Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (R)
di Leo Spanu
Risposta dell'editore (in data 26 giugno, guarda coincidenza) dopo aver ricevuto il manoscritto del romanzo "L'uomo che spiava la morte".
" L'opera ci è piaciuta. La prosa è efficace e il romanzo non dà respiro e tiene il lettore incollato alla suspence: si ha continuamente la sensazione di voler girare pagina per sapere come la trama si sviluppa. Anche la struttura molto frammentata è un punto a favore dell'immersività: la stesura è credibile e le descrizioni sono precise ed efficienti, proprio come i pensieri, senza perdersi in inutili lirismi. Se lei è d'accordo avremmo previsto di fare uscire il libro entro novembre per averlo disponibile per la Fiera di Roma e presentarlo tra le nostre novità."
Quindi a tempo debito scriverò del romanzo ora voglio solo dire che questo nuovo romanzo si apre e si chiude con la citazione di questa poesia di Cesare Pavese.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (2016)
E’ una delle ultime poesie scritta da Cesare Pavese ed è dedicata alla donna che amava l’attrice americana Costance Dowling. Fu un amore infelice e lo scrittore si suicidò giovane nel 1950 (era nato nel 1908) poco dopo esser stato lasciato dall'amante e, forse, l’abbandono fu la causa della morte dello scrittore. Anche Costance morì giovane nel 1969 a soli quarantanove anni (era nata nel 1920) per un attacco cardiaco. Qualcuno disse che anche il suo era stato un suicidio. Una storia triste, come capita talvolta alle storie d’amore. Una storia di cui si sa poco ma non importa, basta una poesia per capire tutto.
Verrà la morte e avrà
i tuoi occhi
Questa morte che ci
accompagna
dal mattino alla
sera, insonne,
sorda, come un
vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I
tuoi occhi
saranno una vana
parola,
un grido taciuto, un
silenzio.
Così li vedi ogni
mattina
Quando su te sola ti
pieghi
Nello specchio. O
cara speranza,
quel giorno sapremo
anche noi
che sei la vita e sei
il nulla.
Per tutti la morte ha
uno sguardo.
Verrà la morte e avrà
i tuoi occhi.
Sarà come smettere un
vizio,
come vedere nello
specchio
riemergere un viso
morto,
come ascoltare un
labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo
muti.
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