Soldato blu (R)

 di Leo Spanu

La cosa che più mi disturba è leggere, a distanza di anni, i miei articoli e scoprire che, cambiando al limite qualche nome, potrebbero essere scritti oggi e probabilmente anche domani. Ma davvero non riusciamo a migliorare questo cesso di mondo malgrado la tecnologia sempre più avanzata e le nuove conoscenze? C'è una crescita di ignoranza, di malafede, di crudeltà e di stupidità che bisogna andare molto indietro nella storia dell'umanità per trovare civiltà così miserabili.

Questo articolo del novembre 2016 sembra la fotografia di un ordinaria giornata di follia di oggi. Infatti le annotazioni in corsivo sono di oggi.

Soldato blu

Sto guardando al telegiornale un servizio sulla Siria di oggi (si può sostituire Siria con Palestina). Per una strana associazione d'idee mi è tornato alla mente un film bello e triste del 1970: Soldato blu. E' il racconto romanzato di un fatto storico, a Sand Creek (nel 1864) un reparto di cavalleria dell'esercito degli USA attaccò un pacifico villaggio indiano e massacrò donne e bambini. Il protagonista del film, il soldato blu del titolo, è l'unico che si oppone a tanto orrore e viene arrestato per diserzione.

Oggi non si oppone più nessuno (vedi anche Palestina) questo è il pensiero che mi è passato per la mente: ragioni di stato, di politica, di interessi finanziari, di egoismo, del trionfo universale della legge "chi se ne frega". L'uomo è feroce per natura, il più feroce degli animali perchè uccide spesso e volentieri senza ragione poi,  con la buona volontà e l'applicazione, riesce a diventare una vera carogna.

La storia ci mostra a quali abissi di crudeltà si possa arrivare.

L'altro giorno, il 25 novembre, ho festeggiato il compleanno della mia signora ma era anche la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Trovo singolare dove concentrare in una giornata sola un principio, il rifiuto di ogni forma di violenza, che dovrebbe valere 365 giorni (366 negli anni bisestili). Confesso che, come uomo, mi vergogno quando sento certe storie e vorrei gridare che io e tanti altri uomini non siamo così. Ma le storie di tutti i giorni ci cadono addosso con tutto il loro peso e non riusciamo più a reagire nel modo giusto.

La violenza, non solo contro le donne, ma contro i bambini, contro gli anziani, contro tutti quelli che non possono difendersi, è ormai endemica, come una polvere sottile che avvolge e avvelena tutto e tutti. Ma vi rendete conto di quanto odio c'è in certi messaggi televisivi, nella rete, nei giornali, nei rapporti personali? Anche una banale votazione per approvare una legge, fatto che dovrebbe essere naturale in una democrazia, è diventata l'occasione per una resa dei conti tra bande ferocemente nemiche. Una partita di calcio serve a scaricare rabbia e frustrazione. Due, dieci donne, fuggite dall'Africa col loro carico di sofferenze e di dolore, provocano barricate stradali in un paesino (leghista) di bigotti ignoranti. E c'è pure qualche prete (don Abbondio insegna) che interpreta al contrario gli insegnamenti di Cristo.

Nessuno nega che ci siano grandi e gravi problemi che travagliano la nostra società ma non sono certo caduti dal cielo, al contrario sono la conseguenza di scelte politiche sbagliate e di ingiustizie lasciate crescere a dismisura. La globalizzazione senza controllo, la fine di ogni ideologia col socialismo ormai ridotto ad una tragica e ridicola caricatura nella Corea del Nord, il capitalismo in continua e confusa trasformazione ma sempre aggressivo e sfruttatore dei popoli poveri, un mondo che sta consumando tutte le sue risorse e che rischia la catastrofe ambientale mentre pochi rubano il futuro di tanti, questo è lo scenario che si prepara nei prossimi anni. (Oggi anche le guerre in corso)

E noi cosa possiamo fare?

A volte mi sento come il soldato blu del film: davanti a tanto sangue e a tanto orrore lui vomita tutto lo schifo che sente dentro. Forse c'è ancora una speranza e non possiamo lasciarcela sfuggire: quando il soldato blu viene portato via legato ad una catena, la ragazza bianca che gli ha insegnato la pietà, gli sorride e anche lui riesce a sorridere. Chissà, forse hanno vinto loro.

NOTE

1) Fabrizio De Andrè ha raccontato la storia in una delle sue straordinarie canzoni: Fiume Sand Creek.

" Si sono presi il nostro cuore/ sotto una coperta scura/ sotto una luna morta piccola/ dormivamo senza paura..."

Soldato Blu (1970) di Ralph Nelson, con Candice Bergen, Peter Strauss, Donald Pleasence.

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