Oggi parliamo solo di me (R)
di Leo Spanu
Oggi parliamo solo di me (maggio 2019)
Via libera alla mia vanità, tenuta sempre sotto controllo perché sono sempre stato convinto che la mia vita privata importi agli altri quanto quella degli altri importa a me: meno di niente. Invece probabilmente mi sbaglio. Oggi l’esibizione dei fatti nostri è diventato un grosso affare per i gestori di social (ma anche di televisioni e di giornali di gossip) perché il mondo è pieno di guardoni assatanati. Ormai siamo passati a scrutare il lato B dell’esistenza. In un tempo preistorico della mia vita ho fatto l’infermiere, quindi ho siringato sederi di ogni forma e colore. Ho visto tanti di quei culi che pensavo mi sarebbero bastati per il resto della mia vita. Invece continuo a sbagliare, siamo tutti impegnati a portare alla luce del sole parti oscurate da sempre perchè di dubbia nobiltà.
In parole povere a mostrar (non solo al mare) le chiappe: chiare, scure, rifatte, sode, mollicce, ballonzolanti, straripanti, divaganti, pimpanti, ridenti, cantanti, alte, basse, a pesca, a susina, a melograno spaccato, a mela verde, a buccia d’arancia, a gruviera, a caciocavallo, a ciccioformaggio (?), a culastriscie, a fiasco, a ciambella, a canotto, a finestra spalancata e ancora, con e senza foruncoli e paterecci, con peli sparsi o glabri (si, la faccia spesso è come il culo quindi con barba e senza barba).
C’è una trasmissione televisiva che ti fa dei primi piani di sederi in stile brasiliano con pubblico estasiato che sbava e applaude senza capire che da quelle parti (il sedere) ci sta molta plastica. Infatti non tutta (la plastica) finisce in mare.
A forza di guardare dietro ci stiamo scordando quanto è bello guardare davanti: sopra e sotto sono diventati spettacolo solo per vecchi nostalgici? Io non sono ancora arrivato al punto dell’anziano signore che si lamentava col suo medico che, a 90 anni, correva ancora dietro alle donne ma non si ricordava più perché, ma conservo nella memoria immagini di tempi migliori, quando una ragazza in bicicletta, solo pedalando, attirava l’attenzione di un reggimento di bersaglieri che si giravano a guardarle le gambe.
Ormai siamo tutti alla ricerca del tempo perduto. Mi raccontavano di un “bravo signore” che dopo dieci anni di prigione, andò di corsa a casa per una antica voglia mai dimenticata. La moglie nel frattempo era talmente ingrassata che ormai il monte di Venere era rimasto sepolto sotto un’enorme frana (di ciccia) e tra nuove montagne e valli c’erano più pieghe che in una fisarmonica. Il poveraccio che non ricordava più la strada maestra disse alla consorte: - Per favore, fammi una lisciatina così posso entrare nella porta giusta.-
In effetti mi sembra che oggi ci sia una leggera confusione su diversi campi dello scibile umano e specialmente sul sesso e sulla verdura. Sulla rete ci sono opinioni e domande inquietanti. Scrive un signore vegano (nel senso di proveniente da Vega): - Ieri ho mangiato patate e piselli. Non rischio di diventare ermafrodita?-
Vediamo di tornare al tema iniziale, accidenti alle divagazioni, volevo parlare di me così per mostrare al mondo intero che, nella vita, si può essere tutto e nessuno e vivere sereni senza rompere i coglioni agli altri. Invece ti tartassano di opinioni, di abitudini, di religioni, di ideali politici e di tante di quelle castronerie che non sai più a credere. A volte ti viene il dubbio che sarebbe meglio essere sordi per non farsi stressare. Sono convinto che se la gente trombasse di più ci sarebbero in giro molti Salvini di meno a dirigere e disturbare i nostri giorni (ed anche i nostri sonni).
Invece siamo qui a chiederci perché i nostri politici sono impegnati a smacchiare giaguari, a pettinare bambole, a chiamare “buco” un tunnel di svariati chilometri, a cercare l’uovo di Colombo dentro il culo della gallina (ma l’uovo è di Colombo o della gallina?), a sparare cazzate così stratosferiche che molti comici (quelli di avanspettacolo) stanno pensando seriamente di presentare un esposto alla magistratura per concorrenza sleale. In alternativa qualcuno pensa di creare un partito, un movimento, un contenitore di stronzate che poi milioni di liberi pensatori voteranno felici e contenti.
Ma ricordatevi sempre la saggezza popolare: noi non abbiamo bisogno di partiti e di movimenti, noi (a prescindere) siamo sempre felici, noi siamo sempre contenti, e sempre le chiappe del culo porgiam sorridenti
Accidenti , ho esaurito lo spazio disponibile e non sono riuscito a parlare di me. Ci sarà un’altra occasione.
NOTE
Cosa vuol dire "a ciccioformaggio?"
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