “ lo si capisce da come guarda la gente”. Io posso confermare per esperienza diretta che, effettivamente, la gallina non è un animale intelligente.  Correva l'anno 1954 e Treviso era una città tranquilla e sonnolenta, la maggior parte dei dipendenti   pubblici era di provenienza meridionale ma ancora non esisteva la lega a seminare razzismo becero: c’era solo qualche isolato imbecille. Le “cortesie” dei funzionari venivano ricambiate con qualche piccolo regalo, in genere prodotti della fertile campagna trevigiana;  un chilo di patate (molto gradite), una busta di pomodori, un cespo di radicchio non erano considerati corruzione all’epoca, la vita era più semplice   e la gente   più onesta. Dicevo prima di omaggi con prodotti agricoli ma, a volte, anche altro.  Una volta portarono a mio padre una gallina. Viva. Mio padre proclamò solennemente che il compito dell’uomo era quello

Oh che bel cappello...(R)

 di Leo Spanu Il bello di rileggere vecchi articoli (regolarmente pubblicati sul mio blog) è che sono un integrazione alla memoria che ogni tanto perde qualche colpo. Ad esempio l'altro giorno stavo per entrare dal tabacchino poi mi sono ricordato che ho smesso di fumare quasi dieci anni fa. Oh che bel cappello… (2016) Quando ero giovane mi piaceva andare a teatro, naturalmente in loggione visto che i miei mezzi finanziari non mi permettevano posti nei palchi o in platea. A volte ci si annoiava mentre si aspettava l’inizio dello spettacolo; infatti per trovare un posto decente in piccionaia (leggi loggione) bisognava presentarsi un paio d’ore prima   dell’inizio con fila lunga che neanche i pensionati alle poste il giorno della pensione.  A volte, per riempire i tempi dell’attesa si dava un’occhiata verso il mondo di basso dove i ricchi rappresentanti della nuova industria bresciana potevano appoggiare le loro riverite chiappe sui velluti delle poltrone color rosso granato. Noi i

A me mi piace il mare (R)

 di Leo Spanu Oggi  Ferragosto, una vita che non vado al mare. Eppure è lì, a quattro chilometri da casa, eppure una volta mi piaceva, mi tuffavo nell'acqua fresca e scendevo a cercare patelle e ricci tra Sorso e Castelsardo. Oggi fra la vecchiaia (mia) e l'inquinamento del mare (non è colpa mia) ho la pelle come una cartina al tornasole. Però:   A me mi piace il mare (agosto 2016) A me mi piace il mare. Effettivamente. Come direbbero Cochi e Renato , ma non sopporto la sabbia farinosa  e neppure la farina sabbiosa che finiscono sempre osa come piace ai matusalemme dell’Accademia della Crusca  che vanno in brodo di giuggiole ogni volta che una maestra furbetta scopre bambini e fiori petolosi. Preferisco l’Accademia delle pentole, dei tegami  e dei cucchiai con paletta e colino che l’acqua cola e mi bagna i piedi, le rose, i tuberi e le tuberose.  E non mi piace neppure la spiaggia di Stintino dove l’ultima volta che ci sono stato un americano di Roma si è seduto sul mio asc

La meglio gioventù (R)

 di Leo Spanu La meglio gioventù (2016) Un poco ubriachi cantano, alla mattina presto, coi fazzoletti rossi stretti intorno alla gola, poi comandano rauchi quattro litri di vino e caffè per le ragazze, che ormai tacciono piangendo. Venite, treni, caricate questi giovani che cantano coi loro blusoni inglesi e le magliette bianche. Venite, treni, portate lontano la gioventù a cercare per il mondo ciò che qui è perduto. Portate, treni, per il mondo a non ridere mai più, questi allegri ragazzi scacciati dal paese. Questa poesia scritta da Pier Paolo Pasolini nel 1954 racconta dello stato d’animo di un gruppo di ragazzi in procinto di partire per l’estero in cerca di lavoro ma , come spesso capita ai poeti, ai veri poeti, le loro parole vanno oltre il fatto contingente che le ha ispirate e finiscono col diventare un messaggio universale pieno di significati diversi e di emozioni   che vivono nel tempo. Ho riletto questi versi, dopo tanti anni, sulla spinta di una no

La mia piccola bottega degli orrori (R)

 di Leo Spanu Oggi è l'ultimo giorno delle Olimpiadi di Parigi. A mente fredda, in seguito, esprimerò la mia opinione (anche se non interessa a nessuno) per il momento mi limito a dire ai nostri cugini francesi: bravi.  Nel frattempo vi ripropongo un mio vecchio articolo che parla anche di Olimpiadi. Lo ripropongo senza commenti. Talvolta il silenzio è d'obbligo. La mia piccola bottega degli orrori  (giugno 2016) In questa piovosa domenica di giugno la mia piccola città è tristemente deserta. Tutti in casa? No tutti a riempire   gli iper-mega-supermercati della zona. Si passeggia, si chiacchera, si incontrano gli amici e magari ci scappa pure una pizzetta al taglio dalla grande M ( non voglio fare anch'io pubblicità a questi spacciatori di spazzatura!). In questi paradisi dei tempi moderni c’è l’aria condizionata: d’inverno ti ustiona e d’estate ti congela ma vuoi mettere tutte le meraviglie esposte sui banche e sugli scaffali. Venghino signori, vi regaliamo sogni con lo

Amor ch'a nullo amato amor perdona (R)

  Amor ch’a nullo amato amor perdona (2016) di Leo Spanu Usare un verso di Dante ( Si! L’autore è Dante Alighieri e non Antonello Venditti o Jovanotti) per fare autopromozione è un atto di estrema presunzione ma noi “ presuntuosi “ abbiamo talvolta questi momenti di genialità. Del resto se devo parlare d’amore perché non scomodare il più grande dei poeti?  Quindi fatti i dovuti confronti, adesso scendiamo a valle e parliamo di cose minori. Con l’articolo pubblicato il 5 c.m.  ho scritto di una famosa poesia di Jacques Prevert   Quest’amore .   Il t ema  è stato ripreso in un altro mio articolo del 7 c.m.:  Quest’amore   dove Roberto Lerici   “riscriveva” la poesia per Gigi Proietti. L'articolo  di oggi presenta   un’altra versione di quest’amore .  Quest’amore è       Così leggero che puoi sollevarlo con un dito       Così soffice che ci puoi dormire sopra come in un letto       Così alto che devi metterti in punta di piedi per raccogliere un bacio       Così basso ch

Questo amore: Lerici-Proietti( R)

 di Leo Spanu Roberto Lerici (1931- 1992) editore, commediografo, sceneggiatore, scrittore e autore televisivo, nel 1978 scrisse questa poesia per l'attore Luigi Proietti ( 1940-2020). Il testo si ispira chiaramente alla famosa poesia di Jacques Prevert ma la composizione di Lerici è, a mio parere, decisamente superiore. 2016 Quest'amore Quest'amore, quest'amore, quest'amore. Quest'amore malato, denutrito,  fatto di parole smozzicate;  quest'amore usato, digerito. buttato in pasto ad un popolo ignorante come fosse una cosa interessante;  quest'amore corrotto dalla noia dai grandi amatori della storia masticato da cento letterati, vomitato da principi prelati;  quest'amore che accoglie, che perdona, fatto per gente dalla bocca buona, è un amore di fradicia letizia, che assolve tutto, anche l'ingiustizia; quest0amore sciancato, deficiente, sbattuto sulla faccia della gente come l'osso al cane disperato; quest'amore scarnito, rosicchiato, 

Una volta, c'era anche la poesia (R)

Una volta, c’era anche la poesia (2015) di Leo Spanu Una volta, quando ero studente, tra noi ragazzi qualche volta si parlava anche di poesia. Può sembrare una stravaganza o una posa ma in realtà anche la poesia aveva un suo ruolo, magari minimale, nella vita quotidiana dei ragazzi degli anni 60. Certo, prima c‘erano l’amore,   la musica, lo sport, il divertimento e tanto altro ancora. Ma c’erano pure la letteratura e la poesia.   Scrittori e poeti non erano solo materia scolastica. P.S. Se l'articolo vi sembra lungo, lasciate perdere, non leggete. La poesia non fa per voi. Uno dei poeti   più amati dai giovani era Jacques Prevert (1900-1977), un poeta sopravvalutato ma piacevole. Una delle composizioni più note era “ Quest’amore ”. Alcuni versi   Questo amore  Così violento  Così fragile Così tenero  Così disperato   Questo amore  Bello come il giorno  E cattivo come il tempo  Quando il tempo è cattivo  Questo amore così vero Questo amore così bello Così felice   Così gaio

Poesia francese (R)

di Leo Spanu Visto che siamo in periodo di Olimpiadi a Parigi, un modesto omaggio alla Francia anche perchè con le stronzate che ho sentito su presunte ultime cene (non pagate come in Albania?) e  gioconde rubate, vorrei ricordare ai nostri politicanti e giornalisti che non appartengono alla categoria dell' homo sapien s ma probabilmente a quella dell' homo insipiens che la Francia è un paese di grande cultura (anche se i francesi sono antipatici perchè se la tirano troppo).   Poesia francese (2023) Al liceo la mia insegnante di francese era un donnone privo di ogni senso dell’ironia. Già piuttosto avanti negli anni, aveva un criterio numerico di giudizio fuori della norma. Infatti lei oltre ai tradizionali dallo zero al dieci, aveva aggiunto un voto in più: inclassificabile. Non ho mai capito come facesse a sommare inclassificabile con un qualsiasi voto e poi dividere per due e ottenere una   media. Comunque aveva una concezione dantesca degli studenti e   amava solo quelli