Amor ch'a nullo amato amor perdona (R)

 Amor ch’a nullo amato amor perdona (2016)

di Leo Spanu

Usare un verso di Dante ( Si! L’autore è Dante Alighieri e non Antonello Venditti o Jovanotti) per fare autopromozione è un atto di estrema presunzione ma noi “ presuntuosi “ abbiamo talvolta questi momenti di genialità. Del resto se devo parlare d’amore perché non scomodare il più grande dei poeti? 

Quindi fatti i dovuti confronti, adesso scendiamo a valle e parliamo di cose minori. Con l’articolo pubblicato il 5 c.m.  ho scritto di una famosa poesia di Jacques Prevert  Quest’amore.  Il tema  è stato ripreso in un altro mio articolo del 7 c.m.: Quest’amore  dove Roberto Lerici  “riscriveva” la poesia per Gigi Proietti. L'articolo di oggi presenta un’altra versione di quest’amore

Quest’amore è

      Così leggero che puoi sollevarlo con un dito

      Così soffice che ci puoi dormire sopra come in un letto

      Così alto che devi metterti in punta di piedi per raccogliere un bacio

      Così basso che puoi sdraiarti sull’erba e restare tutto il giorno disteso a sognare il cielo.

Quest’amore è

 Così timido che basta un sorriso per non sentirsi soli

 Così allegro che devi fuggire per non ridere

 Così piccolo che devi accarezzarlo solo sfiorandolo con gli occhi

 Così grande che non riesci ad abbracciarlo tutto intero con lo sguardo.

 

Quest’amore è

Così dolce che devi leccarti subito le labbra come quando mangi un gelato che si scioglie troppo in fretta

Così amaro che sembra un caffè fatto senza talento e senza passione

Così nuovo che ogni mattino devi inventare un nuovo buongiorno per salutarlo

Così antico che già ti amavo  quando non ti conoscevo ancora.

 

Quest’amore è

 Così fragile che basta un sorriso per spezzarlo

 Così forte che nessuna parola può farti male

 Così breve da bruciare tutta la vita in un minuto

 Così infinito che una vita non basta per capirlo. 

Messo in forma  di poesia sembra una poesia. In realtà questo testo lo avevo scritto in forma narrativa per una specie di pudore a scoprirmi  ma, lo confesso, è tutta farina del mio sacco. Erano almeno vent’anni che non scrivevo una poesia. Da giovane ne avevo scritte diverse ma avevo capito subito che “fare il poeta” non è il mio mestiere.  Ho sempre sostenuto che tutti, almeno una volta nella vita, ci incontriamo con la poesia e così diventiamo poeti per un giorno poi continuiamo con la prosa quotidiana e ci dimentichiamo di sognare. Ma è grazie all’amore che ritroviamo la nostra parte migliore. Canta Roberto Vecchioni ( eccone un altro che si cimenta con questo amore) : Forse non lo sai ma pure questo è amore.

E’ così. Quando hai la fortuna di viverlo e anche quando lo hai perso; quando ti guardi intorno e ti ritrovi da solo; quando tutto il bene che hai avuto appartiene ormai al passato; quando i tuoi figli se ne sono andati e la tua compagna  è stanca forse perché tu l’hai delusa; quando tutte le parole che sai non riescono a riempire il vuoto dei tuoi giorni; quando ormai non hai più paura perché non c’è più niente da aver paura.

Tutto questo è amore. Ma tutto questo cosa c’entra con Dante. Non so cosa rispondere: la storia d’amore di Paolo e Francesca ( a cui si riferisce il verso citato) ha attraversato i secoli. La morte non è riuscita a cancellare il loro breve amore, anzi lo ha reso eterno.  Così col ricordo di quelli che se ne sono già andati portandosi via brandelli della mia vita mi capita di pensare che quel che mi resta è ancora e solo amore. E tanto basta.

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